Mediobanca, ecco perché è il titolo giusto per tutte le stagioni secondo Jefferies
Mediobanca, ecco perché è il titolo giusto per tutte le stagioni secondo Jefferies
Jefferies alza il rating a buy e spiega perché Mediobanca può sovraperformare i competitor anche in un contesto di tassi più bassi e recessione. Ecco quanto può valere nello scenario migliore

di Francesca Gerosa 01/06/2023 11:55

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Jefferies apprezza il nuovo focus di Mediobanca sull'attività a minor assorbimento di capitale (wealth management) e la riduzione dell'allocazione di capitale su Corporate & Investment Banking (CIB) e Consumer Finance. Tanto che alzato il rating sull’azione (+3,64% a 10,67 euro oggi, 1° giugno, in borsa) da hold a buy e il target price da 10,60 a 12,40 euro.

Jefferies vede il rendimento del dividendo sfiorare il 9%

La regolamentazione consentirà l'efficienza degli asset ponderati per il rischio (Rwa), sostenendo una politica di distribuzione generosa con un oltre il 30% della capitalizzazione del mercato restituito agli azionisti nel periodo 2024-2026. Jefferies stima un dividendo a valere sul bilancio 2024 di 0,87 euro per azione con uno yield dell’8,4%, oltre la stima del consenso a 0,86 euro; dividendo visto salire a 0,92 euro a valere sul bilancio 2025, yield dell’8,9% (0,89 euro la stima del consenso). La minor sensibilità ai tassi di Mediobanca, si legge nella nota di Jefferies raccolta da milanofinanza.it, può diventare un punto di forza relativo, dato che il mercato guarda oltre il picco del margine di interesse. Mediobanca tratta a un multiplo prezzo/net asset value tangibile di 0,9 volte e offre un Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) al 2026 del 12%.

Mediobanca può sovraperformare i competitor anche in un contesto di tassi più bassi

«Riteniamo che Mediobanca possa sovraperformare i suoi competitor sia in uno scenario più stabile sia in uno scenario di tassi più bassi», continua Jefferies, sottolineano che Mediobanca è il titolo giusto per tutte le stagioni in un contesto incerto. «Se l'economia dovesse rallentare, la natura diversificata della sua attività garantisce una certa resilienza, mentre il piano di buy back (riacquisto di azioni proprie, ndr) offre un sostegno al titolo», prosegue Jefferies che si concentra su quattro aree.

Focus sulla riduzione degli Rwa

In primo luogo, il calo degli asset ponderati per il rischio nella divisione CIB è un elemento molto positivo. L'elevata densità di Rwa in CIB ha depresso il RoRWA (ritorno sugli asset ponderati per il rischio) della divisione e il benchmarking con i competitor ha evidenziato la dipendenza di Piazzetta Cuccia da attività ad alta densità di capitale. Un cambiamento nell'approccio verso attività a più basso Rwa, già in atto grazie all'acquisizione di Arma Partners, e un grande aiuto da Basilea 4 nel 2025 porteranno a una riduzione degli Rwa senza impatti sui volumi del business. Questo sosterrà i coefficienti patrimoniali, consentendo una generosa politica di distribuzione agli azionisti che permette alla banca di restituire oltre il 30% del capitale tra gli esercizi 2024 e 2026.

In secondo luogo, la maggior attenzione al Wealth Management favorisce una crescita dei risultati di bilancio a un basso rischio. Ci sono alcuni elementi che potrebbero aiutare; per esempio, il consolidamento di Credit Suisse e Ubs in Italia può favorire un aumento della raccolta nel breve termine. Nel piano precedente, la banca ha raggiunto gli obiettivi a livello di ricavi nel Wealth Management, grazie a una miglior marginalità, cosa che potrebbe tornare utile anche questa volta. «Vediamo commissioni in crescita in media del 7% all'anno e abbiamo stime al di sopra di quelle del consenso del 7%/9% per quanto riguarda i ricavi da commissioni del gruppo nel biennio 2024-2026», precisa Jefferies.

Sensibilità limitata al margine di interesse

In terzo luogo, la sensibilità limitata al margine di interesse è una buona caratteristica in un contesto di picco dei tassi. Grazie alla struttura dei finanziamenti, Mediobanca ha un saldo relativamente più basso di depositi della clientela ed è meno sensibile ai tassi rispetto ad altre banche italiane medie e piccole. «Sebbene questo aspetto sia stato considerato negativo negli ultimi trimestri, in quanto l'aumento dei tassi è stato il principale fattore di aumento degli utili per azione, in un contesto di tassi bassi/appiattiti, riteniamo che Mediobanca possa sovraperformare i suoi concorrenti», prospetta Jefferies.

Quarto, l’esposizione ai prestiti al consumo potrebbe essere un rischio, ma le sovrapposizioni e la tenuta del tasso di disoccupazione sono rassicuranti. Se la congiuntura macro iniziasse a rallentare, Mediobanca ne risentirebbe soprattutto tramite il business consumer. «Abbiamo analizzato la sensibilità del nostro nuovo prezzo obiettivo, pari a 12,40 euro, in caso di aumento del costo del rischio nel business consumer e sottolineiamo che la banca ha oltre 200 milioni di euro di overlay in questa divisione, che si traducono in circa 140 pb di costo del capitale. Questo cuscinetto può proteggere il conto economico», stima Jefferies, «in caso di aumento del tasso di disoccupazione, anche se gli indicatori su questo fronte rimangono resilienti». In Italia il tasso di disoccupazione italiano ad aprile è sceso al 7,8% (dato pubblicato dall’Istat il 1° giugno).

Nello scenario migliore Mediobanca vale 14,60 euro

Dunque, se nello scenario base Jefferies ha assunto un target price pari a 12,40 euro per il titolo Mediobanca, un cost/income al 2025 del 46% e un Rote del 12%, nello scenario migliore il target price sale a 14,60 euro, il cost/income scende al 41% e il Rote si porta al 15%. (riproduzione riservata)