Il titolo Erg vola a Piazza affari del 5,11% a quota 31,24 euro, forte di un primo trimestre 2022 solido e dell'upgrade della guidance 2022. Nei primi tre mesi dell'anno i ricavi adjusted sono balzati a 214 milioni di euro rispetto ai 137 milioni del primo trimestre 2021 pro-forma, grazie al contributo della maggior capacità di 400 MW (di cui 231 MW eolico e 170 MW solari) a seguito delle acquisizioni estere effettuate nel secondo semestre 2021 e inizio 2022 oltre all'entrata in esercizio dei parchi sviluppati internamente e operativi da fine 2021.
L'effetto dei maggiori prezzi ha influito all'estero
I maggiori prezzi di mercato hanno influito solo in parte sui risultati in quanto il gruppo adotta una policy di copertura che prevede vendite attraverso tariffe fisse, contratti PPA a condizioni prestabilite e contratti finanziari. L'effetto dei maggiori prezzi ha influito all'estero, soprattutto in Germania e in Est Europa. Mentre in Italia i ricavi ono sostanzialmente in linea al primo trimestre 2021, in quanto larga parte della produzione è ceduta a prezzi prefissati attraverso contratti stipulati in esercizi precedenti, e si registra un significativo decremento del valore unitario dell'incentivo.
L'ebitda adjusted è migliorato a 168 milioni dai 99 milioni del 2021 proforma, il risultato operativo netto adjusted a 114 milioni (da 50 milioni) e il risultato netto delle attività continue adjusted a 84 milioni da 34 milioni. La voce, ha precisato la società, non include l'impatto dell'applicazione in Romania della normativa "Windfall Tax" (oneri per 3 milioni) e in Italia l'impatto derivante dall'art. 37 del D.L. 21 marzo 2022 pari a circa 14 milioni?; tali poste, di carattere straordinario e temporaneo, sono state isolate come poste non caratteristiche.
Le plusvalenze delle cessioni spingono il risultato netto
Il risultato netto adjusted, inclusivo anche del contributo di Erg Power, proprietaria dell'impianto CCGT in corso di cessione (pari a circa 5 milioni), è stato pari a 89 milioni, in aumento da 65 milioni, e il risultato netto di gruppo a 388 milioni rispetto ai 63 milioni del 2021 proforma. Un dato, quest'ultimo, che comprende la plusvalenza netta rilevata a seguito della cessione del nucleo idroelettrico di Terni avvenuta lo scorso 3 gennaio (pari a circa 324 milioni), nonché la svalutazione degli asset eolici oggetto di Repowering (pari a circa 5 milioni) e i costi legati alle operazioni di liability management effettuate nel corso del primo trimestre (pari a circa 2 milioni).
A fronte, poi, di investimenti pari a 146 milioni (27 milioni nel primo trimestre 2021 proforma), l'indebitamento finanziario netto per attività continue adjusted è risultato pari a 890 milioni, in sensibile diminuzione (-1.161 milioni) rispetto al 31 dicembre 2021 (2.051 milioni). "In un contesto caratterizzato da crisi geopolitica e prezzi dell'energia senza precedenti, Erg registra risultati in forte crescita rispetto allo scorso anno, grazie principalmente al contributo di 400MW di nuova capacità eolica e solare frutto dei recenti significativi investimenti in acquisizioni e sviluppi organici. A questo si aggiungono condizioni anemologiche e di irraggiamento favorevoli che ci hanno permesso di incrementare i volumi venduti di quasi
il 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente", ha sottolineato l'ad, Paolo Merli.
Per la prima volta oltre il 50% dell'ebitda proviene da attività all'estero
Prosegue, inoltre, il percorso di diversificazione geografica. "Per la prima volta oltre il 50% dell'ebitda del gruppo proviene da attività all'estero mentre in Italia, a dispetto dei dibattuti extra-profitti, l'effetto prezzo ha avuto un impatto sostanzialmente neutro come conseguenza di saldi fortemente negativi sia per i derivati di copertura che per il valore dell'incentivo, entrambe poste inversamente correlate al prezzo dell'energia", ha spiegato Merli. "I risultati positivi del trimestre e il maggior contributo dei nuovi impianti, sia di quelli già in esercizio che di quelli che lo saranno nei prossimi mesi, in un contesto che rimane di elevata volatilità e incertezza, ci permettono di ipotizzare una guidance di ebitda ora prevista nell'intervallo compreso tra 450-480 milioni. Invariata la guidance per gli investimenti tra 420-480 milioni e l'indebitamento finanziario netto, tra 750 e 850 milioni che prudenzialmente sconta i potenziali effetti previsti dall'introduzione dell'art. 37 del D.L. 21 marzo 2022 in attesa delle relative approvazioni e modalità applicative".
Fitch conferma il rating BBB- con un outlook stabile
Separatamente Fitch ha confermato il Long Term Issuer Default Rating BBB- di Erg con un outlook stabile e il senior unsecured rating BBB- di riflesso, ha spiegato l'agenzia di rating, alla resilienza del modello di business e il portafoglio di asset del gruppo "fully renewable" nonché il business profile "quasi regolato" che prevede che l'85-90% dell'ebitda del gruppo sia stabilizzato da tariffe determinate attraverso partecipazione ad aste governative o Power Purchase Agreements (PPA) di lungo termine. La conferma del rating considera, inoltre, i nuovi obiettivi di crescita del piano industriale 2022-2026 basati su un forte commitment alla crescita del portafoglio RES e sull'impegno al mantenimento del rating investment grade.
In tale contesto, coerentemente con la policy finanziaria della società che prevede un rapporto indebitamento/ebitda fino a 4 volte nell'arco del piano industriale 2022-2026, Fitch ha rivisto al rialzo da 4,2 a 4,4 volte, il livello dell'indicatore "FFO Net leverage" necessario per il mantenimento dell'attuale livello di rating, apprezzando la strategia di asset rotation, l'accelerazione del processo di diversificazione geografica, la solidità del modello di business di tipo infrastrutturale, l'allungamento della durata della vita media degli incentivi oltre che il recente track record nel mercato PPA e nell'aggiudicazione delle aste in Italia. (riproduzione riservata)