Snam, l'utile cresce a due cifre e il debito cala
Snam, l'utile cresce a due cifre e il debito cala
L'utile netto è aumentato nel primo trimestre dell'11,4% a 283 mln di euro, sopra le attese del consenso, grazie ai maggiori proventi da partecipazioni e ai minori oneri finanziari netti. +3,1% a 366 mln l'utile operativo, sostenuto dal settore trasporto di gas naturale. Pur a fronte di investimenti in crescita del 6,4%, il debito è sceso a 11,234 mld. L'ad Alverà: puntiamo sulla trasformazione digitale

di Francesca Gerosa 15/05/2019 08:35

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L'utile di Snam cresce a due cifre nel primo trimestre 2019 e il debito cala. I ricavi totali conseguiti nei primi tre mesi di quest'anno sono ammontati a 654 milioni di euro, in aumento di 24 milioni, pari al 3,8%, rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2018. Un incremento dovuto ai maggiori ricavi regolati (+15 milioni; +2,5%), attribuibili essenzialmente al settore trasporto (+24 milioni; +4,9%), in parte compensati dal settore stoccaggio di gas naturale (-9 milioni; -8,1%), nonché all'incremento dei ricavi non regolati (+8 milioni) attribuibili al contributo delle imprese entrate nel perimetro di consolidamento.

I volumi di gas immesso in rete nel periodo sono stati pari a 18,93 miliardi di metri cubi, in lieve aumento rispetto al primo trimestre 2018 (+0,17 miliardi di metri cubi, pari allo 0,9%), a seguito delle minori erogazioni dagli impianti di stoccaggio (+0,58 miliardi di metri cubi), in parte assorbite dalla riduzione della domanda di gas naturale in Italia (pari a 25,64 miliardi di metri cubi; -0,42 miliardi di metri cubi; -1,6%). 

L'utile operativo è migliorato del 3,1% a 366 milioni. I maggiori ricavi (+23 milioni) sono stati in parte compensati dai maggiori ammortamenti di periodo (-9 milioni ; pari al 5,4%), dovuti all'entrata in esercizio di nuove infrastrutture, e dall'incremento dei costi operativi (-3 milioni, al netto delle componenti che trovano contropartita nei ricavi, pari al 3,2%), riconducibile al contributo delle imprese entrate nel perimetro di consolidamento, in parte compensato dalla riduzione degli altri costi da attività regolate, dovuti alla dinamica dei fondi per rischi e oneri e alle minori minusvalenze da radiazione di asset.

Guardando ai settori di attività, la variazione dell'utile operativo è attribuibile al settore trasporto di gas naturale (289 milioni; +14 milioni, pari al 5,1%) a seguito dei maggiori ricavi regolati (+17 milioni, pari al 3,6%, al netto delle componenti che trovano contropartita nei costi), a fronte dei meccanismi di aggiornamento tariffario (+15 milioni) riferibili all'incremento del Wacc dal 5,4% al 5,7%.

Sull'aumento del risultato operativo del settore trasporto hanno altresì inciso i minori costi operativi (+10 milioni, pari al 12,5%, al netto delle componenti che trovano contropartita nei ricavi). Tali effetti sono stati in parte compensati dai maggiori ammortamenti (-8 milioni; pari al 5,8%) a seguito dell'entrata in esercizio di nuove infrastrutture. Mentre l'utile operativo dei settori stoccaggio (81 milioni) e rigassificazione (1 milione) è risultato sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2018 (rispettivamente 83 milioni di euro e 1 milione).

L'utile netto è cresciuto a due cifre (+11,4%) a 283 milioni di euro, sopra le attese del consenso Refinitiv di 269 milioni, grazie anche ai maggiori proventi da partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (+24 milioni; +63,2%), attribuibili principalmente al contributo della società Teréga, a seguito del rilascio di un fondo per contenziosi fiscali, e all'ingresso di Senfluga e ai minori oneri finanziari netti (+11 milioni; pari al 20,8%). Il tax rate è stato pari al 26,7% dal 25,3% del primo trimestre 2018.

Pur a fronte, poi, di investimenti tecnici per 166 milioni, in aumento di 10 milioni, pari al 6,4%, rispetto al primo trimestre 2018 e riferiti essenzialmente ai settori trasporto (140 milioni di euro) e stoccaggio (24 milioni di euro), l'indebitamento finanziario netto è sceso a 11,234 miliardi dagli 11,548 miliardi al 31 dicembre 2018. Il positivo flusso di cassa netto da attività operativa (836 milioni) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti netti di periodo, pari a 202 milioni di euro, e di generare un free cash flow di 634 milioni. 

"Il primo trimestre 2019 si è chiuso con risultati molto positivi, che danno continuità al percorso di crescita intrapreso da Snam in linea con gli obiettivi del piano industriale al 2022", ha sottolineato l'ad, Marco Alverà. "L'incremento a due cifre dell'utile netto consolidato riflette i migliori risultati operativi e la continua ottimizzazione della struttura finanziaria", ha spiegato.

Inoltre, gli investimenti di Snam in Italia "sono in crescita di oltre il 6% rispetto al primo trimestre 2018: stiamo rendendo la nostra rete sempre più moderna e sostenibile e, con il progetto Snamtec, sviluppiamo i nuovi business e puntiamo sulla trasformazione digitale", ha aggiunto Alverà. "Nel primo trimestre abbiamo posto le basi per un altro anno di creazione di valore per tutti i nostri stakeholder e per rafforzare ulteriormente il ruolo di Snam come protagonista della transizione energetica e come azienda sempre più attenta allo sviluppo dei territori e del sistema Paese".

Guardando avanti, le stime più recenti sull'evoluzione della domanda di gas naturale sul mercato italiano prevedono una situazione di sostanziale stabilità a fine anno rispetto ai valori del 2018 (73,2 miliardi m3 ), in termini normalizzati per la temperatura. Snam ha previsto per quest'anno investimenti per circa 1 miliardo, di cui gran parte relativi a sostituzioni e manutenzioni, al fine di continuare a garantire la massima resilienza, flessibilità ed efficienza delle infrastrutture esistenti.

Circa un quarto degli investimenti riguarderà iniziative di sviluppo, tra le quali i collegamenti Nord-Ovest, il servizio locale e dei flussi cross-border e il rafforzamento della rete al Sud. Snam ha poi confermato anche per il 2019 la propria attenzione all'efficienza operativa, attraverso iniziative che consentano il mantenimento di un livello di costi sostanzialmente costante in termini reali per il core business.

Per quanto riguarda la struttura finanziaria, l'ottimizzazione condotta negli ultimi tre anni ha portato una significativa riduzione del costo medio del debito. La gestione della società continuerà a garantire una remunerazione attrattiva e sostenibile ai propri azionisti, mantenendo una struttura finanziaria equilibrata. 

Oltre ad approvare i conti, il consiglio di amministrazione di Snam ha istituito, in luogo del comitato Sostenibilità, il comitato Environmental, social & governance con compiti propositivi e consultivi dell'attività del consiglio di integrazione delle tematiche Esg (investimenti sostenibili) nelle strategie di business. Del comitato fanno parte Laura Cavatorta, presidente; Rita Rolli e Yunpeng He.

Sono stati anche nominati i componenti dei comitati per la Remunerazione (Francesca Pace, presidente, Rita Rolli e Alessandro Tonetti); Nomine (Antonio Marano, presidente, Laura Cavatorta, Alessandro Tonetti); Controllo e Rischi e Operazioni con Parti Correlate (Francesco Gori, presidente, Francesca Pace, Antonio Marano). A Piazza Affari il titolo Snam segue il mercato e cede lo 0,84% a 4,509 euro.