La diretta da Wall Street | Aspettando la Fed e le trimestrali Big Tech il Nasdaq perde il 2%
La diretta da Wall Street | Aspettando la Fed e le trimestrali Big Tech il Nasdaq perde il 2%
Il mercato sconta un rialzo di 25 punti base ma qualche analista non esclude che mercoledì 1 la Federal Reserve interrompa la stretta monetaria dopo i recenti dati macro. L’attesa pesa anche sul prezzo del petrolio (-2,3%) a 77,8 dollari

di Emma Bonotti 30/01/2023 14:38

Ftse Mib
33.940,54 23.50.58

-0,96%

Dax 30
17.917,28 23.50.58

-0,95%

Dow Jones
38.085,80 2.21.10

-0,98%

Nasdaq
15.611,76 23.50.58

-0,64%

Euro/Dollaro
1,0725 2.03.57

+0,04%

Spread
139,26 17.29.51

-1,42

Settimana densa di appuntamenti importanti quella che si è aperta oggi: mercoledì 1° febbraio la Federal Reserve annuncerà la sua decisione in materia di tassi d’interesse (più probabile un aumento dello 0,25% piuttosto che dello 0,50%. E qualcuno sogna addirittura una pausa alla stretta). Ma soprattutto sembrano contare le trimestrali dei colossi del tech: lo stesso giorno della Fed toccherà a Meta, giovedì 2 ad Alphabet, Amazon e Apple. Aspettando i big, oggi il Nasdaq ha chiuso in ribasso del 2%, il Dow Jones dello 0,8%, lo S&P500 dell’1,3%.

A due ore dall’avvio delle negoziazioni Wall Street accelera al ribasso: il Nasdaq perde oltre l’1,2%, l’S&P 500 scivola dello 0,72% e anche il Dow Jones ripiega al ribasso. Intanto in Europa i listini principali si fermano sotto la parità (-0,38% il Ftse Mib) ad eccezione del Ftse 100 di Londra che spunta un rialzo dello 0,27%.

Gli investitori restano cauti in attesa delle prossime mosse delle banche centrali, anche sul mercato delle materie prime. I futures sul petrolio scendono dell’1,5% in vista di una forte offerta di greggio russo. Il Brent tratta intorno agli 85 dollari al barile, mentre il Wti americano viaggia sui 78,5 dollari. Entrambi i listini si sono lasciati alle spalle i rialzi della scorsa settimana dettati dalle crescenti tensioni in Medio Oriente e dalle speranze di un aumento della domanda cinese.

“Il sentiment cauto, in vista delle riunioni delle Banche centrali, sta danneggiando gli asset a rischio, compreso il petrolio”, spiega Fiona Cincotta, analista di City Index. In lieve calo anche il gas europeo. Ad Amsterdam il future Ttf lascia sul terreno lo 0,67% a 55 euro per megawattora.

Ore 15:30 Wall Street parte contrastata nella settimana della Fed

L’attenzione degli investitori è focalizzata sulle prossime mosse delle banche centrali. Al suono della campanella il Nasdaq scende dello 0,72%, l’S&P500 perde lo 0,4% e il Dow Jones si ferma sulla parità. Il mercato sconta un rialzo di 25 punti base ma qualche analista non esclude che mercoledì 1 la Federal Reserve possa interrompere la stretta monetaria, dopo che gli ultimi dati hanno tracciato un quadro misto sull’economia statunitense. Ecco cinque cose da sapere sui mercati nella giornata di lunedì 30 gennaio.

1. Fed verso un rialzo da 25 punti base

La Federal Reserve apre la settimana delle banche centrali con i due giorni di riunione e la decisone sui tassi mercoledì 1 febbraio. Il mercato si aspetta un aumento di 25 punti base, ma l’ipotesi di una frenata non è del tutto esclusa dagli analisti di Bank of America.

Algebris prevede un incremento di 25 punti con cui l’istituto confermerà l’impegno a “mantenere una politica restrittiva fino a quando l’inflazione non sarà tornata in modo consistente verso l’obiettivo, proseguendo svelta verso un tasso terminale del 5,25%. Ma politica da falco non sarà mantenuta a lungo neanche secondo Algebris. Il raffreddamento dell’inflazione – al 6,5% a dicembre – e la pausa nella stretta economica da parte della Bank of Canada dimostrano che il ciclo di rialzo dei tassi della Fed si sta concludendo.

2. È ancora super euro

La moneta unica continua a conquistare terreno contro il biglietto verde. Alle 15:35 il cambio sale a 1,0895 dollari, dopo aver toccato un massimo di giornata a quota 1,0913. Dai minimi di settembre la moneta unica dell’Eurozona ha guadagnato il 13% sul dollaro. E per gli analisti il cambio può salire oltre 1,2.

3. Big tech alla prova dei conti

Nei prossimi giorni le Big tech pubblicheranno i conti del trimestre appena concluso. Negli Usa sono attesi i risultati di Meta, Apple e Alphabet. Tra i grandi colossi usa sono attesi anche i risultati di McDonald’s e General Motors.

4. Dopo Tesla, Ford tagli i prezzi alle auto elettriche

Sulla scia di Tesla, anche lo storico marchio statunitense Ford (-2% a 13 dollari) ha annunciato un aumento della produzione e un taglio ai prezzi di listino della Mustang Mach-E. La riduzione varierà tra i 600 e i 5.900 dollari in base al modello. Per aumentare la produzione, invece, il costruttore di Detroit ha previsto un ampliamento dello stabilimento in Messico.

5. Helbiz incorpora le funzioni di ChatGPT

Anche Helbiz resta affascinata dalle funzioni dell’intelligenza artificiale. Il gruppo della micromobilità elettrica ha annunciato che incorporerà la tecnologia avanzata di OpenAi, ChartGPT, per migliorare l’esperienza dei propri utenti. La notizia però non sostiene la corsa del titolo che dopo le prime negoziazioni cede oltre l’8,5%. (riproduzione riservata)