Messina (Intesa): per Carige non versiamo altri soldi nel fondo
Messina (Intesa): per Carige non versiamo altri soldi nel fondo
Non è sano, ha aggiunto l'ad di Intesa Sanpaolo. Mentre oggi il presidente di Unicredit, Saccomanni, ha ribadito le parole del ceo Mustier secondo cui è il sistema bancario italiano che deve farsi carico pro quota del salvataggio della banca ligure. Bper si defila

di Elena Dal Maso 15/05/2019 13:10

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"Per quanto mi riguarda escludo totalmente i contributi volontari". Così Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, interpellato a margine di un evento in Bocconi sulla possibilità di un nuovo intervento in Banca Carige. "Significherebbe portare il Fidt ad avere il controllo di questa banca e questo non è sano". 

Il top manager ha aggiunto che "si dimostra che le banche vanno bene quando hanno una governance chiara e un azionista di controllo che fa gli interessi delle persone che lavorano in banca, dei clienti e della comunità. Non mi sembra che avere un azionista composto da tutto il sistema bancario italiano sia un meccanismo di governance eccellente".

In merito alla priorità di trovare una soluzione privata per Carige rispetto ad avallare una soluzione pubblica, il banchiere ha risposto che "non darei delle priorità, ma" parlerei "solo di quello che è l'interesse delle persone, dei clienti e delle comunità. Il loro interesse è che si trovi una soluzione industriale, ovvero una soluzione che faccia funzionare l'azienda senza dover trovare soluzioni tampone a problemi che possono essere risolti con un azionista chiaro industriale che sia privato o pubblico".

Diversa la posizione di Unicredit sul salvataggio di Carige. Oggi il presidente dell'istituto, Fabrizio Saccomanni, ha confermato le parole di lunedì dell'amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, che aveva espresso la disponibililtà a un'operazione di sistema. Saccomanni, arrivando al Comitato esecutivo dell'Abi, ha infatti commentato: "Siamo fermi a quello che ha detto il nostro amministratore delegato. Non ci sono novità, che io sappia".

Lunedì scorso, in veste di neo eletto presidente Fbe, la Federazione europea delle associazioni bancarie, Mustier si era espresso sul salvataggio di Carige. "Tutte le le banche dovrebbero essere coinvolte nel salvataggio di Carige", aveva detto il manager francese, specificando che "ciascun istituto dovrebbe contribuire in modo proporzionale".

Questa mattina, sempre nella stessa sede a Roma, Alessandro Vandelli, arrivando al Comitato esecutivo dell'Abi, ha specificato che Bper non sta esaminando alcun dossier per un possibile intervento diretto in soccorso di Carige. "Non ho niente da dire", ha risposto con brevità l'amministratore delegato, "non sto guardando quel dossier".

Molto cauto il numero uno di Ubi Banca, Victor Massiah, che non si è sbilanciato su un'eventuale partecipazione del suo gruppo a un salvataggio. "Noi abbiamo deliberato", ha detto il manager lombardo a Roma, "la partecipazione ai 320 milioni dell'obbligazione sottoscritto dal'Fitd e siamo fermi lì. Non possiamo esprimerci su una cosa che ancora non conosciamo".

Lunedì scorso, dopo il ritiro di Blackrock dal piano di salvataggio privato di Carige, il board del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) non ha potuto che deliberare l'impossibilità di procedere con la conversione delle obbligazioni convertibili della stessa Banca. "Ma questo non vuol dire che noi ci ritiriamo dal sostegno", ha precisato il presidente del fondo, Salvatore Maccarone. "Le finalità che hanno ispirato il nostro intervento originario restano immutate, attendiamo ulteriori possibilità".

Quindi la conversione del bond è in stand-by, dato che può avvenire solo in presenza di un aumento di capitale con l'ingresso di altro soggetto per rilevare la banca. Dopo una lunga trattativa, il gigantesco fondo Usa aveva inviato lo scorso 3 maggio un'ultima versione degli accordi con l'Fitd, che quest'ultimo aveva accettato.

Ma pochi giorni dopo "Blackrock inopinatamente si è sfilata", ha detto. "A questo punto noi non siamo più in grado di convertire, ma questo non vuol dire che noi ci ritiriamo dal sostegno. La nostra finalità iniziale era di facilitare ingresso di un altro soggetto, valuteremo tutte le altri ipotesi" che dovessero manifestarsi. "Se emergesse un cavaliere bianco ne riparleremo sempre con lo scopo iniziale" di favorire il risanamento di Banca Carige, ha concluso Maccarone.