La diretta da Wall Street | Borse Usa in rosso, Nasdaq -2,3%. Jerome Powell sul banco degli imputati
La diretta da Wall Street | Borse Usa in rosso, Nasdaq -2,3%. Jerome Powell sul banco degli imputati
Le richieste di sussidi di disoccupazione, salite a 249 mila nella scorsa settimana, aumentano più del previsto (235 mila). Mentre l'indice manifatturiero Ism scende a 46,8 punti a luglio. E ora si parla di rischio recessione. I mercati temono che il taglio dei tassi arrivi troppo tardi per evitarla

di Cecilia Emily Gadina  01/08/2024 14:23

Ftse Mib
40.821,31 23.50.22

+1,59%

Dax 30
24.549,56 23.50.22

+1,42%

Dow Jones
44.458,30 4.15.33

+0,49%

Nasdaq
20.611,34 23.50.22

+0,94%

Euro/Dollaro
1,1742 4.34.43

+0,30%

Spread
91,61 17.30.12

+0,36

Wall Street chiude in rosso: Dow Jones -1,2%, S&P500 -1,4%, Nasdaq -2,3%. A destare allarme è in particolare il dato sull’indice Ism manifatturiero, che si è attestato a 46,8 punti a luglio, in calo rispetto al dato di giugno a 48,5 e al di sotto del consenso a 48,8 punti. Sui mercati è subito sorto il timore che la Federal Reserve abbia sbagliato a non tagliare i tassi ieri, visto che gli Usa rischiano di finire in recessione.

Ore 17:45. Borse Usa passano in territorio negativo sulla scia dei dati macro. Che indicano un rallentamento dell’economia

I listini azionari statunitensi procedono la seduta in rosso sulla  scia di alcuni dati macroeconomici negativi. Alle 17:45 il Dow perde l’1,3%, l’S&P l’1,1% e il Nasdaq l’1,6%. A fare preoccupare i mercati sono le richieste di sussidi di disoccupazione, che sono salite a 249.000 nella scorsa settimana, superando le previsioni di 235.000, oltre all'indice manifatturiero Ism, che si è attestato a 46,8 punti a luglio, in calo rispetto al dato di giugno a 48,5 e al di sotto del consenso a 48,8 punti. Presi insieme, i dati alimentano le preoccupazione su un rallentamento generale dell'attività economica del Paese. 

Il  rendimento dei titoli Treasury a 10 anni, invece, è sceso sotto il 4% per la prima volta da febbraio 2024, a seguito della riunione della Fed di ieri. 

Ore 15:30. Borse Usa aprono positive spinte dalle aspettative sui tassi. Cinque titoli da monitorare 

Wall Street apre la prima seduta di agosto in rilazo, dopo il rally del 31 luglio. Alle 15:30 il Dow Jones sale dello 0,3%, l’S&P dello 0,7%, e il Nasdaq, che ha raggiunto il +3,2% durante la scorsa seduta, guadagna lo 0,9%.

Il mercato ha accolto con favore le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell,  su un probabile taglio dei tassi a settembre, a condizione che i dati sull'inflazione continuino a essere incoraggianti. I membri della Federal Reserve stanno prestando molta attenzione al recente aumento della disoccupazione e alla potenziale debolezza del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione, dato atteso per domani, si è attestato al 4,1% a giugno, e si aspetta che il valore rimanga costante a luglio. 

I rendimenti dei Treasury sono crollati dopo la riunione della Fed nella sera del 31 luglio. Il valore del titolo di stato decennale scende al 4%. Il prezzo del petrolio continua a salire: sia il Brent sia il Wti guadagnano lo 0,6%. Il cambio euro-dollaro è in calo dello 0,3% a 1,079. 


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1. Meta vola grazie alle pubblicità e all’AI

Alle 15:30 il titolo di Meta balza del 9%, trainato da una trimestrale oltre le attese e dall'entusiasmo del mercato per le prospettive future sull'intelligenza artificiale. Il colosso dei social media ha realizzato una crescita dei ricavi del 22% a 39,07 miliardi di dollari nei tre mesi conclusi a giugno, in miglioramento dai 32 miliardi riportati nel 2023, mettendo a segno il suo quarto trimestre consecutivo di crescita superiore al 20%. Performance che ha sorpreso positivamente anche gli analisti, che avevano atteso il fatturato a 38,81 miliardi. L'utile netto si è attestato a 13,47 miliardi, o 5,16 dollari per azione, con un balzo del 73% rispetto ai 7,79 miliardi riportati un anno fa. La pubblicità si conferma il core business e la principale fonte di entrate per la società. I ricavi generati dalla raccolta di annunci sono balzati del 22% a 38,33 miliardi, battendo i 37,55 miliardi del consenso.

A dare slancio alla crescita del business, che negli scorsi anni era stato messo a dura prova degli aggiornamenti di Apple che hanno rafforzato le protezioni per la privacy, è stata anche l'intelligenza artificiale. «l’AI sta migliorando le raccomandazioni e aiutando le persone a trovare contenuti migliori, oltre a rendere le esperienze pubblicitarie più efficac», ha dichiarato il ceo Mark Zuckerberg.

2. Moderna soffre in Europa 

Le azioni Moderna lasciano sul terreno il 19,6% alle 15:30, dopo che il gruppo ha tagliato la guidance dell'intero 2024, in scia a un rallentamento delle vendite, soprattutto in Europa. Nel secondo trimestre la società di biotecnologie del Massachussetts ha generato vendite per 241 milioni, in calo rispetto ai 344 milioni riportati nel 2023. La flessione è stata attribuita a una diminuzione delle vendite dei vaccini Covid-19 (-37% anno su anno). In particolare, il vaccino Spikevax ha registrato vendite per 184 milioni nel trimestre, di cui 162 milioni negli Usa e appena 22 milioni nei mercati internazionali. L’azienda farmaceutica ha contabilizzato poi una perdita netta di 1,3 miliardi. Moderna si aspetta adesso ricavi dalle vendite compresi tra 3 e 3,5 miliardi, in calo rispetto alla precedente stima di 4 miliardi. Il tutto a causa del basso volume di vendite in Europa, del potenziale rinvio di una parte dei ricavi internazionali al 2025 e di un contesto sui vaccini respiratori sempre più competitivo negli Stati Uniti.

3. Il prezzo del petrolio alimenta i conti di ConocoPhillips 

Il titolo di ConocoPhillips sale dello 0,1% alle 15:30. L’azienda petrolifera ha riportato un utile rettificato di 1,98 dollari per azione nel secondo trimestre, in aumento rispetto a 1,84 dollari registrati nel 2023 e leggermente superiore a 1,95 dollari attesi dagli analisti. Il fatturato si è attestato a 14,14 miliardi di dollari, non raggiungendo i 14,73 del consenso, ma comunque in miglioramento dai 12,88 miliardi dell'anno precedente. La società ha beneficiato dall'aumento della produzione e dei prezzi del petrolio.

4. Spirit Airlines a terra dopo la trimestrale

Alle 15:30 le azioni di Spirit Airlines perdono il 2,4% dopo che la compagnia aerea abbia rivisto al ribasso le stime sui ricavi, a 1,28 miliardi di dollari sui 1,29 miliardi attesi da Wall Street, per il secondo trimestre in quanto l'eccesso di capacità e l'intensa concorrenza sulle sue rotte ostacolano il potere di determinazione dei prezzi. La società prevede per il terzo trimestre un fatturato totale compreso tra 1,16 e 1,18 miliardi di dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 1,33 miliardi di dollari.

Spirit prevede, inoltre, un impatto di 7,2 milioni sull'utile operativo del terzo trimestre, a causa delle interruzioni operative causate dall'interruzione informatica di CrowdStrike, che ha costretto il vettore a cancellare 470 voli.

5. La guidance di Arm delude a Wall Street 

Alle 15:30 il titolo di Arm Holdings cede il 9%. Nonostante il designer di chip britannico abbia battuto le attese nel primo trimestre dell'anno fiscale 2025, la guidance non convince il mercato. La società di semiconduttori ha archiviato il trimestre con un fatturato di 939 milioni di dollari, in aumento del 39% rispetto allo scorso anno e nettamente sopra i 902,7 milioni attesi dagli analisti. In crescita anche l'utile netto che ha raggiunto i 223 milioni, o 21 centesimi per azione, dai 105 milioni del 2023. 

A non entusiasmare gli analisti è stata la guidance per l'anno fiscale. Arm ha confermato infatti le previsioni dell'intero anno, stimando un Eps (utile per azione) rettificato compreso tra 1,45 e 1,65 dollari per azione con un fatturato tra i 3,8 e 4,1 miliardi. Il consenso del mercato, invece, era di 1,58 dollari per l'Eps e 4,02 miliardi per il fatturato.


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