Recordati, Cvc vuole vendere la sua quota di controllo? Il mercato potrebbe volere un premio. Il nodo del bond che scade nel 2025
Recordati, Cvc vuole vendere la sua quota di controllo? Il mercato potrebbe volere un premio. Il nodo del bond che scade nel 2025
Il titolo Recordati si piazza infondo al listino milanese all’indomani delle indiscrezioni secondo cui Cvc Capital Partners sta esplorando varie opzioni per la sua quota del 51,81% nella società farmaceutica italiana. Rbc Capital alza il target price sul titolo a 50,5 euro, ma non è il più alto

di Francesca Gerosa 24/04/2024 11:08

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Il titolo Recordati si piazza infondo al listino milanese (-2,76% a 51,15 euro) all’indomani delle indiscrezioni secondo cui Cvc Capital Partners sta esplorando varie opzioni per la sua quota di controllo del 51,81% nella società farmaceutica italiana. Il fondo di private equity sta lavorando con alcuni consulenti ed è nelle fasi iniziali dello studio delle alternative, inclusa una potenziale vendita dell’intera partecipazione o una fusione con un'altra azienda, hanno rivelato alcune fonti a Bloomberg. In particolare, stanno contattando alcuni potenziali acquirenti per valutare il loro interesse, hanno aggiunto le fonti. «Riteniamo che quest’indiscrezione sia credibile in quanto da tempo segnaliamo che Cvc sta ormai arrivando al sesto anno di permanenza nel capitale come azionista di controllo e questa notizia rappresenta la prima conferma che qualcosa si stia valutando», commenta Equita. «Probabilmente Cvc sta anche ponderando le opzioni a disposizione all’avvicinarsi del rifinanziamento dei bond della holding Rossini (il veicolo usato per l’opa su Recordati, ndr), i cui principali bond in circolazione scadono a ottobre 2025 e sono richiamabili alla pari con 10 giorni di anticipo».

Cvc acquistò Recordati nel 2018 per 3 miliardi, ora capitalizza quasi 11 miliardi

Comunque, le discussioni sono solo all’inizio e non c'è alcuna garanzia che venga raggiunto un accordo. Il titolo Recordati negli ultimi 12 mesi ha guadagnato il 27% (+3,6% l’indice Stoxx Europe 600 Healthcare), conferendo alla società una capitalizzazione di mercato di 10,9 miliardi di euro. Cvc ha acquistato una quota di maggioranza nella società milanese a giugno del 2018 dalla famiglia fondatrice per circa 3 miliardi di euro (27,55 euro per azione, un prezzo inferiore a quello di mercato prima dell'annuncio che si attestava ben oltre 30 euro per azione, ricorda Mediobanca Research). Quindi, la vendita della sua quota le frutterebbe una lauta plusvalenza. Da allora il fondo di private equity ha incassato dividendi per circa 6,4 euro per azione, ha precisato Equita, per lo più utilizzati per ripagare gli interessi del debito della holding Rossini. «Rispetto al 2018 Recordati ha aumentato l’esposizione al business delle malattie rare che per noi meritano multipli superiori alla media: dal 15% al 35% del fatturato ed è entrata nell’oncologia con l’acquisizione di Eusa Pharma», osserva la Sim.

Il nodo del bond che scade a ottobre del 2025

Considerando il periodo di detenzione delle azioni di 6 anni e solo la performance delle azioni Recordati dall’offerta, «stimiamo che il tasso di rendimento implicito per Cvc si aggirerebbe intorno a un +11%», calcola Mediobanca Research. «Negli anni passati, la data di ottobre 2025 era considerata dal mercato la scadenza naturale per il mandato di Cvc, visto che matura il bond (dual tranche da 1,28 miliardi, ndr) emesso al momento dell'acquisizione. In realtà, più di recente nelle call sui risultati finanziari, Rossini, il veicolo controllato da Cvc, ha dichiarato che durante il corso del 2024 cercherà di rifinanziare il bond prima della data di scadenza prevista, appunto, per ottobre 2025. Se il rifinanziamento riuscisse, l'urgenza per Cvc di perseguire un’uscita nel breve termine chiaramente scemerebbe», precisa Mediobanca Research.

Mediobanca Research: il mercato potrebbe richiedere un premio di maggioranza

Tre le considerazioni chiave degne di nota, secondo la banca d’affari: primo, sulla base esclusivamente sui fondamentali, è lecito sostenere che quanto riportato da Bloomberg possa aggiungere un certo appeal speculativo a questa storia di investimento, oltre alla sua attrattiva dovuta al momentum organico forte (è previsto un aumento delle vendite su base omogenea dell’11% nel primo trimestre del 2024). Secondo, in caso di un’operazione che coinvolga l'intera quota del 52% circa di Rossini Holding, il mercato potrebbe richiedere un premio di maggioranza, «anche se notiamo che Cvc otterrebbe già un rendimento più che decente sul suo investimento al prezzo attuale del titolo». Terzo, valutare il profilo di un potenziale partner industriale interessato all'intero portafoglio di Recordati non è un esercizio immediato, «tuttavia ciò che conta davvero per la società è, secondo noi, che Cvc non persegua un'uscita graduale attraverso vendite parziali della sua quota, cioè tramite operazioni di accelerated bookbuild, poiché questo limiterebbe sicuramente il potenziale di apprezzamento per l’azione».

Rbc Capital alza il target price a 50,5 euro, ma non è il più alto

Mediobanca Research ha ribadito il rating outperform sul titolo Recordati con un target price a 58,5 euro, ma non è il più alto tra gli analisti che coprono l’azione: JP Morgan ha un prezzo obiettivo a 60 euro (rating overweight). Anche Banca Akros mantiene una visione positiva alla luce sia dei solidi fondamentali sia del potenziale appeal speculativo: ha un rating accumulate con un target price a 56,50 euro. Buy e target price a 57 euro Equita. Proprio oggi, 24 aprile, Rbc Capital ha alzato il target price sul titolo Recordati a 50,50 euro (rating sector perform). Attualmente il consenso Bloomberg vede 4 rating buy, 7 hold e 1 sell con un prezzo obiettivo medio a 52,16 euro che implica solo un modesto upside del 2% circa rispetto al prezzo attuale in borsa. (riproduzione riservata)