Jerome Powell usa la parola recessione e le borse europee calano in avvio di seduta. Il Dax perde lo 0,35%, il Cac40 lo 0,55%, il Ftse100 lo 0,48% e il Ftse Mib lo 0,47% a 21.686 punti. Poco sotto la parità i futures di Wall Street (-0,23% il Dow Jones e -0,25% l'S&P500) con il rendimento del Treasury Usa a 10 anni in leggero aumento al 3,171% con la testimonianza semestrale del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, a Capitol Hill al centro dell'attenzione.
Il presidente della Fed ha finalmente rinunciato agli atterraggi morbidi, definendoli impegnativi, e ha invece affermato che una recessione è "certamente una possibilità". Questo sarebbe dovuto bastare, ha spiegato Jeffrey Halley, analista di mercato senior, Asia Pacifico di Oanda, per innescare un rally del sentiment di rischio, dato che le aspettative di rialzi dei tassi da parte della Fed sono state ridimensionate; invece, abbiamo avuto una risposta contrastante, dato che Powell ha affermato, in modo piuttosto deciso, che l'impennata dell'inflazione deve essere riportata sulla terra". Alle 16:00 ci sarà una nuova audizione del presidente della banca centrale americana di fronte alla commissione finanze della Camera Usa.
Così ha lasciato i mercati in una sorta di "terra di nessuno". I titoli azionari statunitensi "non vedevano l'ora di trovare una scusa per premere il pulsante di acquisto. Ma mentre Powell parlava di possibilità di recessione e di essere "agile" tra una riunione e l'altra del Fomc, la realtà che una recessione probabilmente non è il massimo per le azioni ha mitigato gli animi. I rendimenti statunitensi hanno subito un'impennata durante la notte a causa delle parole sulla recessione, in particolare nella parte lunga, il che è un po' preoccupante, data l'infatuazione del mercato per le curve dei rendimenti inverse", ha osservato Halley.
Per Antonio Tognoli di Integrae Sim è chiaramente in corso un re-pricing sia sull'azionario sia sull'obbligazionario. La fase è complessa, ma si stanno probabilmente aprendo delle interessanti opportunità. "Pensiamo, ad esempio, che questo è il secondo peggior inizio anno della storia dell'indice S&P 500. Nel 1932 era iniziata peggio: -40,5%, ma nella seconda parte dell'anno l'indice recuperò oltre il 40%", ha ricordato Tognoli. "Gli spread sulle obbligazioni investment grade sono saliti in maniera significativa, ma se si guarda al default rate è difficile giustificare certi rendimenti. Sull'azionario ci sono poi dei settori", ha aggiunto Tognoli, "che, a prescindere dal fatto che si entrerà in recessione, continueranno a performare bene: pensiamo al farmaceutico o al tecnologico. Che sia correzione o bear market, quindi, un portafoglio ben diversificato e anticiclico rappresenta una buona opzione per difendere i propri risparmi".
Mentre prende il via a Bruxelles la due giorni del Consiglio Europeo, a cui partecipano anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il premier italiano, Mario Draghi, con sul tavolo l'iter per l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue e il nodo delle forniture energetiche, lo spread Btp/Bund resta sotto 200 punti base a quota 190 punti base (l'annuncio di uno scudino, che dovrebbe essere pronto già a luglio, ha calmato la speculazione) e il rendimento del decennale italiano sale al 3,663% per i timori di una recessione globale, pesa meno la decisione del ministro Di Maio di dimettersi dal M5S. Per Pimco, la battaglia delle banche centrali contro l'inflazione potrebbe sfociare in una recessione nei prossimi due anni e accrescere il rischio di "incidenti finanziari". Secondo un sondaggio Reuters, la Bce alzerà i tassi allo 0,75% entro la fine dell'anno con un aumento a luglio da 25 punti base a cui ne seguirà un altro a settembre da 50 punti. Quanto al collocamento del Btp Italia indicizzato all'inflazione, terminata la fase dedicata alla clientela retail con ordini complessivi per 7,27 miliardi di euro, si apre in mattinata: dalle 10:00 alle 12:00 quella riservata agli istituzionali. Prima, però, verrà comunicata la cedola definitiva del titolo giugno 2030 che non potrà essere inferiore all'1,60%. (riproduzione riservata)