Contratto che perdi, contratto che trovi. Il governo italiano ha scelto l'offerta di Fastweb e di Aruba per creare un'infrastruttura basata sul cloud per i dati della pubblica amministrazione del Paese. Scartata quella del raggruppamento costituito da Sogei, Leonardo, Cdp Equity e Tim. L'infrastruttura, denominata National Strategic Hub, fa parte della strategia del governo italiano di accelerare la trasformazione digitale e garantire la sicurezza e il controllo dei dati nazionali. "L'assegnazione del contratto NSH a Fastweb/Aruba è un'occasione mancata per Leonardo e i suoi partner che hanno perso un'opportunità", ha commentato Banca Akros, ricordando che il consorzio Leonardo/Tim/Cdp/Sogei ha ora 15 giorni di tempo per pareggiare l'offerta di Fastweb-Aruba (ha offerto, per la parte economica, uno sconto medio sui listini posti a base di gara del 39,19% contro il 23,36% del consorzio Sogei, Leonardo, Cdp Equity e Tim).
Fuori casa, invece, la Turchia ha espresso il suo interesse per l'Eurofighter "Typhoon" (gestito dal consorzio Eurofighter GmbH partecipata da Leonardo, Bae Systems ed Airbus Defence & Space) dal momento che gli Stati Uniti non rispondono alla richiesta di 40 F-16. In particolare, ha spiegato Banca Akros, la Turchia vuole acquistare gli F-16 o gli Eurofighter come soluzione di ripiego in attesa che il TF-X delle industrie aerospaziali turche ("TAI"), di produzione propria, prenda il volo nei prossimi anni.
Banca Akros ha stimato che questo contratto per 40 caccia possa valere 5 miliardi di euro o più. "Ma riteniamo che le possibilità che la Turchia acquisti il "Typhoon" siano limitate, considerando che gli Stati Uniti e i Paesi europei sono alleati", ha detto Banca Akros che non si aspetta che la notizia abbia un impatto sostanziale sul prezzo del titolo Leonardo che al momento in borsa sale solo dello 0,27% a 0,706 euro. Banca Akros ha comunque un rating buy e un target price a 15 euro sull'azione.
Target price che il 22 giugno Equita Sim ha alzato a 12 euro (rating buy) dopo che lo scorso 21 giugno Leonardo ha annunciato l'accordo per la fusione della controllata Usa, Drs, con l'israeliana Rada (quotata a New York e Tel Aviv), fornitore leader di radar militari tattici avanzati. Rada è piccola ma in rapida crescita e molto redditizia: per il 2022/2023 è previsto un fatturato di 139/167 milioni di euro con un margine ebitda del 23%/26% (sulla base delle stime del consensus di Bloomberg). L'operazione prevede che Drs acquisisca il 100% di Rada in cambio del 19,5% del capitale di Drs distribuito agli azionisti di Rada, mentre Leonardo manterrà il restante 80,5%. Il closing è previsto per il quarto trimestre di quest'anno. "La fusione evidenzierà una valutazione più elevata per le attività militari statunitensi una volta quotata separatamente in Borsa", ha previsto Equita Sim.
Fitch non prevede che l'acquisizione da parte di Leonardo di Rada abbia implicazioni sul rating della prima (BBB-/outlook stabile). Infatti, Fitch ha stimato che non ci sarà alcun impatto sulla posizione di cassa di Leonardo o sulle sue metriche di leva finanziaria. Inoltre, "i flussi di cassa di Leonardo, FFO e free cash flow, che stimiamo intorno al 9% e al 3% nel 2022, non saranno influenzati negativamente, in quanto Rada ha stimato margini a livello di FFO e FCF vicini a quelli di Leonardo", ha spiegato l'agenzia di rating.
La controllata Drs dal 2018 ha contribuito in media al 50% dei ricavi totali e dell'ebita di Leonardo. "Riteniamo che la fusione migliorerà sia la crescita dei ricavi sia i margini di redditività del segmento in cui opera Drs. Prevediamo che dopo la fusione i ricavi possano superare i 2.800 milioni di euro, con un margine ebita stimato intorno al 10% per la fine dell'anno", ha previsto Fitch che ritiene che questa fusione completerà le attuali attività di Drs. Infatti, le tecnologie radar tattiche avanzate di Rada dovrebbero migliorare la posizione di Drs nella difesa aerea ed espandere le dimensioni del mercato con particolare attenzione ai Paesi europei e a quelli alleati degli Stati Uniti. La transazione è anche un passo positivo verso l'obiettivo di Leonardo di quotare Drs negli Stati Uniti, tentato nel primo trimestre del 2011 ma abbandonato a causa delle condizioni avverse del mercato. "L'operazione porterà alla quotazione di una quota di poco inferiore al 20% di Drs, "ma non crediamo che servirà da trampolino di lancio per ulteriori vendite da parte di Leonardo nel breve termine", ha concluso Fitch. (produzione riservata)