La crescita del mercato del lavoro italiano non si arresta nemmeno ad aprile. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat, il numero degli occupati aumenta di 48 mila unità su base mensile (+0,2%). Su base annua, invece, la crescita è di 390 mila unità (+1,7%). L’incremento porta il numero complessivo degli occupati a 23 milioni 446 mila.
È l’occupazione femminile a spingere il mercato del lavoro. In aprile, rispetto a marzo, le lavoratrici aumentano di 52 mila unità, mentre i lavoratori calano di 4 mila. Dall’aprile 2022 le occupate salgono di 217 mila unità, più dei maschi (+173 mila). Il tasso di occupazione tocca così il 61% (+0,1% m/m e +1% a/a), valore record dal 1977, primo anno della serie storica.
Il traino dei contratti a tempo indeterminato
Il mercato del lavoro italiano continua a essere trainato anche dall’aumento dei contratti a tempo indeterminato. Su base annua l’aumento è di 468 mila unità, a livello mensile di 74 mila. I contratti a termine, invece, si riducono di 149 mila unità rispetto all’aprile 2022. A livello mensile la riduzione è 30 mila unità.
Anche il fattore età incide sull’occupazione. La crescita maggiore è quella dei lavoratori over 50, che aumentano di 409 mila unità su base annua e di 68 mila da marzo a aprile. A livello annuo, inoltre, va segnalata la crescita dell’occupazione giovanile (15-24 anni), salita di 84 mila unità (+12 mila m/m).
Disoccupazione in calo
Aprile è anche il mese del calo della disoccupazione. Il numero delle persone in cerca di lavoro diminuisce di 14 mila unità su base mensile (-0,7%). La riduzione riguarda le donne, i giovani e i 35-49enni, e porta il tasso di disoccupazione al 7,8% (-0,1%), mentre quello giovanile scende al 20,4% (-1,4%).
Si riduce, inoltre, il numero degli inattivi: il risultato è figlio della diminuzione tra le donne e gli over 50 anni, oltre che dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività cala così al 33,6% (-0,1%). Rispetto ad aprile 2022 diminuisce di 72 mila unità il numero dei disoccupati (-3,5%) e di 383 mila unità quello degli inattivi (-3%). (riproduzione riservata)