Il 2023 è l’anno del ritorno alla normalità, ma la scomparsa dai radar del Covid ha impattato sui conti delle aziende farmaceutiche e diagnostiche. A Piazza Affari sono due le quotate sul listino principale attive in questi settori: Recordati (farmaceutica) e Diasorin (diagnostica). Le loro performance, con Recordati in crescita del 14% quest’anno e Diasorin in calo del 35%, riflettono le diverse prospettive dei due business.
La fine dell’emergenza sanitaria ha innescato un ridimensionamento della domanda di test Covid. Di conseguenza i ricavi degli screening di Diasorin sono passati dai 115 milioni di euro del primo semestre 2022 ai 35 milioni del 2023. Tra gennaio e giugno l’azienda ha registrato un calo del 16% del fatturato a 576,4 milioni e una contrazione di circa il 30% dell’ebitda e dell’utile netto.
Scartando le attività legate al Covid, l’immunodiagnostica è cresciuta del 7% mentre la diagnostica molecolare e le licenze sono scese del 2,4% e del 13,5%. I risultati finanziari restano comunque ben al di sopra del pre-Covid: nel primo semestre 2019 Diasorin aveva ottenuto ricavi per 350 milioni e utili netti per 84 milioni.
«Per la diagnostica il 2023 non è ancora l’anno della normalità. Tutti i grandi player della diagnostica hanno rivisto le stime tagliando le attese sulle vendite dei test Covid. Per Diasorin, in particolare, il 2023 è un anno di transizione: il management sta procedendo con l’integrazione dell’acquisizione negli Usa (Luminex, ndr), di cui si vedranno le sinergie complete nel prossimo biennio, e ha lanciato nuovi test diagnostici, tra cui il test per distinguere tra infezioni batteriche e virali sviluppato in collaborazione con l’israeliana MeMed», spiega a MF-Milano Finanza Paola Saglietti, equity analist di Banca Akros. «Riteniamo che a partire dal 2024 vedremo i primi risultati positivi del lancio dei nuovi prodotti e delle nuove piattaforme diagnostiche».Nel 2021 Diasorin ha comprato la società di biotecnologie Luminex per 1,8 miliardi di dollari, espandendosi negli Stati Uniti. «È un’acquisizione strategica che aiuta a compensare i fattori negativi di quest’anno e posiziona Diasorin tra i player della tecnologia multiplex, un ambito della diagnostica molecolare vista in forte crescita», ha aggiunto Saglietti. Nel primo semestre Diasorin ha realizzato in nord America il 44% dei ricavi contro il 37,5% del 2022. Il titolo ha chiuso la seduta di venerdì 29 con la migliore performance a Piazza Affari: un +2,25% frutto della conferma del rating buy degli analisti di Hsbc che ha interrotto una sequenza di sei sedute negative.
Le prospettive di Recordati sono invece positive già quest’anno. I ricavi sono aumentati del 17% tra gennaio e giugno, mentre l’ebitda e gli utili netti rettificati hanno avuto un incremento rispettivamente del 21% e del 28%. Il fatturato ha beneficiato dell’integrazione di Eusa Pharma, britannica specializzata in oncologia e malattie rare, acquisita nel 2022 per 750 milioni.
«Per Recordati questo è un anno di ritorno alla crescita regolare dopo il periodo Covid e le problematiche legate all’inflazione dei costi nel 2022», ha commentato Saglietti. «Il fatturato e la redditività crescono in linea con il piano presentato a febbraio e dopo il primo trimestre l’azienda ha rivisto la guidance per il 2023 al rialzo; inoltre, nel mese di luglio, Recordati ha siglato un accordo con Gsk per commercializzazione di due farmaci urologici».
Nel 2024 la crescita di Recordati sarà guidata nuovamente dalle performance positive di entrambe le divisioni di business, secondo l’equity analist di banca Akros, «con crescita prevista single digit nella divisione Specialty & Primary Care, mentre nell’ambito delle Rare Diseases è prevista una crescita a doppia cifra grazie ai prodotti strategici presenti nel loro portafoglio. A questo dobbiamo aggiungere la potenzialità di nuove acquisizioni di prodotti previste nel piano: ci aspettiamo quindi un 2024 ancora in crescita e in linea con il piano presentato». (riproduzione riservata)