Stellantis post conti brilla e tiene a galla Piazza Affari
Stellantis post conti brilla e tiene a galla Piazza Affari
La variante Delta e le incertezze sulla ripresa economica paralizzano le borse europee. Anche la Cina alimenta il clima di insicurezza, con il risultato che gli investitori prediligono asset più sicuri. Per questo i rendimenti restano ai minimi, mentre le cripto non trovano l'allungo. Il dollaro si indebolisce in previsione di una Fed colomba dopo i pay-roll di venerdì

di Giulia Talone 03/08/2021 11:40

Ftse Mib
34.151,41 17.39.59

-0,27%

Dax 30
18.498,38 18.00.00

+0,37%

Dow Jones
39.059,33 21.37.49

+0,45%

Nasdaq
16.306,92 21.32.49

-0,16%

Euro/Dollaro
1,0745 21.17.45

-0,10%

Spread
133,75 17.29.41

-0,65

Le preoccupazioni sulla variante Delta e l'impasse tra Cina e Usa paralizzano i listini europei, che stamattina non riescono a scrollarsi di dosso la fiacchezza di Wall Street di ieri. La più decisa è Parigi (+0,79%), seguita da Londra (+0,40%), mentre Francoforte languisce poco sopra la parità (+0,09%). Poco incisiva anche Piazza Affari (+0,19%), che non riesce a superare lo scoglio dei 25.500 punti e si ferma a 25.408. Oltreoceano, i future preparano Wall Street a una giornata positiva, ma poco vivace (Dow Jones a +0,38%, S&P a +0,27% e Nasdaq a +0,05%).

L'attenzione dei mercati è focalizzata sui ritmi della ripresa economica, che potrebbero rallentare con la crescita dei contagi a opera della variante Delta. In Asia, dove la campagna di vaccinazione è indietro rispetto a quella del resto del mondo, i contagi stanno raggiungendo nuovi record e minacciano di infiacchire la fiducia dei consumatori e il rimbalzo delle attività manifatturiere.

Eppure secondo Lewis Grant, gestore di Federated HermesCome, una minaccia ancora peggiore è causata dalle restrizioni della Cina alle big tech, che gettano ombre sull'esposizione delle società tecnologiche statunitensi. Anche Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades, ha confermato che "l'incertezza a breve termine sta aumentando" e "i cambiamenti del quadro normativo cinese nei confronti delle grandi società private continuano a spaventare i mercati". Per adesso, i solidi risultati trimestrali sono bastati a sostenere il Nasdaq, il migliore indice di ieri, ma i nuovi rischi potrebbero alzare il rendimento richiesto dagli investitori globali.

Neanche il fronte macro riesce a scuotere le Borse dalla loro fase laterale. In Eurozona l'indice dei prezzi alla produzione industriale di giugno è salito dell'1,4% a livello mensile e del 10,2% su base annua. Le letture sono leggermente al di sotto del consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal che si aspettavano un incremento rispettivamente dell'1,5% e del 10,3%. Nel Nuovo Continente, c'è attesa per l'indice settimanale Redbook (14:55), gli ordini delle imprese a giugno e gli ordini di beni durevoli a giugno finali, entrambi alle ore 16:00.

C'è da dire, però, che nel fronte macro i riflettori sono puntati sui non-farm payroll che saranno pubblicati venerdì e che offriranno nuovi spunti di discussione alla Fed in merito al futuro delle politiche monetarie. A detta di Veyret, una lettura molto al di sotto delle previsioni di 900 mila rafforzerebbe la posizione delle colombe di Constitution Avenue, "che credono sia troppo presto per iniziare a inasprire le politiche monetarie della banca centrale americana a causa della debolezza del mercato del lavoro".

Non stupisce quindi che il dollaro dia segni di debolezza: il cambio euro/dollaro sale dello 0,14% e si riporta a 1,1881, non molto distante dalla resistenza di 1,19 abbandonata dopo la riunione della Fed di giugno. Il dollaro/yen cede lo 0,10% e scivola a quota 109,17, mentre il cross tra sterlina e biglietto verde guadagna lo 0,28% a 1,3918. Il clima di incertezza e il possibile prolungamento dell'allentamento quantitativo premiano i rendimenti obbligazionari, che rimangono sui minimi da inizio anno, pur salendo leggermente in mattinata. Il tasso del Treasury resta sotto l'1,2% a 1,190% (+1,57%), quello del Bund è a -0,4715% (+1,57%) e quello del Btp al 2031 si mantiene sotto lo 0,6% a quota 0,585% (+1,56%). Lo spread è fermo a 105 punti base.

A sostenere il mercato dell'obbligazionario è anche la predilezione degli investitori per asset più sicuri in tempi di incertezza economica. Ne fanno le spese le criptovalute, che non riescono a sfruttare le indiscrezioni sull'apertura di Amazon ai pagamenti in cripto per allungare oltre le resistenze. Il bitcoin, che ieri ha rivisto per qualche ora i 40.000, oggi torna a 38.550 (-2,48%), mentre l'Ethereum viaggia in ribasso del 3,44% a 2.486 dollari.

Nonostante la debolezza della moneta americana e il clima di incertezza, l'oro non riesce a uscire dalla fase laterale delle ultime settimane e in assenza di catalisi languisce intorno a 1.814 dollari l'oncia (-0,43%). Il petrolio cerca il rimbalzo dopo il crollo di ieri: il Wti tratta a 71,78 dollari al barile (+0,69%), mentre il Brent scambia a 73,39 (+0,67%).

Piazza Affari oggi è movimentata dalle trimestrali. La maglia rosa delle blue chip va a Stellantis, che guadagna il 4,29% dopo aver chiuso il primo semestre con ricavi netti in crescita del 46% a 75,3 miliardi di euro e con un utile netto balzato a 5,9 miliardi dagli 813 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Sulla base di questi dati, Stellantis ha anche rivisto al rialzo il suo obiettivo sul margine operativo rettificato a circa il 10% dei ricavi. Il successo traina anche STMicroelectronics (+0,57%), mentre Ferrari storna l'1,19% nella sua seconda giornata negativa di seguito. Mattinata positiva anche per Amplifon (+2,46%) e per Exor (+1,0%).

Guardando alla parte bassa del listino, invece, Leonardo storna l'1,89% e Generali cede l'1,6%, nonostante abbia raddoppiato gli utili (1,540 miliardi) e battuto le attese. Il settore bancario è fisiologicamente allineato alla debolezza del mercato, nonostante il fermento sul fronte del risiko. Si aggirano intorno alla parità Intesa Sanpaolo (+0,24%), Unicredit (+0,2%), che proprio in questi giorni sta valutando il dossier Mps (-1,30%) e Finecobank (-0,24%), che oggi pubblicherà i conti semestrali. Vendite più pesanti su Bper (-0,43%), Mediolanum (-0,67%), Mediobanca (-0,88%), e Banco Bpm (-1,03%). Poste Italiane attende la pubblicazione della semestrale con un ribasso dello 0,88%. Fiacche, infine, le utilities: scendono Enel (-0,79%), Italgas (-0,59%), Hera (-0,42%). (riproduzione riservata)