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Gli uffici tecnici hanno terminato gli ultimi approfondimenti, sostanzialmente confermando il testo che era stato approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo con la formula “salvo intese”. Lo comunica una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presieduto da Matteo Salvini, definendola una “scelta storica”. D’altronde la storia dell’opera inizia addirittura negli anni ‘70 tra progetti e stop burocratici e/o governativi.
Parte così l’iter di realizzazione di “un’infrastruttura da record mondiale e con forte connotazione green: il Ponte permetterà una drastica riduzione dell’inquinamento da Co2 e un calo sensibile degli scarichi in mare”.
Certo il costo per la realizzazione del Ponte sospeso di 6 corsie e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è significativo, la stima si assesta a 10 miliardi. Ma comunque costerà meno della metà del reddito di cittadinanza, sottolinea il Mit, che tra il 2019 e il 2022 ha avuto un impatto per casse dello Stato di 25 miliardi di euro.
Inoltre il Ponte “ è un investimento con benefici di lunghissimo periodo per tutto il sistema-Paese con particolare riferimento al Mezzogiorno”. Soprattutto alla luce degli interventi, già programmati, per ammodernare le ferrovie in Calabria e in Sicilia con la velocizzazione e le tratte ad alta velocità/alta capacità.
Le due linee di intervento una volta completate e messe in esercizio garantiranno “un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo oggi pari a 12 ore, di cui un’ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni”. Un risparmio “significativo per i cittadini, le imprese, la logistica”, precisa il testo del ministero guidato da Salvini. (riproduzione riservata)