Una Borsa piena di soldi
Una Borsa piena di soldi
Lse ha messo in vendita la piattaforma italiana, un asset che cresce il 4% l’anno. Ubs consiglia di non fare spezzatini. Intanto il Mef organizza l’acquisto. E il prezzo? BofA ha un’idea precisa

di Elena Dal Maso 08/08/2020 02:00

Ftse Mib
34.113,92 9.15.27

+0,51%

Dax 30
18.010,60 9.15.53

+0,52%

Dow Jones
38.085,80 8.35.52

-0,98%

Nasdaq
15.611,76 7.25.12

-0,64%

Euro/Dollaro
1,0736 9.00.03

+0,14%

Spread
136,74 9.30.37

-2,52

Che Borsa spa sia un asset che continua a rendere lo si può leggere nero su bianco in un report appena pubblicato da Ubs. Gli analisti svizzeri hanno colto la palla al balzo, dopo che venerdì 31 luglio il London Stock Exchange ha dichiarato ufficialmente la vendita di Mts (la piattaforma internazionale dei Btp) o di tutta Borsa Spa (ha in portafoglio quindi Mts, ma anche Piazza Affari ed Elite, che raccoglie 1.500 pmi non quotate), per analizzare a fondo il gruppo italiano.
Londra controlla Borsa spa dal 2007, quando la rilevò per 1,6 miliardi di euro, e ora «è in trattative per la cessione», come ha scritto Lse, dopo che l’Antitrust Ue ha rinviato a fine giugno il via libera all’acquisizione di Refinitiv, la banca dati da 27 miliardi di dollari (55% in mano a Blackstone e 45% a Thomson Reuters) da parte di Lse. La ragione del fermo è che sono state rilevate diverse sovrapposizioni, fra cui Mts con Tradeweb, la controllata di Refinitiv che opera nel settore delle obbligazioni governative in Europa.

E mentre in Italia il Mef, guidato dal ministro Roberto Gualtieri, con il sostegno del premier Giuseppe Conte, sta cercando di organizzare il rientro di Borsa spa in mani italiane (possibile una cordata con i francesi di Euronext), gli analisti di Ubs fanno due conti sulla redditività dell’asset. Infatti se dal 2014 al 2019 la crescita annuale composta di Borsa Spa è stata dell’1% a livello di utile operativo, quella attesa dal 2019 al 2023 è del 4%.
Per la banca svizzera la cessione di Borsa ha comunque un senso industriale perché i ricavi aggregati attesi di Lse e Refinitiv assieme sono di 8,273 miliardi di sterline contro 384 milioni di sterline di apporto dell’Italia. La vendita, messa in mano a Goldman Sachs e a Morgan Stanley, sarà una via corretta per tagliare il debito da 13,6 miliardi di dollari già sulle spalle di Refinitiv e che Lse dovrà accollarsi con l’operazione, che gli inglesi si attendono possa concludersi entro fine 2020.
Quanto poi possa valere Borsa, dettaglio di non poco conto all’interno di questa vicenda, emerge da un report recentissimo di BofA, che la valuta, con tutte le controllate (Mts, Elite...) 3 miliardi di sterline, ovvero 3,3 miliardi di euro, una stima leggermente sotto quella fatta da un report di Mediobanca dello scorso autunno (3,5-4 miliardi di euro). Solo che se entra in scena il governo, forte del decreto Golden power sugli asset strategici (e Borsa è stata riconosciuta tale), il prezzo potrebbe essere rivisto al ribasso. E in tal senso Ubs si chiede se per il London Stock Exchange valga la pena vendere solo Mts o invece tutta Borsa. La risposta è che «se si considera che il Regno Unito non fa più parte formalmente dell’Unione europea dal primo gennaio 2020, si potrebbe dedurre che la rilevanza politica di Borsa Italiana sia aumentata», essendo l’unico contatto in Ue. Gli analisti della banca svizzera ritengono a questo punto che «Lse potrebbe potenzialmente decidere che è nei suoi migliori interessi cedere tutta Borsa anche in vista dei rapporti con le autorità di vigilanza» e di conseguenza anche con il governo italiano.

Dopo la vendita, Ubs calcola che i ricavi saranno usati per tagliare il debito e in questo senso si avrebbe un effetto diluitivo del 4% sull’utile per azione pro-forma del gruppo Lse/Refinitiv, che scenderebbe al 2% nel caso Londra pensasse di abbinare anche un buyback delle azioni.
Intanto le banche d’affari americane incaricate di vendere l’Italia si stanno muovendo e il dossier, secondo risulta a MF-Milano Finanza da ambienti finanziari, è stato presentato a Intesa Sanpaolo e al finanziere Andrea Bonomi. (riproduzione riservata)