Web tax, possibile intesa entro giugno
Web tax, possibile intesa entro giugno
Gli Usa abbandonano la cosiddetta clausola del porto sicuro. Posizione importante per il ministro dell'Economia Franco. Visco: serve estrema prudenza nell'uscita dalle misure di sostegno alle imprese

di Andrea Pira 26/02/2021 18:21

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L'auspicio del G20 è di arrivare a un'intesa sulla digital tax entro il prossimo giugno. "La scadenza che ci si è dati è metà 202", ha spiegato il ministro, Daniele Franco, nella conferenza stampa al termine della prima riunione del G20 dei ministri dell'Economia e dei governatori delle banche centrali, sotto la presidenza italiana. "Si spera di raggiungere un accordo in occasione del vertice di Venezia e questo avrà implicazioni molto importanti anche per la tassazione delle aziende digitali", ha aggiunto il ministro. 

Un primo passo verso l'intesa lo hanno fatto gli Stati Uniti. La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha detto ai suoi colleghi del G20 che Washington non sosterà più la cosiddetta clausola porto sicuro nei negoziati in sede Osce. Di fatta abbandonando la proposta fatta durante l'amministrazione Trump, che permetteva ai colossi tecnologici Usa di non sottoparsi alla nuova tassa, prevedendo una sorta di opzionalità. Posizione che ha a lungo mandato in stallo le trattative. 

"La nuova posizione adottata dal governo degli Stati Uniti è molto importante", ha aggiunto Franco, C'è stato un momento di stallo, ora la nuova posizione degli Usa sta facilitando il conseguimento di un accordo. Yellen ha già espresso un rinnovato impegno per una soluzione multilaterale".

A dominare l'incontro è stato però il tema della pandemia e della risposta dei governi per contenere contagi e conseguenze economica. La principale preoccupazione è il divario tra Paesi sviluppati e via di sviluppo nell'accesso ai vaccini. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, è tornato inoltre a chiedere "estrema prudenza" nell'eliminazione delle  dalle misure di sostegno alle imprese. Durante la discussione, ha comunque chiarito il numero uno di Palazzo Koch, "non si è parlato del ritiro delle misure, ma dell'impegno necessario per sostenere la ripresa".

Da valutare, invece le misure introdotte dopo la crisi finanziaria per rafforzare la resilienza del settore bancario, per capire l'effetto in tempi di pandemia. Le misure messe in campo  per aumentare la patrimonializzazione delle banche e rafforzarle nei confronti degli Npl e della leva finanziaria, hanno "prodotto una capacità di resistenza nei confronti dello shock del Covid-19 veramente notevole. E' stato lo stress test delle riforme che sono state messe in atto", ha chiarito Visco. L'attuale situazione, tuttavia "sta producendo rischi sul piano dell'insolvenza delle imprese che operano nell'economia reale, che vanno affrontati se possibile con un approccio cooperativo".

Quanto al'inflazione, le aspettative "sono in aumento in alcune zone e potrebbero fare aumentare i tassi di interesse a lungo termine", ha spiegato ancora Visco, "alcuni Paesi potrebbero essere più colpiti ma questo aumento non sarà di dimensioni rilevanti". (riproduzione riservata)