Dai micropagamenti e i trasferimenti di denaro tra privati al mondo del welfare, fino ad arrivare alla prossima funzionalità: lo sbarco nel mondo degli investimenti. È la parabola ascendente di Satispay, la fintech italiana di eccellenza nata nel 2013, capace di raggiungere la valutazione di oltre un miliardo di euro e di andare oltre il solo universo consumer in cui era nato, arrivando anche nel mondo delle aziende con il lancio dei buoni pasto. Senza dimenticare l’allargamento della base degli utenti anche tra i minorenni over 14 anni avvenuta pochi mesi fa.
Come svelato da MF-Milano Finanza il 10 luglio, Satispay si sta preparando a una nuova importante espansione del business. Il gruppo ha avviato l’iter autorizzativo in Lussemburgo per creare una sim, burocrazia necessaria per lanciare la nuova funzionalità tra fine 2024 e inizio 2025: consentire agli utenti che negli anni hanno iniziato ad utilizzare la piattaforma anche per accumulare i propri risparmi di investirli direttamente dall’applicazione.
Il boccone è ghiotto,se si pensa che su 4,8 milioni di utenti attivi su Satispay ben un milione utilizza la funzione Salvadanaio, opzione che consente di accantonare in un maialino virtuale cifre decise liberamente dall’utente. Ora l’obiettivo dell’unicorno, guidato dall’amministratore delegato e co-fondatore Alberto Dalmasso – che insieme a Dario Brignone e Samuele Pinta ha dato vita all’unicorno partendo da Cuneo – è quello di aiutare gli italiani non solo a risparmiare, ma anche a investire in modo sicuro.
«Dal punto di vista culturale – spiega il ceo Dalmasso a MF-Milano Finanza – vogliamo dare il nostro contributo a migliorare la consapevolezza finanziaria italiana. Siamo un popolo di grandi risparmiatori, ma troppo spesso questi soldi rimangono nel cassetto perdendo valore. L’obiettivo è semplificare l’accesso al mondo degli investimenti per contribuire a trasformare gli italiani da risparmiatori a investitori sprigionando maggior valore per tutto il sistema».
La partenza sarà con prodotti a rendimento fisso, anche in base ai desiderata degli utenti su cui Satispay ha indagato, per poi incrementare l’offerta con investimenti dai diversi ritorni e di conseguenza anche rischi. «Stiamo sondando il mercato per selezionare accuratamente i prodotti che più rispondono alle esigenze di chi utilizza l’app. Anche per questo non vorremmo legarci a partnership in esclusiva», continua il ceo.
Lo sbarco nel mondo degli investimenti sarà solo il passo intermedio verso l’ulteriore novità su cui Satispay sta lavorando intensamente, come aveva già annunciato negli scorsi mesi: entrare anche nel mondo dei fondi pensione.
Difficile però fare previsioni sulle tempistiche perché, oltre alle autorizzazioni necessarie, è necessario trovare le giuste modalità con cui inserirsi in un mondo complicato: «Siamo al lavoro per capire come strutturare la nostra proposta. È una materia estremamente complessa perché, oltre a iter burocratici e autorizzativi si pongono tutta un’altra serie di temi, come quello degli accordi aziendali o dei fondi di categoria», racconta Dalmasso.
Intanto, Satispay si gode il successo delle ultime due novità lanciate in meno di 12 mesi: i buoni pasto e l’allargamento ai teens, vale a dire i ragazzi tra 14 e 18 anni. I numeri testimoniano l’interesse del mercato per entrambe le funzionalità.
In nove mesi i buoni pasto completamente digitali di Satispay sono stati adottati da gruppi industriali di diverse dimensioni, l’ultima in ordine cronologico Iren, e sono utilizzati da circa 35 mila lavoratori. I minorenni, invece, rappresentano circa il 10% degli oltre 3 mila nuovi iscritti giornalieri e in cinque mesi dal lancio hanno già scollinato la quota di 45 mila utenti.
La crescita della popolarità dell’offerta di Satispay si traduce anche in un miglioramento dei risultati economici, nonostante il pareggio di bilancio non sia ancora all’orizzonte. «Questo perché abbiamo ancora ampi margini di crescita – spiega Dalmasso – e non avrebbe senso rinunciare a una parte del nostro potenziale per raggiungere il break even. Abbiamo le risorse necessarie per sostenere il nostro percorso». L’obiettivo interno, definito «ambizioso», è di raggiungere quota 70 milioni di ricavi annualizzati entro la fine del 2024, per poi lievitare e raggiungere la soglia di 100 milioni annualizzati nel corso del 2025. Nel 2022, l’ultimo bilancio consolidato disponibile, i ricavi erano stati di 59 milioni e il rosso si era attestato a 60 milioni.
L’ultima raccolta di capitali da parte di Satispay è arrivata poco meno di due anni fa, con un mega-round da 320 milioni che ha certificato lo status di unicorno della fintech italiana. Operazione che ha visto l’importante ingresso del fondo americano Addition, accanto agli altri investitori già presenti nell’azionariato tra cui Greyhound Capital, Lightrock, Tencent e Mediolanum Gestione Fondi.
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