Vaccino, da AstraZeneca pronte 2 mln di dosi a settimana già a febbraio
Vaccino, da AstraZeneca pronte 2 mln di dosi a settimana già a febbraio
Una notizia che si somma a quella comunicata in mattinata dal ministro Speranza, per cui il farmaco dell'azienda britannica potrebbe essere approvato dall'Ema il 29 gennaio. L'Italia supera le 800 mila vaccinazioni: Campania, Umbria e Veneto le regioni più virtuose. J&J potrebbe non rispettare i target di fornitura

di Marco Capponi 13/01/2021 12:50

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AstraZeneca è sempre più attiva nella distribuzione dei vaccini anti-Covid. In attesa dell'approvazione del farmaco britannico da parte dell'Ema, che in mattinata il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ipotizzato per il 29 gennaio, la casa farmaceutica d'Oltremanica ha comunicato l'aumento delle dosi della sua cura nel Regno Unito. L'obiettivo è quello di fornire 2 milioni di dosi alla settimana entro la metà di febbraio o anche prima. "Abbiamo rilasciato poco più di 1,1 milioni di dosi fino a oggi", ha dichiarato Tom Keith-Roach, presidente di AstraZeneca UK, "e stiamo aumentando molto rapidamente". Il top manager ha poi precisato che questo processo è atteso a breve e che l'azienda "è assolutamente sulla buona strada per farlo". 

Nel frattempo l'Italia continua a mantenere la leadership delle vaccinazioni a livello continentale. In mattinata sono state superate le 800 mila, con Campania, Umbria e Veneto che si distinguono come le regioni più virtuose per rapporto tra dosi consegnate e inoculate alle popolazioni (tutte e tre sopra al 65%). E per le prossima settimane il ministro Speranza resta positivo: "A oggi abbiamo siglato opzioni per circa 226 milioni di dosi di vaccino, che aumenteranno fino a giungere a 250 milioni, esercitando sempre il diritto di opzione previsto dagli accordi europei che ci consente di bloccare per ogni contratto siglato dall'Unione il 13,46% dei farmaci".

Se da una parte l'Europa e l'Italia gioiscono, lo stesso non si può dire per una delle altre candidate alla cura, l'americana Johnson & Johnson, che in mattinata ha dovuto ammettere che la produzione del suo farmaco anti-Covid è in ritardo rispetto alla tabella di marcia pianificata originariamente. Ai funzionari federali degli Stati Uniti è stato comunicato che J&J è in ritardo di due mesi sui tempi di consegna previsti in origine e che non riuscirà a rimettersi in pari prima della fine di aprile, mese entro il quale le dosi consegnate avrebbero dovuto essere più di 60 milioni, ha scritto il New York Times.

Tuttavia, è probabile che l'azienda statunitense chieda a breve l'approvazione all'Ema per il proprio candidato vaccino contro il Covid-19. A riferirlo è stato l'eurodeputato Peter Liese, responsabile per la salute dei Popolari Europei, che ha spiegato come il Commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides abbia annunciato che l'azienda americana "potrebbe presentare la richiesta di approvazione del vaccino all'Ema già il prossimo mese". (riproduzione riservata)