Tassi in calo e domanda solida in asta Bot, ma Milano accelera al ribasso
Tassi in calo e domanda solida in asta Bot, ma Milano accelera al ribasso
Mercati europei in rosso con gli investitori che temono l'escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. Lo spread Btp/Bund resta sopra 260 punti base dopo che il Tesoro ha assegnato Bot annuali per 6,5 mld di euro a fronte di richieste per 9,993 mld a un rendimento dello 0,069%. Ma l'attenzione è tutta sul Btp 2040. Cambio euro/dollaro sopra 1,13 in attesa dell'inflazione americana, dato importante in chiave Fed. Banche sotto pressione

di Francesca Gerosa 12/06/2019 11:55

Ftse Mib
40.821,31 23.50.22

+1,59%

Dax 30
24.549,56 23.50.22

+1,42%

Dow Jones
44.458,30 3.08.35

+0,49%

Nasdaq
20.611,34 23.50.22

+0,94%

Euro/Dollaro
1,1741 3.16.50

+0,29%

Spread
91,61 17.30.12

+0,36

Accelerano al ribasso i mercati europei con gli investitori che da una parte temono l'escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina, mentre dall'altra sperano in un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ora il Dax cede lo 0,37%, il Cac40 lo 0,64% e il Ftse100 lo 0,64%. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib arretra dello 0,83% a 20.438 punti con lo spread Btp/Bund che resta sopra 260 punti base a 261 punti base dopo l'asta di Bot.

Il Tesoro ha assegnato Bot annuali scadenza 12 giugno 2020 (tranche 1) per 6,5 miliardi di euro a fronte di richieste per 9,993 miliardi (rapporto di copertura 1,54). Il rendimento è sceso allo 0,069% dallo 0,122% del collocamento di metà maggio. Il totale dei Bot in circolazione al 14 giugno 2019 è pari a 116.886.500.000. "Il risultato dell'asta di Bot a 12 mesi è stato positivo con tassi in calo e domanda solida, ma con il collocamento del nuovo Btp 2040 in corso e le aste di domani, è poco più di una nota a margine per il mercato italiano", ha commentato un operatore all'agenzia MF-Dow Jones.

Infatti in mattinata il Tesoro ha avviato il collocamento del nuovo Btp a 20 anni, con scadenza primo marzo 2040, con prime indicazioni di rendimento in area 16 punti base sul Btp 2038, poi riviste a 14 punti base sul Btp 2038, e con ordini che ammontano a 16 miliardi. Anche il ministero dell'Economia spagnolo è alle prese con il lancio del nuovo decennale per massimi 6 miliardi di euro, come riferisce Ifr, servizio di Refinitiv, spiegando che il rendimento è stato fissato a 33 punti base sul tasso Midswap e ordini che hanno superato i 31 miliardi di euro.

L'agenda sul fronte primario è ricca, vede attive la Germania, che ha collocato 2,55 miliardi di euro del Bund febbraio 2029, la Grecia (812,5 milioni in titoli a 12 mesi) e il Portogallo. I Paesi della periferia dell'Eurozona hanno deciso di approfittare del recente calo dei rendimenti dei titoli di Stato a lunga scadenza e della solida domanda di bond in scia all'estensione della forward guidance sui tassi di interesse da parte della Banca centrale europea della scorsa settimana, ha fatto presente Christin Tuxen, capo analista di Danske Bank.

Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1328 (+0,04%) in attesa del dato sull'inflazione americana a maggio, in uscita alle 14:30 ora italiana, che secondo il consenso dovrebbe mostrare un aumento congiunturale dei prezzi dello 0,1%, rispetto al +0,3% mese su mese di aprile. "I prezzi dell'energia sono saliti nel corso del mese, ma in gran parte a causa di fattori stagionali", hanno osservato gli strategist di Unicredit, secondo cui l'inflazione core dovrebbe essere rimasta stabile a +2,1% anno su anno.

Il dato potrebbe avere forti implicazioni sulle aspettative di politica monetaria, con il mercato che ormai prezza una probabilità del 75% di un taglio dei tassi da parte della Fed a luglio. Tuttavia gli esperti di Unicredit hanno avvertito che gli investitori potrebbero rimanere delusi e non si aspettano che un taglio del costo del denaro negli Usa sia imminente.

A trascinare al ribasso il listino milanese sono le banche a causa dell'aumento dello spread Btp/Bund: Intesa Sanpaolo cede l'1,09%, Bper il 2,67%, Unicredit l'1,66%, Banco Bpm il 2,14%, Ubi il 2,09%. Pesanti anche FinecoBank (-1,39%), StM (-1,65%),  Moncler (-1,52%), Eni (-1,28%) in tandem con Saipem (-2,62%) e Fca (-1,54%). Positive, viceversa, le utility come Terna che guadagna lo 0,59%, seguita da Enel (+0,62%), Hera (+0,48%) e Snam (+0,15%). Bene anche le società di risparmio gestito come Banca Generali e Azimut che segnano, rispettivamente, un +0,67% e un +0,33%. Sul resto del listino vola Gima TT (+5,04%), scende Ima (-2,17%), dopo che i rispettivi cda hanno approvato un progetto di fusione per incorporazione di Gima TT nella controllante Ima.