Pmi Eurozona oltre le attese, l'economia cresce a un ritmo mai osservato in 15 anni
Pmi Eurozona oltre le attese, l'economia cresce a un ritmo mai osservato in 15 anni
I listini europei non beneficiano dell'incoraggiamento dei dati macro e scendono. Batte le stime del consenso l'indice Pmi dell'Eurozona che a giugno tocca i 59,2 punti, in rialzo rispetto ai 57,1 di maggio e ai 58,8 attesi. Spread in aumento

di Rossella Savojardo 23/06/2021 11:20

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Batte le stime del consenso l'ultimo dato sull'indice Pmi dell'Eurozona che a giugno tocca quota 59,2 punti, in rialzo rispetto ai 57,1 di maggio e ai 58,8 attesi. In particolare l'indice preliminare relativo al settore dei servizi si è attestato a 58 punti, in crescita rispetto ai 55,2 del mese precedente (57,5 punti il consenso). Quello manifatturiero è rimasto a 63,1 punti, mentre il consenso lo vedeva a 62,2 punti.

"Con l'impennata della domanda, l'economia dell'Eurozona è in piena espansione ad un ritmo mai osservato in 15 anni, con una crescita sempre più generale, che si sta estendendo dal settore manifatturiero fino a comprendere progressivamente i servizi, specialmente quelli a diretto contatto con i consumatori", ha commentato Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit.

Secondo l'esperto, le misure anti Covid-19 ai livelli minimi dallo scorso settembre e i progressi della campagna vaccinale hanno facilitato una maggiore attività, in particolare nel settore dei servizi, e reso più rosee le aspettative di un ritorno a condizioni di vita più normali, spingendo l'ottimismo delle aziende al livello più alto mai registrato prima, alimentando l'aumento della spesa e incoraggiando le assunzioni. La fiducia nelle prospettive future è nel frattempo salita al record dal 2012.

Entrando nel dettaglio dei singoli stati, il Pmi manifatturiero preliminare della Germania è salito a 64,9 punti rispetto ai 64,4 di maggio, mentre il consenso lo vedeva a 63,4 punti. L'indice preliminare relativo ai servizi tedeschi è invece risultato pari a 58,1 punti, in rialzo rispetto ai 52,8 di maggio (55 punti il consenso). Il Pmi manifatturiero della Francia è risultato pari a 58,6 punti, in leggero calo rispetto ai 59,4 del mese precedente (59 il consenso). Infine, l'indice Pmi servizi francese si è attestato a 57,4 punti, in forte rialzo rispetto ai 56,6 punti di maggio (59 punti il consenso).

"Nonostante l'indice manifatturiero si sia attestato sopra i 60 punti da marzo il comparto dei servizi a più stretto contatto è rimasto indietro, in un periodo in cui l'Europa ha continuato a lottare contro la pandemia", ha spiegato Oliver Blackbourn, multi-asset portfolio manager di Janus Henderson Investors. "Le maggiori iniezioni di fiducia si riscontrano in Germania, dove il sondaggio ha restituito un importante incremento di 5 punti nelle risposte relative al settore dei servizi. Con un'imponente espansione del proprio settore manifatturiero, le stime di consensus su una crescita del 9% su base annua non appaiono irraggiungibili per la più grande economia dell'Eurozona", ha concluso l'esperto. 

Tra i settori, è stato il terziario che ha di nuovo registrato il miglioramento più importante, con l'attività economica che ha indicato un tasso di accelerazione della crescita mai visto da luglio 2007. I dati "stanno creando tutte le premesse per una imponente espansione del pil durante il secondo trimestre a cui farà seguito una crescita ancora maggiore nel terzo trimestre", sottolinea l'esperto, "l'entità della crescita, sia europea sia globale, sta mettendo in difficoltà le aziende nel soddisfare la domanda, costringendole a far fronte all'insufficienza di materie prime e personale". In queste condizioni, "il potere delle imprese nel determinare i prezzi crescerà sempre più aggiungendo inevitabilmente ulteriore pressione sull'inflazione nei prossimi mesi", conclude l'economista.

Dopo i dati lo spread Btp/Bund è in rialzo rispetto all'avvio di seduta e tocca quasi 109 punti base. I listini europei non sembrano beneficiare dell'incoraggiamento dei dati macro: Milano scivola dello 0,16%, Francoforte e Parigi perdono rispettivamente lo 0,65% e lo 0,57%, leggermente sopra la parità Londra che guadagna lo 0,03%. (riproduzione riservata)