Tonino Tognana: Geminiano Cozzi 1765 cresce con un ebitda margin a doppia cifra. Ora l’apertura ai fondi
Tonino Tognana: Geminiano Cozzi 1765 cresce con un ebitda margin a doppia cifra. Ora l’apertura ai fondi
Tognana, che ha ceduto nel 2000 la storica società di famiglia, ha rilevato un marchio storico veneziano di porcellana bianchissima, fondato da Geminiano Cozzi, il primo imprenditore a emettere obbligazioni convertibili in azioni privilegiate per finanziare la crescita. Il segmento di mercato è quello del lusso e degli hotel 5 stelle nel mondo

di Elena Dal Maso 25/04/2024 11:31

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Geminiano Cozzi fu il primo imprenditore in Italia ad emettere obbligazioni convertibili in azioni privilegiate per finanziare la propria impresa veneziana. Una società che vive solo pochi anni, a partire dal 1765. Infatti nel 1798 Venezia viene conquistata da Napoleone Bonaparte che decreta la fine della millenaria repubblica e nello stesso anno anche Geminiano Cozzi muore. Ma lascia un’eredità unica che viene battuta alle aste internazionali ancora oggi.

La porcellana più bianca di Ginori

Cozzi è infatti fra i pochissimi produttori di porcellana bianchissima, più bianca e traslucente di quella di Ginori (che acquistava allora le materie prime a Limoges, in Francia), grazie ad una cava di caolino che rileva a Tretto, a nord di Vicenza.

Geminiano Cozzi è anche un imprenditore con ampi interessi, coltiva coralli in Dalmazia, possiede boschi sull’altopiano del Cansiglio, sopra Vittorio Veneto, con faggi che taglia e trasporta attraverso il fiume Piave fino in laguna a Venezia, tronchi anche lunghi 30 metri che vengono trasformati in navi da guerra all'Arsenale di Venezia.

Tognana rileva Geminiano Cozzi 1765

Nel 2000 Tonino Tognana, quinta generazione di imprenditori, che nel frattempo ha ceduto la storica società di famiglia, riporta in vita il marchio Geminiano Cozzi, da lui comperato molti anni prima, assieme al suo archivio storico.

Manifattura di Venezia/Pve srl, spiega Tognana a milanofinanza.it, «ha registrato nel 2023 un fatturato di nicchia attorno a 4 milioni di ricavi e un ebitda margin in doppia cifra». La società crea servizi in porcellana e bone China, realizza progetti su misura e sartoriali per gli alberghi 5 stelle nel mondo e per i clienti di fascia luxury.

I fondi di private equity

Aggiunge Tognana: «Magari in futuro ci vorrà qualche aggregazione nel settore dell’arredo tavola, ancora piuttosto frammentato, in modo da poter crescere velocemente e sinergicamente anche all'estero, offrendo un assortimento completo di prodotti per la tavola, stoviglie, vetri e accessori». Secondo l’imprenditore trevigiano, questo progetto «può essere d’interesse anche per i fondi di private equity, desiderosi d’investire ed offrire un sostegno esterno, meglio veicoli italiani specializzati nel made in Italy, ma con un'ottica di investimento non inferiore a 7 a 10 anni». (riproduzione riservata)