Il titolo Tim in mattinata ha superato il prezzo proposto da KKR. Si è, infatti, spinto fino a 0,5094 euro, oltre gli 0,505 euro messi sul piatto dal fondo americano, con il mercato che comincia a credere in un rilancio per vincere le resistenze dell'azionista principale di Tim, Vivendi (detiene il 24% circa del capitale) e/o nell'ingresso di altri fondi nella partita. Ora l'azione vale 0,4985 euro (+0,26%).
Ingenti anche oggi gli scambi, pari a 278,9 milioni di pezzi. Da quando il fondo statunitense ha presentato una manifestazione di interesse per il colosso tlc è stato scambiato oltre il 25% del capitale. Sale con più convinzione l'azione di risparmio (+2,87% a 0,84 euro). A tenere banco oggi le indiscrezioni secondo cui altri fondi di private equity stanno valutando un possibile ingresso in campo, tra cui Cvc, di cui peraltro si è già parlato nei giorni scorsi.
Il premier, Mario Draghi, ha rimarcato che la priorità del governo nel valutare l'offerta e i piani di KKR sarà la protezione dell'occupazione, della tecnologia e dell'infrastruttura di Tim. Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha puntualizzato che il governo italiano seguirà con attenzione gli sviluppi della manifestazione di interesse del fondo e, quando l'operazione sarà formalizzata, tutti i profili di interesse pubblico saranno analizzati.
L'esecutivo non sarebbe ostile a raggiungere una soluzione gradita anche da Vivendi, in vista anche dell'accordo di cooperazione italo-francese che sarà firmato da Draghi e Macron. Secondo rumours non confermati riportati da Dagospia, se non si dovesse trovare un accordo con Vivendi sulla difesa dell'occupazione e lo sviluppo della rete, oltre al golden power da parte del governo, non è escluso che Poste Italiane possa entrare nella partita e schierarsi con Cdp, azionista di Tim con il 9,8%. Da parte sua, l'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, avrebbe già dato al governo la sua disponibilità.
Oggi il Collegio dei Sindaci (3 su 5 nominati da Vivendi) di Tim dovrebbe riunirsi per analizzare gli impatti finanziari sul 2021, principalmente dell'accordo con Dazn, e le prospettive per i prossimi due anni. Il meeting dovrebbe essere poi seguito da una riunione del Comitato rischi per capire se sarà necessario un terzo profit warning.
In tal caso, non è escluso che il cda di Tim, convocato per domani, possa a maggioranza sfiduciare il ceo, Luigi Gubitosi. Quindi l'esito delle verifiche del Collegio sindacale e del Comitato rischi, in vista del board di domani, potrebbe rivelarsi determinante non solo per la permanenza del ceo, ma anche per le negoziazioni con KKR e la due diligence confirmatoria. La delicatezza del momento sembra, però, far propendere per una conferma dello status quo, come auspicato anche dai sindacati che il segretario della Lega, Matteo Salvini, incontrerà per discutere della vicenda. L'appuntamento è per martedì 30 novembre a Roma, con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nei giorni scorsi il segretario della Lega si è già espresso, dicendo no alla svendita e allo spezzatino di Tim e sostenendo la difesa della rete pubblica.
"Le dichiarazioni di Draghi ci sembrano coerenti con quelle già espresse domenica nel comunicato ufficiale del governo e confermano la volontà di seguire un approccio "market friendly" per raggiungere una soluzione condivisa e nell'interesse di tutti gli stakeholder: Vivendi, mercato, dipendenti, governo", ha commentato un analista, ritenendo, invece, prematuri gli scenari su un coinvolgimento di Poste come compratore residuale della ServiceCo di Tim (valutata circa 7 miliardi di euro), su cui dovrà essere sondata anche la disponibilità di Vivendi a rilevare l'asset.
Pur non aggiungendo grosse novità alla posizione del Mef sull'offerta di KKR, "le dichiarazioni di Draghi e Giorgetti confermano che il governo resta aperto a tale scenario. La saga sulla governance in corso all'interno del consiglio di amministrazione di Tim è fondamentale ma, a nostro avviso, difficilmente fermerà il processo richiesto dall'offerta del fondo. Se il problema della rete viene risolto con la creazione di un operatore neutrale, come sembra essere incorporato nell'offerta di KKR, è probabile un consolidamento nel mercato dei servizi di telecomunicazione che richiederebbe un approccio costruttivo da parte delle autorità di regolamentazione", ha affermato Intesa Sanpaolo (rating buy e target price a 0,47 euro confermati su Tim).
Proprio oggi, in un'intervista a Il Corriere della Sera, il ceo di Wind ha aperto al progetto rete unica purché "wholesale only". Il piano di KKR, quindi, oltre al supporto del governo vedrebbe meno ostilità da parte dei concorrenti di Tim, ha affermato Equita Sim. Il cda dovrà, però, esprimersi se sia nell'interesse di Tim e sarà da verificare l'atteggiamento delle autorità europee, ha precisato Equita (rating hold e target price a 0,32 euro). (riproduzione riservata)