La polizza cade sul web. Tutti in rosso i bilanci delle compagnie online
La polizza cade sul web. Tutti in rosso i bilanci delle compagnie online
Zurich ha abbandona la vendita via Internet delle coperture per le automobili. In Italia il mercato non decolla e da Quixa a Genertel, da Allianz Direct a Verti sono solo perdite. Tranne Linear di casa Unipol  

di di Anna Messia 13/09/2024 21:00

Ftse Mib
35.124,59 0.20.08

+0,93%

Dax 30
20.271,33 23.50.16

+0,69%

Dow Jones
42.518,28 4.40.58

+0,52%

Nasdaq
19.044,39 23.50.16

-0,23%

Euro/Dollaro
1,0302 4.50.32

+1,02%

Spread
121,37 17.29.37

-2,54

Con i prezzi delle polizze auto spinti al rialzo dall’inflazione, la tentazione di cercare sul web offerte che consentono di risparmiare è sempre più forte. Nonostante ciò il mercato italiano delle cosiddette compagnie dirette continua a rappresentare una fetta residuale del giro d’affari delle assicurazioni: gli italiani, a differenza per esempio degli inglesi dove il mercato online è decisamente più grande, preferiscono rivolgersi ancora al proprio agente o alla filiale in banca per comprare polizze, anche solo la semplice RcAuto. Le compagnie dirette faticano quindi a crescere e per di più, da un po’ di tempo a questa parte, anche a tenere la barra dritta dei propri bilanci.

La mossa di Zurich

Così c’è chi, come gli svizzeri di Zurich, ha fatto due conti e ha deciso di fare un passo indietro uscendo definitivamente dal mercato italiano delle polizze online. Zurich Insurance Company, che in Italia colloca polizze auto tramite il marchio Zurich Connect, non invierà proposte di rinnovo ai suoi 150 mila clienti, cui non saranno quindi offerte nuove polizze, mentre quelle attualmente in piedi rimarranno attive fino alla scadenza naturale, al massimo un anno.

Compagnie in rosso

Una decisione, quella presa dal gruppo guidato in Italia dal ceo Bruno Scaroni, che è stata apprezzata dagli agenti che hanno vinto, se non la guerra, almeno una battaglia contro quello che, potenzialmente, potrebbe essere per loro un nemico insidioso. Una mossa che ha fatto rumore nell’intero mercato. Chi potrà essere il prossimo operatore a lasciare il campo, ci si domanda? Una considerazione che nasce dal fatto che le compagnie dirette, visti i numeri esigui e la concentrazione sulle sole polizze Auto, caratterizzate da una forte competizione dei prezzi, continuano a chiudere bilanci in rosso. Guardando i numeri 2023 delle compagnie dirette controllate dai gruppi assicurativi si scopre infatti che praticamente tutte le imprese hanno registrato perdite, con l’unica eccezione di Linear, la compagnia diretta presieduta da Leonardo Felician, controllata dal gruppo Unipol.

Da Verti ad Allianz Direct

Il rosso più profondo è quello di Verti. La compagnia diretta controllata dal colosso spagnolo Mepfre (che in Italia ha rilevato Direct Line) ha chiuso il 2023 in perdita per 30,9 milioni dopo che, già nel 2022, aveva perso 42,9 milioni. «Il risultato tecnico negativo è stato fortemente impattato dall’incremento della frequenza e del costo medio, da una maggiore incidenza di sinistri gravi o mortali e dall’effetto degli eventi atmosferici accaduti a luglio 2023», si legge nel bilancio della società. Il ceo Enrique Flores Calderon, già in passato, aveva anticipato a MF-Milano Finanza, l’intenzione di riportare in equilibrio i bilanci grazie anche alle partnership distributive partnership distributive, come quella siglata con Iren, con Telepass o ancora con Bnp Paribas per la piattaforma welfare della banca. La strategia, che stanno percorrendo un po’ tutti gli operatori, è di aggiungere nuovi accordi commerciali al solo collocamento via Internet, dove la forte competizione innescata dai comparatori, spinge le tariffe al ribasso in una guerra dei prezzi che danneggia inevitabilmente i bilanci, senza portare vero valore aggiunto ai clienti.

Si scopre così che, anche per gli altri grandi gruppi assicurativi, la distribuzione online delle polizze si sta però rivelando più complicata del previsto. Allianz Direct, che si occupa appunto della vendita diretta di polizze danni per il gruppo tedesco in Italia, nel 2023 ha subito per esempio una perdita netta di 20,7 milioni, anche se in recupero rispetto al -79,3 milioni del 2022. «Il rapporto sinistri a premi del lavoro diretto, rispetto anno precedente, passa dal 97% al 103%, a causa dell’aumento dell’incidenza dei sinistri da evento naturale, sia in termini di frequenza che in termini di costo medio». si legge nel bilancio 2023 di Allianz Direct.

Da Genertel a Quixa

Anche Genertel, la compagnia del gruppo Generali che opera attraverso i canali internet, telefono e aggregatori, ma che lavora anche con broker e bancassurance, e che a luglio 2023 ha aggiunto il portafoglio ex Cattolica per la parte non scissa in Generali Italia, è al lavoro per riequilibrare il bilancio. L’anno scorso si è chiuso con un risultato netto negativo per 29,2 milioni dopo la perdita di 45 milioni (pro forma) del 2022.

Così come Quixa, la compagnia diretta del gruppo assicurativo francese Axa che lo scorso anno, nell’ultima riga di bilancio, ha avuto un -28 milioni che si è aggiunto alla perdita di 22 milioni del 2022. Con la capogruppo Axa Assicurazioni che, nel corso del 2023, ha rafforzato il patrimonio di Quixa con tre versamenti, in conto futuro aumento di capitale, per un totale di 50 milioni. Un’operazione che è stata effettuata in tre tranche «per sostenere la solvibilità della compagnia», si legge nei documenti dove emerge anche un combined ratio del 145%, con i costi dei sinistri che lo scorso anno hanno quindi abbondantemente superato i premi incassati.

L’eccezione di Linear 

Unica eccezione tra compagnie dirette, tutte in perdita, è Linear di Unipol, che ha chiuso il 2023 in utile per 10,8 milioni, in crescita rispetto ai 10,2 milioni dell’anno prima. Anche in questo caso al canale online è stato aggiunto un accordo con Hera, la multiutility di Bologna. Tramite Linear passa pure l’accordo con Poste Italiane per la distribuzione della RcAuto negli uffici postali, che nel 2023 ha registrato circa 10,5 milioni di premi, oltre che il prodotto BeRebel. Risultati che hanno consentito alla compagnia di pagare a Unipol addirittura dei dividendi: 3,8 milioni a valere sul bilancio 2022 saliti, l’anno scorso, a 6,1 milioni. (riproduzione riservata)