Wall Street resta in balia delle valutazioni della Fed
Wall Street resta in balia delle valutazioni della Fed
Gli indici della borsa americana stanno viaggiando in controtendenza con il Dow Jones in calo frazionale e l'S&P500 in rialzo in attesa del Fomc e dei possibili tagli dei tassi attesi per il 2020

di Mf Dow Jones 11/12/2019 16:20

Ftse Mib
33.940,54 23.50.58

-0,96%

Dax 30
17.917,28 4.17.14

-0,95%

Dow Jones
38.085,80 6.57.23

-0,98%

Nasdaq
15.611,76 23.50.58

-0,64%

Euro/Dollaro
1,0722 6.50.39

+0,02%

Spread
139,26 17.29.51

-1,42

Apertura in lieve rialzo per gli indici azionari di Wall Street, con gli investitori in attesa delle ultime indicazioni della Federal Reserve sul futuro della politica monetaria americana e di possibili novità sul fronte delle trattative commerciali tra Usa e Cina. Il Dow Jones sta guadagnando un frazionale 0,04%, mentre l'S&P 500 sta guadagnando lo 0,22%, mentre il Nasdaq ha virato in negativo e sta perdendo lo 0,4%.

"In ultima analisi tutto si ridurrà all'elemento che ha sempre tirato l'economia Usa fuori dai guai, la forza dei consumatori americani" e quanto sarà influenzata da eventuali nuovi dazi, commenta Matt Cairns, strategist obbligazionario di Rabobank.

Sul fronte del commercio, Pechino e Washington stanno gettando le basi per raggiungere un'intesa finalizzata al rinvio dell'incremento dei dazi Usa sulle importazioni di Pechino previsto il 15 dicembre. Lo confermano funzionari di entrambe le controparti, puntualizzando però che il Paese asiatico e Washington non hanno ancora trovato la quadra sull'impegno da parte della Cina ad acquistare ingenti quantità di prodotti agricoli statunitensi.

La Federal Reserve americana non dovrebbe cambiare il livello dei tassi nel meeting di oggi, "ma la conferenza stampa che il presidente Jerome Powell terrà alla fine della riunione verrà attentamente esaminata dagli investitori", commentano gli strategist di Unicredit. Gli esperti si aspettano "ancora quattro tagli dei tassi nel 2020", una "mossa sarebbe più intensa dell'azione attualmente prezzata" dagli investitori.

Sul fronte macroeconomico intanto l'inflazione negli Stati Uniti è salita a novembre dello 0,3% a livello mensile e del 2,1% su base annuale. Il dato ha battuto il consenso degli economisti che si aspettavano un incremento congiunturale dello 0,2% e tendenziale del 2%.

L'indice dei prezzi al consumo core, attentamente monitorato dalla Fed, è cresciuto dello 0,2% su base mensile e del 2,3% anno su anno. Infine, sempre a novembre, i prezzi dell'energia sono aumentati dello 0,8% mentre quelli dei generi alimentari sono cresciuti dello 0,1%.

Intanto, sul fronte valutario, il cambio euro-dollaro sta trattando a 1,1090. Mentre sull'obbligazionario, il T-Note decennale sta viaggiando a un rendimento dell'1,826% e il biennale dell'1,642%. (riproduzione riservata)