Xi Jinping fa correre le borse cinesi. Petrolio ancora sotto stress
Xi Jinping fa correre le borse cinesi. Petrolio ancora sotto stress
L'intervento del presidente Xi e del premier Li Keqiang a tutela dell'economia cinese dall'inflazione e sulla crescita guidata del settore fintech sono benzina per le borse. Il petrolio annusa la recessione dopo il discorso di Powell di mercoledì. Futures deboli

di Elena Dal Maso 23/06/2022 07:14

Ftse Mib
40.186,35 17.40.00

+0,27%

Dax 30
24.160,64 18.00.00

-0,39%

Dow Jones
44.459,65 22.43.57

+0,20%

Nasdaq
20.640,33 23.07.50

+0,27%

Euro/Dollaro
1,1665 22.52.55

-0,06%

Spread
88,72 17.28.17

+2,70

 

Gli interventi del presidente cinese Xi Jinping e del premier Li Keqiang scaldano le borse cinesi. Alle ore 7:05 italiane il Nikkei viaggia sulla parità, l'Hang Seng guadagna l'1,23%, Shanghai sale dello 0,75%. L'oro viaggia debole, lascia sul terreno lo 0,26% a 1.833 dollari per oncia, il petrolio Wti americano continua la striscia di debolezza con i mercati che temono una recessione in arrivo (-1,95% a 104,12 dollari il barile).

L'euro si assesta a 1,0569, la sterlina a 1,2254, mentre lo yen reagisce dopo essere sceso ai minimi ultraventennali e guadagna lo 0,6% a 135,44. Il T bond decennale vede il rendimento laterale al 3,15%, i futures su Wall Street per ora sono sotto la parità.

Giovedì i prezzi del petrolio sono scesi fino a oltre il 2,5%, estendendo le perdite rispetto al giorno precedente e toccando il minimo da oltre un mese a causa delle persistenti preoccupazioni che gli aggressivi rialzi dei tassi di interesse negli Usa possano innescare una recessione e intaccare la domanda di carburante. Nel frattempo, l'Eia (agenzia Usa per l'energia) ha affermato che i dati settimanali sul petrolio, attesi per oggi, saranno posticipati almeno fino alla prossima settimana. 

La Cina ha gli strumenti per domare l'inflazione e seguire lo sviluppo sano delle fintech

L'Hang Seng è balzato giovedì fin all'inizio degli scambi dopo aver chiuso in rosso la sessione precedente con i mercati positivi quando il premier Li Keqiang ha spiegato che la Cina ha spazio di manovra sulla politica monetaria e che il Paese sarà in grado di domare l'inflazione e soddisfare le esigenze di sicurezza alimentare.

La propensione al rischio è stata anche alimentata dalla notizia che il presidente Xi Jinping ha presieduto mercoledì una riunione di alto livello che ha approvato un piano per lo sviluppo definito "sano" delle grandi società di pagamento e del settore fintech. Negli Stati Uniti, Wall Street ha chiuso in leggera perdita dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, ha spiegato che la banca centrale sta dimostrando un forte impegno per ridurre l'inflazione.

Sulle borse cinesi, i settori del consumi hanno guidato i guadagni, seguiti da tecnologia, immobili e assistenza sanitaria. Tra i titoli, il produttore di macchine per pressofusione LK Technology è salito del 14,8% su solide stime degli utili. Altri risultati positivi sono stati registrati da BYD Company (4,9%), Alibaba Holdings (4,3%), Tencent (1,3%), Koolearn (3,2%) e Ntes (2,4%).

Fed, Powell:  il rischio di recessione è possibile  

In una testimonianza alla commissione bancaria del Senato mercoledì, il presidente della Fed, Powell, ha riconosciuto che forti aumenti dei tassi di interesse potrebbero causare una recessione negli Stati Uniti ed evitarla dipende soprattutto da fattori al di fuori del controllo della Banca centrale. "L'altro rischio, tuttavia, è di non riuscire a ripristinare la stabilità dei prezzi consentendo a questa elevata inflazione di radicarsi nell'economia", ha aggiunto Powell.

"Non possiamo fallire in questo compito. Dobbiamo tornare al 2% di inflazione", ha sottolineato Powell. In merito ai recenti aumenti dei tassi, il presidente ha aggiunto: "Prevediamo che gli aumenti dei tassi in corso saranno appropriati", "l'inflazione ha ovviamente sorpreso al rialzo nell'ultimo anno e potrebbero tenere in serbo ulteriori sorprese. Pertanto, dovremo essere agili nel rispondere ai dati in arrivo e alle prospettive in evoluzione."

La Federal Reserve ha aumentato i tassi di 75 punti base all'1,5%-1,75% durante la riunione di giugno 2022, invece dei 50 punti base inizialmente previsti, dopo che l'inflazione ha inaspettatamente accelerato il mese scorso ai massimi degli ultimi 41 anni all'8,6%. (riproduzione riservata)