35 anni per un giornale sono un traguardo importante. Nel raccontare ai lettori gli avvenimenti del mondo economico e finanziario, MF ha vissuto direttamente i numerosi cambiamenti del settore editoriale, per effetto soprattutto dalla transizione digitale.
In 35 anni il mondo dell’auto è completamente cambiato
In questi stessi anni un notevole cambiamento, su scala maggiore, ha vissuto anche il comparto dell’automotive in tutto il mondo, che ha riguardato più livelli: dapprima l’automazione delle linee di produzione, la progressiva apertura dei mercati nazionali, la ricerca di maggiore efficienza e più recentemente l’elettrificazione, lo sviluppo di funzioni di guida autonoma e i nuovi bisogni di mobilità urbana e non.
Tenendo come punto di riferimento il 1989, lo stesso anno della nascita di MF, quando io stavo frequentando il Politecnico di Torino, molti ricordano come la Fiat fosse riuscita a chiudere il decennio con dati molto incoraggianti: quasi 2,3 milioni di auto vendute, soprattutto in Italia, che rappresentava allora il 62% delle vendite totali. Pochi mesi dopo, agli azionisti riuniti in assemblea, mio nonno segnalò però un brusco cambio di prospettive con una frase che divenne famosa: «la festa è finita».
Questo giornale è testimone di passaggi epocali
Da allora tutto è mutato, più volte. Le colonne di questo giornale hanno testimoniato i passaggi epocali della storia recente del gruppo: la crisi del 2002-2004, con la scomparsa di mio nonno di suo fratello Umberto; l’arrivo di Sergio Marchionne, il rilancio industriale bruscamente interrotto dalle conseguenze della nuova crisi del 2008. E poi la nascita di Fca e più tardi, appena 3 anni fa, di Stellantis.
L’unione di tanti protagonisti della storia mondiale dell’auto – quanti sono i marchi di Fiat, Peugeot-Citroen e Chrysler – rappresenta un fatto epocale. Ancora giovane, ma con radici che risalgono al XIX secolo, Stellantis ha chiuso il suo terzo anno di vita con risultati record: ricavi che sfiorano 190 miliardi di euro, una marginalità del 13%, un ammontare pari a 1,9 miliardi di euro distribuiti ai dipendenti sotto forma di partecipazione agli utili, a cui si aggiunge l’annunciato programma di azionariato ad essi riservato.
Fiat rimane il primo tra tutti i brand di Stellantis
In particolare il marchio Fiat si è confermato il primo tra tutti i brand di Stellantis, con 1,35 milioni di auto vendute in tutto il mondo. Merito anche della 500e, l’auto che ha ricevuto più premi in assoluto in tutti i 125 anni di vita della Fiat, e che ha conquistato il primo posto in Europa nel segmento delle city car all electric.
Sappiamo che le sfide che ogni costruttore di auto affronterà nei prossimi anni saranno impegnative: ma Stellantis ci permette di affrontare un futuro che sarebbe stato difficile immaginare senza la sua forza, fatta anzitutto di persone oltre che di innovazione tecnologica, presenza mondiale e solidità economica.
Stellantis ha la forza per raggiungere i suoi obiettivi
È proprio grazie a questa forza che Stellantis può puntare con decisione sugli obiettivi di lungo termine fissati dal piano Dare Forward. Un piano lungimirante, che guarda al futuro nostro e delle generazioni che verranno, come dimostra l’impegno di essere «carbon net zero» entro il 2038: un obiettivo che colloca Stellantis tra i costruttori più ambiziosi sul fronte della lotta al cambiamento climatico. I progressi che abbiamo conseguito in ambito ambientale nel 2023, riducendo la nostra impronta carbonica del 12,6% rispetto al 2021, dimostrano che siamo sulla buona strada.
Consapevoli delle sfide che il settore vivrà, l’obiettivo con cui Stellantis è nata tre anni fa resta valido oggi più che mai: affrontare il cambiamento in atto da protagonista e offrire a tutti la gamma di soluzioni più ampia e abbordabile, per continuare a muoverci in libertà e sicurezza nel rispetto dell’ambiente.
* presidente Stellantis