Piazza Affari in volata, le azioni che hanno corso fino al 104% nel primo semestre. E chi vi può sorprendere ora
Piazza Affari in volata, le azioni che hanno corso fino al 104% nel primo semestre. E chi vi può sorprendere ora
Nel primo semestre il Ftse Mib è cresciuto dell’8,6%, ma sul segmento Mta i 50 titoli che hanno reso meglio vanno dal +20% al +104%. La seconda parte dell’anno di solito rende molto di più, ricordano gli analisti

di di Elena Dal Maso   05/07/2024 18:00

Ftse Mib
34.733,52 23.50.13

-0,64%

Dax 30
19.421,91 23.50.13

-0,20%

Dow Jones
42.924,89 23.50.13

-0,02%

Nasdaq
18.573,13 23.50.13

+0,18%

Euro/Dollaro
1,0799 23.44.36

-0,06%

Spread
124,02 17.29.39

+0,69

Nella gara a chi ha guadagnato di più nel primo semestre 2024, balzano all’occhio Nasdaq (+20%) ed S&P 500 (+15%) grazie ad un ristretto gruppo di titoli tech legati all’AI, a partire da Nvidia (+60% da gennaio). Ma quello che emerge andando a guardare Piazza Affari è molto interessante: il Ftse Mib è salito da gennaio a giugno dell’8,6%, un rialzo che ha abbracciato una maggiore pluralità di titoli del segmento Mta. Infatti i primi 10 sono saliti dal 104% (Webuild risparmio) al 56% (Newalat Food), mentre i primi 50 hanno visto incrementi tutti a due cifre, con un minimo del 19%. Non sono salite solo le banche (Bper + 66%, Mps +52%, Unicredit +48%) grazie ai tassi ancora alti e, per alcuni titoli, grazie alla possibilità di M&A in vista. Finalmente si è visto recuperare anche il settore industriale, Sogefi, Saipem e Maire sono balzate oltre il 60% per esempio. Chi non vorrebbe avere un portafoglio anti inflazione che rende tanto bene?


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In Europa, per esempio, i tre titoli migliori del Dax in Germania sono colossi quali Siemens Energy (+102,8%), Rheinmetall (Difesa, +68%), Sap (software, +30%). In Spagna, sull’Ibex 35 le banche hanno lasciato il segno (Sabadell, +62%), Unicaja Banco (+43%) grazie alla febbre da fusioni e acquisizioni. In Francia, dove le elezioni politiche anticipate stanno producendo volatilità sui listini, i primi tre titoli del Cac 40 sono Renault (auto, +36,6%), Schneider Electric (+25%), Safran (Difesa, +25%). E in Uk, dove il partito dei Labour ha vinto in maniera decisa le elezioni, fra i migliori gruppi vi sono Rolls-Royce (+52%) e una banca, Natwest (+42%).

Sul fronte macro, la grande cautela della Bce nel tagliare i tassi si confronta con una Germania che registra ordini di fabbrica in calo e il settore delle costruzioni in contrazione. I mercati si aspettano una seconda riduzione dei tassi a settembre dello 0,25% dopo quella di giugno. Che però va solo a limare il costo del denaro, oggi al 4,25% (Main refinancing operations). E questo continuerà a sostenere i bilanci delle banche italiane e i loro profitti.

Dal Retail Investor Beat, sondaggio trimestrale condotto da eToro su 10.000 investitori di 13 paesi, di cui 1.000 in Italia, emerge non a caso che il settore finanziario è quello preferito dagli investitori retail italiani, sia nell'attuale esposizione che nelle future allocazioni. Infatti, il 16% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare le proprie posizioni nei titoli bancari, superando persino il settore tecnologico, che si colloca al secondo posto con il 14%.

A questo si aggiunga, che man mano che la Bce taglia il costo del denaro, le azioni hanno un doppio vantaggio: rendono più dei bond anche grazie ai dividendi e soffrono meno il costo del debito, quindi possono crescere più facilmente. Inoltre il secondo semestre tende storicamente a registrare rendimenti superiori, oltre 5 volte i rendimenti medi del primo semestre, secondo quanto emerge da calcoli di eToro. Ma come dobbiamo immaginare il secondo semestre? E quali titoli italiani ed europei potrebbero sorprendere gli investitori? MF-Milano Finanza lo ha chiesto ad un gruppo di analisti e gestori.

Scommessa Unipol & Mps

Nonostante un contesto globale incerto e molteplici sfide, interviene Gabriel Debach, market analyst di eToro, il primo semestre a Piazza Affari «ha riservato sorprese positive. Molti osservatori erano scettici su un possibile rally, specialmente per l'allentamento della politica monetaria da parte della Bce, fattore critico per il settore bancario. Inoltre, le preoccupazioni erano anche per prese di profitto». Infatti dal terzo trimestre del 2022 fino alla fine del 2023, Milano ha mantenuto «un andamento eccezionalmente positivo, registrando un rendimento complessivo superiore al 45% e chiudendo ogni trimestre con un avanzamento costante», sottolinea l’analista.

Tra i migliori settori del semestre, il comparto finanziario: le banche hanno «registrato un'impressionante crescita del +32,63% e il settore assicurativo del +25%», riprende Debach. Unipol ha guidato la crescita grazie al progetto di razionalizzazione societaria con la fusione per incorporazione della controllata UnipolSai. Il mercato, avverte Debach, sembra «soprattutto scommettere sul dossier Mps. Il polo Unipol, costituito dal titolo del gruppo assicurativo e dalle sue due partecipate bancarie (Bper Banca e Popolare di Sondrio), alimenta infatti le speculazioni sulla volontà del gruppo bolognese di dare vita a un terzo polo bancario che unisca gli asset di Siena con quelli degli istituti di cui è già primo azionista».

Il ritorno di Eni?

Al contrario, i titoli che hanno mostrato le performance peggiori includono Telecom Italia, Nexi e StM. «Telecom Italia ha risentito dei ritardi nello scorporo delle sue operazioni, Nexi ha subito l'incertezza e la crescente concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali, mentre StM ha sofferto il rallentamento del mercato degli smartphone», riprende Debach. Che sottolinea come, tra i titoli che hanno mostrato ritardi quest'anno, «merita particolare attenzione Eni, che ha ceduto il 6,5% nel primo semestre ma presenta prospettive di crescita. L'acquisizione di Neptune potrebbe generare opportunità significative, con Eni che prevede un tasso di crescita annuale composto del 13% nel cash flow per azione, tra i più alti del suo gruppo di pari». Infine, in un contesto di un euro sotto pressione a causa del rischio politico, «potrebbe essere utile monitorare titoli con una visione maggiormente internazionale e che quindi potrebbero beneficiare di un euro più debole. Tra questi, si distinguono società quali Prysmian, Recordati e Diasorin».

Nel contesto del mercato francese, fortemente volatile, potrebbero emergere alcune opportunità di acquisto. Societe Generale, per esempio, ha perso il 20% a giugno, uno scenario che «potrebbe rappresentare una possibilità per investitori interessati a valutare potenziali entrate su livelli più favorevoli», ragiona Debach. D’altro canto, «Heineken si trova in una posizione vantaggiosa grazie alla sua ampia esposizione nei campionati europei di calcio, che potrebbero fungere da vetrina per il marchio».

Il rimbalzo di Tim e StM

Da inizio anno lo spaccato del Ftse Mib mette in evidenza i finanziari come top performers, «insieme a Prysmian che sta diventando il titolo italiano preferito dagli investitori internazionali e due storie interessanti come Telecom Italia e StM dalla parte dei negativi», ragionano Fabio Caldato, Portfolio Manager del fondo AcomeA Strategia Dinamica Globale e Antonio Amendola Senior Fund Manager Azionario di AcomeA Sgr. «Se da un lato aspettiamo chiarezza dalle elezioni francesi, pensando di comprare in caso di una eventuale volatilità eccessiva, riteniamo sensato valutare proprio i due titoli negativi. Telecom Italia sta finalizzando un faticosissimo spin off della rete e può migliorare ulteriormente il bilancio attraverso la vendita di asset», proseguono i gestori. Secondo cui la sfiducia degli investitori nazionali «può fornire un’opportunità di intervento contrarian. StM, invece, potrebbe giovare della ripresa dei volumi nel secondo semestre del 2024 e di una minor concentrazione dei flussi di investimento, oggi unicamente rivolti alle best in class tra i semiconduttori, come Nvidia».

Più energia

In ottica più difensiva, i due gestori puntano sulle utilities (A2A ed Enel). Sul lato delle mid small cap, gli esperti si aspettano «maggiore chiarezza da parte delle società nella prossima reporting season e, soprattutto, importanti novità dall'intervento del governo per supportare le quotazione delle pmi con un fondo di investimento ad hoc». Le storie che ritengono interessanti sono: Fine Foods, Biesse, Ilpra, Reply, Omer, Tinexta.In ambito europeo, ad Amendola e Caldato piacciono due aziende infrastrutturali come Cellnex (detiene torri telefoniche, sta razionalizzando gli asset dopo anni di acquisti) e Getlink (il tunnel sotto la Manica che ha spazio di crescita fino a raddoppiare i volumi di transito con sguardo al 2030). «Il boom imminente dei data center passa, non solo attraverso i semiconduttori tecnologicamente avanzati, ma anche grazie all’intervento di società attive nell’equipment (Schneider) e a fornitori di energia pulita come Rwe e Edp», concludono.

Il lusso

Nei prossimi mesi, per via dei tagli attesi dei tassi e dell’inflazione, la prudenza é d’obbligo. E David Pascucci, analista dei mercati di Xtb, preferisce puntare su «titoli che potrebbero risultare difensivi nel lungo periodo, ossia sul settore lusso come Lvmh, Ferrari, Brunello Cucinelli per citarne alcuni, settori che al momento stanno subendo la dinamica di indebolimento ma che potrebbero riprendersi nel lungo termine».

La forza di Asml

Giacomo Calef, country head di NS Partners, ricorda che il Ftse Mib scambia ancora a uno sconto significativo rispetto ai mercati globali, con un rapporto prezzo/utili stimati a 12 mesi di sole 9 volte rispetto le 22 dell’S&P 500. «Le banche stanno beneficiando di margini ancora alti, ma i mercati stanno scontando nei prezzi altri 1/2 tagli dei tassi da parte della Bce nel corso dell'anno e pertanto il focus dovrà essere spostato su nuove forme di profitto, come l'incremento delle commissioni sui servizi offerti. Inoltre, il possibile risiko bancario, con fusioni e acquisizioni, potrebbe dare un ulteriore impulso al settore».

Di conseguenza, mentre chi è andato bene nel primo semestre ha buone possibilità di continuare a farlo, «i titoli più sottovalutati potrebbero rappresentare buone opportunità per la seconda metà dell'anno. Tra questi, a nostro parere, spiccano due aziende di primo piano: Asml e Novo Nordisk», ragiona Calef. Asmk Holding è un gruppo olandese leader nella produzione di macchinari per la litografia, «fondamentale per la fabbricazione di semiconduttori avanzati. La quotazione è ai massimi storici, a circa 1065 dollari, a seguito di una crescita del 40% da inizio anno che riflette la forte domanda per i suoi prodotti», prosegue Calef. Fortemente dipendenti da Asml sono «aziende di semiconduttori come la taiwanese Tsmc che utilizza le macchine a tecnologia Euv (Extreme Ultraviolet) per produrre chip avanzati che alimentano i più recenti smartphone, computer e server. Senza l'accesso a questa tecnologia, sarebbe molto difficile per aziende come Tsmc mantenere il passo con la rapida evoluzione del settore», prosegue. Con la continua crescita della domanda di chip, alimentata dall'espansione della tecnologia 5G e dall'intelligenza artificiale, «Asml è posizionata strategicamente per beneficiare di questi trend e può crescere ulteriormente nel prossimo semestre e soprattutto nel 2025. I margini di profitto attuali ammontano al 27% e si stima che nel 2025 cresceranno fino al 32%».

Perché Novo Nordisk può crescere ancora

Il secondo gruppo che piace all’esperto è Novo Nordisk, gigante danese nel settore farmaceutico, specializzato nel trattamento del diabete e di altre malattie croniche. Il titolo scambia ai massimi storici dopo una crescita da inizio anno del +36%. «A causa della preoccupante crescita del diabete a livello globale, legata anche all'invecchiamento della popolazione e a stili di vita sempre più sedentari, è aumentata la domanda per i prodotti di Novo Nordisk, soprattutto quelli antiobesità e quelli contro il diabete di tipo 2, che hanno ottenuto un enorme successo e hanno rappresentato praticamente più della metà dei ricavi annuali dell’azienda nel 2023», prosegue Calef.

La pipeline di ricerca e sviluppo, «insieme a una forte presenza nei mercati emergenti, rende Novo Nordisk una scelta solida nel settore sanitario», conclude l’esperto.


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