Il piano risparmio a Cinquestelle
Il piano risparmio a Cinquestelle
Le proposte in due emendamenti ancora inediti al dl Rilancio. Progetto anche per una vera banca pubblica

di Luisa Leone 03/06/2020 02:00

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Convogliare sui Btp parte dei 1600  miliardi depositati sui conti correnti degli italiani permettendo loro di aprire un c/c remunerato presso il Medio Credito Centrale, con la possibilità di disinvestire, senza perdite (a parte gli interessi) in qualunque momento le somme versate. La proposta è contenuta in un emendamento al decreto Rilancio del Movimento Cinque Stelle su cui tutto il gruppo ha trovato convergenza grazie al lavoro incrociato dei senatori Sabrina Ricciardi ed Emiliano Fenu e dei deputati Pino Cabras e Giorgio Lovecchio. E si tratta solo di uno dei tre assi portanti di un vero piano economico targato M5S per l’autofinanziamento interno del Paese, sotto la regia dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio Mario Turco e Riccardo Fraccaro. Quell’autarchia finanziaria modello Giappone che qualcuno sogna anche in altri partiti. Gli altri due sono una piattaforma per lo scambio dei crediti d’imposta e la banca pubblica. Il primo è anch’esso oggetto di un emendamento che il gruppo si prepara a depositare domani e prevede la creazione di veri e propri conti correnti fiscali, gestiti su una piattaforma apposita dal ministero dell’Economia per permettere non solo l’accredito degli stessi ma anche la loro circolazione, in forma volontaria, tra detentori dei conti, che potrebbero essere persone fisiche e società con sede in Italia. L’idea poggia sul potenziamento del credito di imposta previsto dal decreto Rilancio che ha introdotto, sotto spinta del sottosegretario Fraccaro, il super-ecobonus al 110% e la sua cedibilità anche agli istituti di credito, estendendo questa possibilità anche alle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie o il bonus facciate. Un emendamento ad hoc, caldeggiato dal sottosegretario Turco, dovrebbe poi ampliare la platea anche ai vantaggi fiscali previsti per le aziende che operano nelle Zone economiche speciali (Zes). Sia per i conti di risparmio, che trasformerebbero in Btp dematerializzati, senza scadenza e rimborsabili in qualunque momento i denari depositati, sia per quelli dedicati ai crediti d’imposta si prevede la possibilità di trasferirmenti on line tra possessori dei conti e anche una carta elettronica per trasferire le agevolazioni utlizzando i pos, come un mezzo di pagamento vero e proprio, che in attesa dell’implementazione potrebbe essere sostituita dalla tessera sanitaria. Per la banca pubblica invece i tempi non sembrano ancora maturi. Il Movimento vorrebbe far confluire in Mcc oltre alla Popolare di Bari anche il Monte dei Paschi, riacquistando le quote in mano ai privati, ma al momento l’impegno con la Ue è per una riprivatizzazione entro il 2021. La speranza tra le file dei pentastellati è che le deroghe alle norme sugli aiuti di Stato consentano di mettere sul tavolo della maggioranza (nel programma di governo la banca pubblica è prevista) anche questa mossa, ma nel mentre la questione resta in sospeso. (riproduzione riservata)