Mundys, ecco il piano di investimenti da 10 miliardi di Benetton
Mundys, ecco il piano di investimenti da 10 miliardi di Benetton
Entro cinque anni la holding investirà più di 10 miliardi di euro per crescere senza m&a: 3,3 miliardi saranno destinati all’Italia, 1,9 alla Francia e oltre 4,8 all’America Latina. Tutti i piani per le sei controllate 

di di Andrea Deugeni 17/03/2023 22:00

Ftse Mib
27.113,95 23.50.10

+0,34%

Dax 30
15.628,84 23.50.10

+0,69%

Dow Jones
33.274,15 6.42.30

+1,26%

Nasdaq
12.221,91 23.50.10

+1,74%

Euro/Dollaro
1,0843 23.00.33

-0,29%

Spread
181,03 17.29.07

-4,38

Investimenti organici per 10,4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. All’Italia saranno destinati 3,3 miliardi di euro, prevalentemente per l’aeroporto di Fiumicino. Il resto -7,1 miliardi- andranno oltre confine attraverso Abertis, con una bella fetta -2,7 miliardi- in Brasile dove il colosso spagnolo delle autostrade da oltre 7.400 km in gestione amministra 3.200 km di tratte con Arteris.

Dopotutto, mercoledì 15 marzo nel presentare alla comunità finanziaria la «svolta Mundys» dell’ex Atlantia, il presidente di Edizione Alessandro Benetton lo aveva sottolineato chiaramente: «Saremo una società con testa italiana e visione internazionale».

Le direttive del piano di investimenti

Milano Finanza è in grado di dettagliare dove Mundys, attraverso le sei asset company (Aeroporti di Roma, Aeroports de la Cote d’Azur, Abertis, Grupo Costanera, Telepass e Yunex Traffic), impiegherà i denari del piano investimenti. Un piano che mira a fare della holding il primo gruppo infrastrutturale al mondo specializzato nella mobilità integrata. La sfida agli spagnoli di Acciona o ai francesi di Eiffage è stata lanciata.

Secondo la traiettoria delineata da Benetton e che il futuro ceo Andrea Mangoni disegnerà in concreto, le risorse verranno utilizzate lungo due direttive. La prima: ammodernare le infrastrutture sia dal punto di vista fisico, costruendole -specie in Sud America- o introducendo migliorie. Sia dal punto di vista dell’offerta, dotandole cioè anche di avanzati servizi tecnologici ed energetici come ad esempio la riconversione in chiave green degli impianti fossili di generazione elettrica degli aeroporti, l’installazione di punti di ricariche veloci per le auto elettriche lungo le reti oppure l’applicazione della tecnologia «free flow» che abolisce i caselli autostradali.

La seconda direttiva: sfruttare la leva dell’innovazione per rendere la mobilità sempre più integrata e per «accompagnare -come spiegato dal gruppo- le persone durante tutte le fasi del loro viaggio, sia urbano che di lungo raggio». I vertiporti dello scalo di Fiumicino e di Nizza, gli skipass e i biglietti del treno acquistabili da Telepass, il servizio di lavaggio macchine di Wash Out in Francia e i semafori senza luce di Monaco di Baviera che dialogano con le smart car sono quattro esempi su tutti.

La mappa degli investimenti di Mundys

Come detto, all’Italia sono riservati 3,3 miliardi, da impiegare entro il 2027 principalmente in Adr. Alla Francia, primo Paese in termini di ebitda (1,5 miliardi nel 2022, oltre il 30% di quello di gruppo, circa 4,5 miliardi) sommando i business di Abertis/Sanef, Aeroports de la Cote d’Azur e Getlink, la società che gestisce l’Eurotunnel, sono destinati 1,9 miliardi. Le risorse serviranno per finanziare il piano di sviluppo sia della rete autostradale del Nord sia degli scali di Nizza, Cannes e Saint Tropez.

All’America Latina, il secondo mercato di Abertis, andranno oltre 4,8 miliardi, così ripartiti: 2,7 miliardi in Brasile, 1,35 miliardi in Cile (fra Grupo Costanera e Abertis), 700 milioni in Messico e 39 milioni in Puerto Rico.

Il resto degli investimenti sono in Polonia (117 milioni per l’autostrada Cracovia-Katowice gestita dalla controllata Stalexport) e su tratti autostradali negli altri Paesi dove Mundys è presente (240 milioni in tutto). Infine, 14 milioni sono destinati ai servizi alla mobilità di Telepass.

Le principali linee di sviluppo delle sei asset company di Mundys

Andando a vedere da vicino le principali linee di sviluppo delle asset company, Aeroporti di Roma ha messo in cantiere un piano complessivo di investimenti da 8 miliardi entro il 2046, anno in cui scadrà la concessione. Il gruppo guidato da Marco Troncone spenderà questi soldi per rendere lo scalo di Fiumicino ancora più sostenibile dopo i pannelli solari installati al Terminal 1, sviluppare l’intermodalità con la Capitale e adottare tecnologie che contribuiscano in modo concreto alla decarbonizzazione del settore. Entro i prossimi 8 anni, saranno piazzati in tutto l’aeroporto 5mila punti di ricarica per le auto elettriche.

Dopo i primi test, Adr è impegnata nella sfida con Parigi per lanciare per prima in Europa il servizio dei taxi volanti, piccoli elicotteri a motore elettrico che nei piani di Troncone dovranno iniziare a fare la spola con il centro di Roma, decongestionando il traffico, entro fine 2024.

Alla sfida dei vertiporti partecipano anche gli scali turistici di Aeroports de la Cote d’Azur, il secondo sistema aeroportuale francese. La società guidata da Frank Goldnadel è impegnata in un piano di investimenti da 1,5 miliardi che entro il 2044 incrementerà la capacità dello scalo di Nizza da circa 14,5 milioni di passeggeri l’anno a 28 milioni. Il top manager punta su ambienti sempre più digitali e ad aumentare i servizi commerciali per la clientela leisure e business.

Abertis è la piattaforma per la crescita globale di Mundys nel settore autostradale, da cui nel 2021 sono arrivati 3,4 miliardi di ebitda (su 4 di consolidato). Insieme a Costanera che è responsabile di circa 200 km di reti autostradali in Cile e del network di Santiago, il gruppo guidato da Josè Alijaro Navarro fa di Mundys il primo concessionario autostradale al mondo con 9.400 km di reti in 11 Paesi. In Europa i piani di Abertis, impegnata a breve nella gara per una nuova concessione in Grecia (l’altra è a Puerto Rico), sono focalizzati sulla Francia. Attraverso le controllate Sanef e Sapn, Abertis sta potenziando le reti, con l’installazione di circa 500 punti di ricarica veloce per le auto elettriche in tutte le 72 aree di servizio e l’abbattimento di barriere e caselli su 220 km di tratte a partire dal 2024.

Completano il quadro, Telepass che è impegnata a consolidare il proprio processo di internazionalizzazione estendendo anche in Francia, Spagna e Portogallo tutti i servizi presenti sull’app in Italia (polizze comprese) e l’ultima arrivata Yunex. La piattaforma dei semafori «intelligenti», che serve a migliorare la gestione del traffico in chiave anti-emissioni, è utilizzata in oltre 600 città, fra cui le metropoli di Londra, Singapore, Miami e Bogotà.

La sfida nel prossimo quinquennio è spingere le amministrazioni ad adottarla anche nei Paesi mediterranei come Italia, Francia e Spagna per farla dialogare anche con gli altri asset di Mundys. A partire da Telepass. (riproduzione riservata)