Ubs, bond da maneggiare con cautela anche con il Qe della Bce
Ubs, bond da maneggiare con cautela anche con il Qe della Bce
L'investment bank ritiene che l'incertezza sulla durata della crisi del coronavirus frenerà gli spread dal restringersi notevolmente dai livelli attuali, con rischi di ulteriore ampliamento se aumentano i rischi di insolvenza

di Paola Valentini 25/03/2020 15:13

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La Bce comprerà le obbligazioni societarie investment grade (ad alto merito di credito) dell'Ue a un ritmo record fino alla fine dell'anno nell'ambito del programma di acquisto di emergenza (Peep) da 750 miliardi di euro, che ha aggiunto una notevole quantità di stimoli monetari a quelli esistenti. L'istituto centrale aveva già avviato lo scorso primo novembre un Qe che prevedeva acquisti di attività di 20 miliardi di euro al mese e lo scorso 12 marzo ha annunciato ulteriori 120 miliardi di investimenti da completare entro la fine del 2020. Poi la scorsa settimana è arrivato il Qe da 750 miliardi.

"Riteniamo che con il nuovo programma la Bce aggiungerà un importo record di 10-15 miliardi al mese di acquisti di corporate bond. L'obiettivo è evitare l'aumento dei costi di finanziamento delle imprese", spiega Ubs. Nel precedente piano, tra il 2016 e il 2018 la Bce aveva realizzato fino a 8 miliardi di acquisti al mese, mentre sulla base del programma varato a novembre Ubs stima che gli investimenti mensili siano stati pari a 4,25 miliardi di corporate bond al mese.

I criteri della Bce per l'acquisto di obbligazioni societarie rimarrà sostanzialmente lo stesso di prima: titoli non bancari investment grade di aziende con sede nell'area dell'euro. Il giudizio investment grade deve essere almeno di una agenzia tra S&P, Fitch, Moody’s e Dbrs, il che implica che in teoria anche se tre società valutano un titolo high yield e una soltanto lo giudicano ad alto merito, questa emissione è ammissibile per la Bce.

Quanto questo programma potrebbe restringere gli spread e i mercati del credito ci credono?, si chiede allora Ubs. "I nostri modelli indicano che in passato 7-8 miliardi al mese di acquisti di bond societari hanno stretto gli spread dei titoli europei investment grade e high yield fino a, rispettivamente, 25 punti e 80 base rispetto al valore equo", spiega l'investment bank.

Dall'annuncio della Bce c'è stato in effetti un piccolo sollievo nei mercati del credito. Ma "il restringimento degli spread high yield di 37 punti base, sebbene utile, è deludente dati i rischi rispetto all'investment grade e considerando il rilevante programma di acquisto della Bce, un segnale che il rischio di default futuro rimarrà il driver più importante per il credito high yield", suggerisce Ubs.

La banca d'affari poi analizza quali settori potrebbero beneficiare di più degli acquisti. Il focus in questo caso è sui comparti dell'energia e dei beni di consumo non ciclici che scambiamo a prezzi più bassi della media storica rispetto ai titoli che non rientrano nel piano, stessa tendenza per le emissioni con rating A e Ubs ritiene che questa dinamica si invertirà man mano che il la Bce andrà avanti negli acquisti. 

Il problema però è che l'intervento della Bce non sarà sufficiente per ridurre gli spread. "L'attuale crisi del coronavirus richiede una soluzione sanitaria, non una soluzione monetaria o fiscale. L'incertezza permanente sulla durata della crisi del coronavirus frenerà gli spread dal restringersi notevolmente dai livelli attuali, con rischi di ulteriore ampliamento se i deflussi continuano e se aumentano i rischi di insolvenza, due problemi che toccano da vicino il mondo degli high yield", conclude Ubs. (riproduzione riservata)