Ok del Cdm alla ratifica del Trattato del Quirinale
Ok del Cdm alla ratifica del Trattato del Quirinale
In Consiglio dei ministri anche l'accordo con la Svizzera per eliminare le doppie imposizioni sui salari e stipendi dei transfrontalieri

di Mauro Romano 03/12/2021 20:21

Ftse Mib
34.151,41 17.39.59

-0,27%

Dax 30
18.498,38 18.00.00

+0,37%

Dow Jones
39.010,70 20.04.44

+0,33%

Nasdaq
16.292,81 19.59.47

-0,24%

Euro/Dollaro
1,0744 19.44.41

-0,11%

Spread
133,75 17.29.41

-0,65

Sul trattato del Quirinale la parola passa al Parlamento. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'accordo bilaterale tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata, firmato a Roma lo scorso 26 novembre.

La volontà è quella di mettere in piedi un meccanismo di consultazione tra Roma e Parigi, per aggiornare le priorità nell’agenda europea e internazionale. Il Piano d’azione dettagliato sulle aree di collaborazione, che MF-Milano Finanza ha potuto anticipare, spazia dallo sviluppo di alleanze strategiche tra le industrie della difesa alle politiche dello spazio, dal coordinamento per giungere a un bilancio comune dell’Eurozona ai pagamenti digitali.

Tra i temi della collaborazione anche le politiche energetiche, lo sforzo per un maggiore impegno nella decarbonizzazione e nella lotta contro i cambiamenti climatici, fino alle politiche migratorie e alla cooperazione transfrontaliera. Nel campo degli affari esteri i due Paesi guardano invece al Mediterraneo e all’Africa, in particolare alla Libia. Si parla inoltre di diritto d’asilo e riforma dello spazio Schengen.

Le nuove forme di cooperazione prevedono tra gli altri interventi un Comitato di cooperazione frontaliera, con compiti consultivi e propositivi. Inoltre una volta ogni tre mesi ministri francesi e italiani potranno partecipare alle riunioni di governo della controparte.

In Cdm è andato anche l'accordo con la Svizzera per eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi dei lavoratori frontalieri. I salari, spiega una nota di Palazzo Chigi, sono iponibili nel Paese di svolgimento dell’attività lavorativa, ma entro il limite dell’80% di quanto dovuto nello stesso Paese in base alla normativa sulle imposte sui redditi delle persone fisiche (incluse le imposte locali). Lo Stato di residenza applica poi le proprie imposte sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell’altro Stato.

Intanto il premier Mario Draghi è intervenuto dopo la riunione alla Convention “Il Mondo Nuovo / La Ripartenza” della Fondazione Guido Carli. "Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione storica per rendere l’industria e l’economia più innovative e più sostenibili", ha spiegato il premier, rappresenta anche un’opportunità straordinaria per ridurre le disuguaglianze di genere, di reddito, di generazione. Per realizzare questi obiettivi dobbiamo procedere in modo coerente e, come direbbe Carli, ordinato. Dobbiamo collaborare e dobbiamo programmare. Vale per il Governo, per gli Enti territoriali e per il settore privato”. (riproduzione riservata)