Utile netto in calo del 23,1% anno su anno a 105,1 milioni di euro, a causa degli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario, pari a 40 milioni e in ulteriore aumento, ma con un ottimo andamento della gestione caratteristica (504,8 milioni, +16%), una crescita a doppia cifra del margine di interesse (320,3 milioni, +21,3%), commissioni nette in rialzo del 7,9% a 184,5 milioni, nuove erogazioni a famiglie e imprese in crescita oltre 3,1 miliardi e crediti deteriorati netti in riduzione del 25,3% a 761 milioni con un costo del rischio di credito pari a 26 punti base e un coefficiente patrimoniale Cet1 ratio al 15,2%. Questi in sintesi i conti del primo semestre 2022 della Banca Popolare di Sondrio.
"Dopo la trasformazione in società per azioni avvenuta alla fine dello scorso anno, sono soddisfatto di poter commentare questa importante performance, in piena continuità con quanto fatto in 150 anni di attività come società cooperativa", ha commentato Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della banca. "Abbiamo registrato un utile netto pari a circa 105 milioni grazie soprattutto alla forte crescita dell'attività bancaria caratteristica che supera il mezzo miliardo di euro, evidenziando una volta di più la nostra natura di "banca che fa banca" in modo efficace ed efficiente".
In ulteriore riduzione anche l'incidenza dei crediti deteriorati lordi con un Npl ratio al 5,2% dal 5,8% di fine 2021, mentre il coverage ratio del totale crediti non performing si è posizionato al 57,8% dal 55,4%. Al 47,2% dal 45,2% il livello di copertura delle inadempienze probabili con un costo del rischio in area 30 punti base, non lontano dai valori sia del primo semestre 2021 sia del primo trimestre 2022. A conferma della buona qualità degli attivi della banca anche grazie all'opera di derisking condotta negli ultimi anni "e destinata a proseguire anche in futuro", ha sottolineato l'istituto, rimarcando anche la "contenuta migrazione da posizioni in bonis a deteriorate, sintetizzata dal tasso di decadimento sceso al di sotto dell'1%".
Degno di nota anche l'importo dei crediti fiscali acquistati (superbonus/sisma bonus, ecobonus, altri bonus) che si è ulteriormente incrementato passando dai circa 500 milioni di fine 2021 agli oltre 1.300 milioni al 30 giugno. Tale attività, condotta dalla banca con una rigorosa verifica delle pratiche, ha pure consentito l'ampliamento della base clienti.
L'esposizione del gruppo verso la Bce a titolo di Tltro III è risultata pari a 8.874 milioni, invariata rispetto al 31 dicembre 2021. Gli indicatori di liquidità sia di breve periodo (LCR-Liquidity Coverage Ratio) sia di medio-lungo termine (NSFR-Net Stable Funding Ratio) si sono attestati su valori "largamente superiori al requisito minimo" previsto per l'attuale esercizio (100%). In particolare, il Liquidity Coverage Ratio è risultato pari al 137%. La banca può sempre far affidamento su un consistente portafoglio di attività rifinanziabili che ammonta a 15.885 milioni: di questi, 5.906 milioni (37%) sono rappresentati da titoli liberi.
Guardando avanti il quadro macroeconomico generale continuerà a presentare elementi di criticità dovuti agli effetti del conflitto in corso in Ucraina, alle incertezze relative agli approvvigionamenti di energia e ai prezzi delle materie prime, nonché alle forti pressioni inflattive, senza dimenticare le nuove varianti del Covid-19, ha sottolineato la Popolare di Sondrio. E i mercati finanziari, il cui andamento nella prima parte dell'anno è stato prevalentemente negativo, continueranno presumibilmente a essere volatili. In tale contesto, l'istituto, grazie alle solide basi patrimoniali e alla capacità di resilienza del modello di business finora mostrata, "dovrebbe ragionevolmente continuare a ottenere risultati positivi, almeno in linea con l'andamento del primo semestre".
Ma in Borsa il titolo Banca Popolare di Sondrio flette dello 0,60% a 3,308 euro. Gli analisti di Equita Sim, che sull'azione hanno un rating hold e un target price a 4,5 euro, avevano previsto un utile netto leggermente più elevato a 108 milioni e un margine di interesse più basso a 308 milioni. (riproduzione riservata)