Unicredit, Giacomo Marino l’uomo dell’m&a di Orcel. Ecco chi è il banker che ha preparato l’operazione Commerzbank
Unicredit, Giacomo Marino l’uomo dell’m&a di Orcel. Ecco chi è il banker che ha preparato l’operazione Commerzbank
Il blitz tedesco porta la firma di Giacomo Marino, capo del m&a di Unicredit, che ha curato anche lo shopping nell’Europa Centro-Orientale e i dossier italiani del risiko del credito. Chi è il banchiere veronese cresciuto professionalmente accanto all’ad Andrea Orcel 

di di Andrea Deugeni 13/09/2024 22:00

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È l’uomo delle missioni speciali sul m&a, che lavora a diretto riporto di Andrea Orcel. A cominciare dall’ultimo blitzkrieg sul 9% di Commerzbank, portano la firma di Giacomo Marino - head of m&a and corporate development - e della sua capa Fiona Melrose (che guida le strategie di gruppo) - tutte le operazioni di Unicredit dell’era Orcel sullo scacchiere bancario internazionale. La ripresa dello shopping nell’area Central East Europe di fine 2023 con l’acquisto del 9% della greca Alpha Bank (che ha portato in dote la fusione fra Unicredit Romania e Alpha Bank Romania e il 51% di AlphaLife Insurance Company) e l’acquisizione della polacca Vodeno e della belga Aion Bank sono passate dalla scrivania del banker ex Merril Lynch e Ubs.

Il lavoro in staff con Orcel

Non solo, anche i dossier del risiko bancario italiano nell’ultimo triennio - poi sfumati e per il momento congelati - che hanno visto protagonista la banca milanese (la privatizzazione del Montepaschi, il deal Banco Bpm o il piano su PopSondrio) sono stati studiati dal team di Marino. Una sorta di ufficio studi che fa da advisory interno all’amministratore delegato sull’attività di m&a.

Le origini veronesi

Il dna di Marino è quello del banchiere d’affari. Così si è formato dopo la laurea alla Bocconi. Veronese di nascita, 45 anni, proviene da un’importante famiglia scaligera. Padre notaio (Maurizio Marino, in passato finito anche nel totonomine per la presidenza di Cariverona) e studi al liceo Maffei, il banker è sposato con una psichiatra e ha tre figli. Di natura riservata – dice chi lo conosce bene – ma estroverso nei rapporti personali, si è formato alla scuola di Andrea Orcel.

Merril Lynch e Ubs, dna da banchiere d’affari cresciuto professionalmente con Orcel

Il «Cristiano Ronaldo dei banchieri», com’è definito in borsa, è stato suo mentore fin dai primi passi nel mercato del lavoro, quando il giovane Marino ha iniziato, nel 2006, come junior analyst a specializzarsi nell’investment banking nel financial institutions group (Fig) team di Merril Lynch a Londra. Un’expertise che ha continuato a coltivare dal 2010 al 2016 anche in Ubs. Nella divisione londinese del corporate&investment banking del colosso svizzero ha lavorato sempre a stretto contatto con l’attuale amministratore delegato di Unicredit.

Il ritorno a Verona da Londra

Non deve trarre in inganno che dal 2016 al 2021 Marino sia stato anche direttore generale di Cariverona, una delle prime 10 fondazioni italiane di origine bancaria e azionista storico di Piazza Gae Aulenti (ora all’1,2%) che opera invece nel terzo settore. Welfare ed erogazioni a scopo benefico. Non affari. Come Orcel, Marino è un banker londinese, che ama la City e cresciuto a pane, analisi e deal, confezionati per i grandi clienti istituzionali come banche e assicurazioni che pagano poi fee milionarie. Rigoroso e che guarda a numeri e risultati.

La direzione generale di Cariverona

Nel 2016, non solo per ragioni di cuore ma anche perchè voleva arricchire il suo curriculum provando per una volta a «dirigere un’azienda piuttosto che dare consigli ad altri su come gestirla», il banchiere è tornato in riva all’Adige, accettando la chiamata dell’ex presidente di Cariverona, Paolo Biasi. A Nordest bisognava rimpiazzare l’uscita dell’ex dg Fausto Sinagra che aveva lasciato l’ente scaligero (nel passaggio fra Biasi e il successore Alessandro Mazzucco) per andare a Torre sgr. E anche qui una missione speciale: risistemare il patrimonio della fondazione veneta sfiancato dalle magre soddisfazioni provenienti dalla conferitaria Unicredit.

Le operazioni sul patrimonio della fondazione

Per la scelta di Marino a Verona ha contato anche che il giovane manager fosse professionalmente «allievo» di Orcel, l’advisor vicino a Cariverona che nel 1998 nelle vesti di banchiere d’affari aveva ispirato e tenuto a battesimo proprio la creazione di Unicredito Italiano, allora prima banca nazionale nata dall'aggregazione tra il Credito Italiano, Rolo Banca e Unicredito. Sotto l’Arena, Marino ha fatto ancora una volta il banchiere d’affari. Con le plusvalenze nella partita Cattolica Assicurazioni e gli investimenti in DoValue, la scommessa su Revo del concittadino Alberto Minali e il piano di valorizzazione degli immobili, ha gestito il patrimonio di Cariverona riportandolo sopra la soglia dei 2 miliardi.

I dossier del risiko bancario italiano

A luglio 2021, appena arrivato in Unicredit, Orcel lo ha subito messo al lavoro sullo spinoso dossier Mps con il governo Draghi come controparte. L’ex Bce era alle prese con la spinosa partita della vendita della quota pubblica nella banca senese, fusione per cui Marino ha firmato una richiesta di dote da 8,5 miliardi di euro al Tesoro. Su Rocca Salimbeni Marino non era a digiuno. Fra i numerosi dossier su cui Orcel in Merril lo aveva messo a studiare nel 2007 come giovane analista, c’era infatti anche l’operazione Mps-Antonveneta. In Piazza Gae Aulenti e in squadra con Fiona Melrose - altra banker di fiducia che nel 2021 Orcel si è portato a Milano da Ubs - ora il top manager veronese istruisce le pratiche e sviluppa i progetti di m&a. Si è capito: per lui l’m&a non ha segreti.

Futuro da transition team in Commerz? 

Così non stupisce che sulla partita Commerz, Unicredit non abbia arruolato un advisor esterno, nonostante le difficoltà dell’investimento. Con il tipico understatement da banchiere d’affari, pare che Marino stia curando anche i primi contatti in Germania con le controparti, preparando l’affondo sulla seconda banca tedesca. Se fosse andato in porto il deal Mps, con molta probabilità il banker avrebbe avuto un ruolo in prima linea nella ristrutturazione di Rocca Salimbeni. Così c’è chi scommette che se la campagna teutonica di Unicredit avrà successo, Orcel spedirà Marino alla regia di un transition team in Commerz per l’execution della fusione con Hvb. L’ennesima missione speciale. (riproduzione riservata)