Le 25 azioni di Piazza Affari che possono scattare dopo il taglio dei tassi
Le 25 azioni di Piazza Affari che possono scattare dopo il taglio dei tassi
La Bce ha iniziato a ridurre i tassi favorendo i titoli industriali che dopo due anni fiacchi ora possono ripartire. Gestori, analisti e desk operativi suggeriscono di puntare su quelli liquidi, con un debito basso e margini solidi. La tabella delle azioni più a sconto

di di Marco Capponi ed Elena Dal Maso 07/06/2024 19:00

Ftse Mib
33.812,44 8.01.30

+0,12%

Dax 30
18.417,55 23.50.31

+0,65%

Dow Jones
40.589,34 8.48.49

+1,64%

Nasdaq
17.357,88 23.50.31

+1,03%

Euro/Dollaro
1,0859 23.00.33

-0,05%

Spread
136,43 17.29.58

+0,06

Dopo cinque anni la Bce ha invertito la rotta e tagliato, o meglio limato i tassi di interesse dello 0,25%. Il tutto con la prospettiva di ridurli in maniera accorta nei prossimi mesi per non permettere all’inflazione di rialzare la testa. E intanto il mercato si chiede: è tempo di prepararsi a un cambio di portafoglio? Ridurre il peso dei titoli finanziari (banche e assicurazioni) e iniziare a inserire i migliori attori del settore industriale? In particolare quelli che a Piazza Affari sono raccolti in un indice specifico, lo Star, formato dai titoli «ad alti requisiti». Un segmento che ha sempre corso da quando è nato nel 2001, per poi fermarsi nel 2022 con il veloce ciclo di rialzo dei tassi. Due dati per capire: nel 2024 il Ftse Mib è salito del 13,9%, del 19,5% a due anni, mentre lo Star, sui due orizzonti temporali, è cresciuto di un misero +0,7% e ha perso il -3,5%.

A livello di multipli prezzo/utile, il Ftse Mib resta l'indice con le valutazioni più contenute nonostante la corsa dei titoli finanziari: 8,5 volte, nove quelle attese a 12 mesi contro un p/e di 15 dello Star e 14 in forma prospettica. Però la discesa del comparto industriale negli ultimi due anni ha aperto la strada alle opa con delisting a valori talvolta troppo contenuti. Esprinet per esempio non è riuscita a conquistare Cellularline. Quelle in corso rirguardano Alkemy, Saes Getters e Salcef. La tabella allegata, in tal senso, indica le 25 società dell’indice con il p/e più contenuto: si va da 0,8 a quasi 12. A giugno è attesa poi la quotazione di Sys-Dat sullo Star, società milanese attiva nel settore Ict.

Nove titoli con margini alti e debito contenuto

Antonio Amendola, senior fund manager azionario di AcomeA sgr, ricorda che lo Star «ha sottoperformato il Ftse Mib dal 2022 per due motivi fondamentali: l'andamento dei tassi e i deflussi dai fondi Pir. Da manuale del gestore, con i tassi in rialzo, non si vogliono avere le mid e small cap perchè percepite indebitate – sebbene questa considerazione per le società nostrane non è del tutto veritiera – e al contrario si preferiscono settori che beneficiano di un rialzo dei tassi, come le banche». Tuttavia Amendola sottolinea che il settore industriale a Piazza Affari «oggi gira con valutazioni ben lontane dalla media storica. Sarebbe quindi opportuno, anche in ottica di diversificazione, prendere profitto sul settore bancario e muoversi sul segmento Star». E qui è importante «selezionare i titoli con basso indebitamento, presenza internazionale, margini a doppia cifra e valutazioni lontane dalla media storica». Per esempio: Fine Foods, Biesse, Sesa, Interpump, Digital Value, Carel, Marr, Luve, Tinexta.

Quattro società per un re-rating positivo

 Fabio Caldato, portfolio manager del fondo AcomeA Strategia Dinamica Globale, avverte che «il fenomeno della sottoperformance delle small cap rispetto alle large non è, tuttavia, solo italiano, ma si può riscontrare sia in paesi europei come Francia e Germania, sia negli Usa. Gli investitori internazionali in realtà hanno già cominciato a riposizionarsi sui settori che giovano di un ribasso dei tassi come utility e infrastrutture, ma anche sulle small cap». Caldato cerca «titoli liquidi, che mostrino crescita e bilanci sani». Chi può avere un re-rating positivo ora è «El.en, dove lo spin off della controllata cinese rimane un enigma, ma la ripartenza economica nel Paese asiatico gioverebbe ai numeri». Il money manager cita poi Italmobiliare, che «ha già recuperato, ma gli investimenti sottostanti sono tutti promettenti; Reply, top quality e molto presente nei portafogli degli investitori esteri». Infine Zignago Vetro: «Il settore ha vissuto periodi volatili, ma l’azienda è ben gestita e i livelli attuali in borsa sono meritevoli di un lento accumulo».

Attendere il secondo taglio?

Giorgio Vintani, analista e consulente finanziario indipendente, preferisce la cautela. «È possibile», sottolinea, «che ci siano altri due tagli entro fine anno, ma al momento l’inflazione non è stata ancora domata. Aspetterei il secondo taglio per rientrare sullo Star, in modo da avere una conferma delle intenzioni della Bce». Secondo l’esperto, un altro segnale da monitorare «è la discesa del rendimento sul Btp decennale sotto il 3,5%, visto che di solito anticipa le mosse della Bce». Sono tre i titoli che suggerisce l’analista: Revo, Sanlorenzo e Lu-Ve. Revo è «un’innovativa compagnia assicurativa guidata da un manager di lunga esperienza come Alberto Minali, gode di una valutazione particolarmente favorevole e si sta sempre più affermando in un mercato non coperto dalle compagnie globali. I risultati sono addirittura migliori del piano industriale fatto per il 2025». Si tratta di un titolo «poco conosciuto, ma meritevole di un re-rating via via che i risultati continueranno a sorprendere in positivo». Sanlorenzo opera nel settore degli yacht di alto livello, la società è «caratterizzata da bassi costi fissi e da flessibilità sulla produzione. Guidata da Massimo Perotti e dotata di manager di prim’ordine, sforna risultati sempre migliori con margini in espansione. Vi è possibilità di fusioni e acquisizioni per completare la crescita organica, comunque è di tutto rispetto». Quanto a Lu-Ve, gruppo industriale che produce scambiatori di calore ad aria, Vintani sottolinea che la società «impiega da sempre tecnologie all’avanguardia». Ovunque c’è «bisogno di freddo, a livello industriale: Lu-Ve è presente anche nel settore dei condizionatori d’aria per grandi superfici. Dopo due anni con crescita record, la società si è dedicata a margini e profittabilità, che hanno forse penalizzato il titolo che tratta a valutazioni interessanti».

Le holding di investimento

Gabriel Debach, market analyst di eToro, nota che «i potenziali tagli dei tassi previsti per il prossimo semestre potrebbero irrigare il terreno fertile dei segmenti ad alto indebitamento e crescita. Benché l'orizzonte non prometta un ritorno a politiche a tasso zero, la prospettiva di condizioni finanziarie più accomodanti potrebbe sostenere queste aree. Soprattutto perché diverse small e mid cap trattano a sconto sui fondamentali». E in questo contesto, riprende Debach, «le società di private equity, da Tamburi a Italmobiliare, si collocano in una posizione privilegiata. L'attenuazione delle pressioni sui tassi e un rinvigorito interesse per le operazioni di m&a e ipo determinano un ambiente favorevole».

I desk operativi dicono...

Contattati da Milano Finanza, alcuni tra loro hanno indicato come interessanti titoli dello Star che vanno dai lanciatori di Avio a Banca Sistema, Cairo Communications (Rcs), Cementir, Digital Bros (in attesa dell’uscita di nuovi videogiochi), Fiera Milano (per i forti flussi turistici nel capoluogo), Garofalo Health Care (rete di cliniche private convenzionate), Banca Ifis, Illimity (scambia a valori piuttosto contenuti), Marr, Lu-Ve, Mondadori, Reply, Interpump e la Tip di Giovanni Tamburi, holding che ha in portafoglio a sua volta diversi titoli dello Star, come Alkemy, ora sotto opa). Quanto a Newlat, che ha appena annunciato di volere rilevare Princes Limited, gli esperti si rammaricano giusto di non averla avuta in portafoglio. (riproduzione riservata)