Italia, debito +14,8 miliardi ad aprile
Italia, debito +14,8 miliardi ad aprile
E' lievitato a 2.373,3 mld di euro, nuovo record. Si tratta di un fardello da 39.238 euro per ogni cittadino italiano. Mentre le entrate sono aumentate a 30,4 mld (+1,3%). Unc: non si possono abbassare le tasse. Ma Salvini tira dritto sulla flat tax: ci sarà nella prossima manovra economica

di Francesca Gerosa 17/06/2019 11:20

Ftse Mib
33.940,54 23.50.58

-0,96%

Dax 30
17.917,28 23.50.58

-0,95%

Dow Jones
38.085,80 2.21.10

-0,98%

Nasdaq
15.611,76 23.50.58

-0,64%

Euro/Dollaro
1,0725 2.11.56

+0,04%

Spread
139,26 17.29.51

-1,42

Nuovo record per il debito pubblico italiano. Ad aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.373,3 miliardi. L'incremento riflette, secondo la pubblicazione "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" di Banca d'Italia, oltre al fabbisogno del mese (2,8 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (11,6 miliardi, a 58,5); gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno nel complesso aumentato il debito di ulteriori 0,4 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 13,9 miliardi, quello delle amministrazioni locali di 0,9 miliardi. Mentre il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato, ha sottolineato Banca d'Italia. Sempre ad aprile le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 30,4 miliardi, in aumento dell'1,3% (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Invece, nei primi quattro mesi di quest'anno le entrate tributarie sono state pari a 122,5 miliardi, in aumento dello 0,7% (0,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Infine, sempre dalla la pubblicazione "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" di Banca d'Italia, è emerso che a marzo il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuto da soggetti esteri è salito a 648,919 miliardi dai 645,537 miliardi di febbraio. In base a calcoli Reuters sui dati di Via Nazionale a marzo la quota dei titoli in mano ai non residenti sul totale di quelli in circolazione è risultata in rialzo al 32,5% dal 32,2% di febbraio. I dati odierni includono i titoli di Stato detenuti da investitori domestici attraverso soggetti non residenti (come gestioni patrimoniali e fondi) e quelli detenuti dall'eurosistema direttamente (e non attraverso Bankitalia) e da banche centrali di altri Paesi.

Per il Codacons a oggi il debito pubblico rappresenta un fardello da 39.238 euro per ogni cittadino italiano, neonati compresi. Considerando il numero di famiglie censite in Italia dall'Istat, "il debito pesa per 93.488 euro a nucleo familiare. Tutto ciò mentre il pil scende e i dati economici nei vari settori, dal commercio all'industria, registrano andamenti negativi", ha osservato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

"Il debito pubblico sembra sempre più lontano dall'iniziare la tanto attesa discesa e i numeri odierni di Banca d'Italia dimostrano il danno economico subito da tutti i cittadini, costretti a finanziare gli interessi sul debito "monstre" attraverso le tasse", ha concluso Rienzi. E' chiaro, ha aggiunto Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che non si possono abbassare le tasse se il debito continua a salire. "E' vero invece l'esatto opposto. Fino a che non abbassiamo il debito e, quindi, gli interessi che gli italiani continuano a pagare con le loro tasse, non potremo ridurle seriamente, ma solo indebitare le future generazioni", ha tuonato Dona.

Ma il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, tira dritto: la flat tax ci sarà nella prossima manovra. "Un taglio delle tasse deve esserci nella prossima manovra economica. Possiamo decidere come modularla negli anni, ma un taglio delle tasse ci deve essere assolutamente", ha detto Salvini a Washington dove incontrerà il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, e il segretario di Stato, Mike Pompeo.

Salvini non teme, dunque, l'Unione Europea che, a suo dire, "ha ammazzato un popolo e spalancato le porte alla Cina che si è comprata un paese attraverso un porto". L'Italia non è la Grecia: "contiamo di convincerli con il buon senso e con i dati. Taglieremo le tasse lo stesso e a Bruxelles se ne dovranno fare una ragione". D'altronde "faccio parte di un governo che in Europa non si accontenta più delle briciole".