Il pacchetto di aiuti all'Eurozona promesso dalla Banca centrale europea verrà svelato domani. Il mercato, secondo un sondaggio di Bloomberg fra diversi economisti, si attende un taglio di 10 punti base del costo del denaro da -0,4% attuale a -0,5%, che sarà seguito a dicembre da un'altra riduzione dello 0,10%, l'aggiornamento della forward guidance e il riavvio del programma di quantitative easing.
In media le attese sono per un programma di acquisto mensile di obbligazioni, fra governative e corporate, per 30 miliardi di euro. Infine l'82% del campione intervistato da Bloomberg ritiene che Francoforte dovrà annunciare una qualche forma di tiering sui depositi che le banche europee effettuano overnight a Francoforte. E per i quali oggi pagano lo 0,4% annuale di interessi alla Bce.
Su queste premesse, gli analisti americani di Keefe Bruyette & Woods hanno analizzato 29 banche dell'Eurozona per capire quale sarà l'effetto sull'utile atteso nel 2021 del taglio da 10 punti base. E hanno visto che questo potrebbe impattare per oltre il 5%, con un massimo del -7% circa nel caso della spagnola Bankia e di Deutsche Bank.
Per quanto riguarda gli istituti italiani, l'effetto più evidente di avrebbe su Banco Bpm (-5% sull'utile 2021), poco meno del 5% nel caso di Unicredit, circa il -4% per Intesa Sanpaolo, -3,5% per Ubi Banca, -1% per Mps e per Bper. Ma la situazione cambierebbe strutturalmente se gli istituti venissero protetti da una rete adeguata, il tiering, con effetti più che positivi sul risultato finale dei conti.
Il tiering sui depositi, ipotesi già ventilata dalla Bce nel 2016, è la possibilità che sulle riserve eccedenti di liquidità parcheggiate dalle banche a Francoforte, gli istituti non paghino lo 0,40%, ma, ad esempio, un tasso dello 0% non percependo né versando alcun interesse e riducendo in tal modo l’impatto negativo sul loro margine d'interesse.
La materia è piuttosto complessa nella strutturazione. Alcuni esperti hanno ipotizzato differenti scenari in cui la quota di depositi soggetta al tiering possa concretizzarsi nell’applicazione alle riserve eccedenti di un tasso 0% su multipli differenti della riserva minima obbligatoria (Minimum Reserve Requirement o MRR) e la prosecuzione del versamento dello 0,40% sulla quota di riserve eccedente questi multipli.
In caso di full tiering, ovvero di applicazione del tasso allo 0% su tutte le riserve di liquidità, si vedrebbe l'utile di Deutsche Bank balzare al 2021 del 18% circa, seguita dalla performance di Mps di un +8%, mentre Ubi vedrebbe l'utile salire del 6% circa, Intesa Sanpaolo del 4%, Unicredit del 2,5%, Bper del 2% e Banco Bpm di poco meno dell'1%. La media Ue è del +0,9%.
Non a caso, nei giorni scorsi il presidente del gruppo Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha commentato a Class-Cnbc durante il Forum Ambrosetti di Cernobbio, che si aspetta una Bce "in grado di sviluppare strumenti per far fronte agli effetti collaterali indesiderati della terapia dei tassi negativi".
Per gli analisti di KBW la recente performance positiva del settore bancario europeo indica che i mercati si aspettano uno stimolo monetario, domani, in grado di prevedere a tutto campo l'effetto negativo sui margini del taglio dei tassi. Tanto più che a dicembre gli economisti si attendono un altro intervento sul fronte del costo del denaro. (riproduzione riservata)