Il 25 aprile all'insegna della libertà di informazione. Antonio Scurati legge il suo monologo in piazza Duomo. L'Usigrai proclama lo sciopero
Il 25 aprile all'insegna della libertà di informazione. Antonio Scurati legge il suo monologo in piazza Duomo. L'Usigrai proclama lo sciopero
Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile, dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno in cui nelle piazze d'Italia per il 25 aprile viene letto il discorso dello scrittore di «M. Il figlio del secolo» censurato dalla Rai, dove i giornalisti protestano contro il tentativo di ridurre la tv di stato a megafono del governo

di Vincenzo Piccolo 25/04/2024 20:02

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Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla libertà di stampa, in occasione dei festeggiamenti organizzati per  il trentacinquesimo anniversario di MF-Milano Finanza, diventa fondamentale in momento storico in cui l'informazione è attraversata da epocali cambiamenti, perché evidenzia la necessità di arricchire il campo delle fonti e favorire il confronto.

Le sue parole giungono in un momento critico per l'informazione italiana. «Uno dei fatti eclatanti del 25 aprile di quest'anno è la censura a cui è stato sottoposto in Rai il nostro concittadino Antonio Scurati. È importante che oggi ci sia», ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dallo palco delle celebrazione del giorno della Liberazione in Piazza del Duomo. «Hanno amplificato lo sfascio di un servizio pubblico cruciale nella vita del paese e piegato dalla prepotenza delle diramazioni periferiche dell'attuale potere», ha aggiunto. Il primo cittadino di Milano ha poi ceduto la parola proprio allo scrittore, che ha letto il suo monologo. Il testo di Scurati oggi è rimbalzato nelle piazze di tutta Italia, da Firenze a Napoli, da Marzabotto a Cassino, da Catanzaro a Chieti divenendo un po' il simbolo di questo 25 aprile.

Ma a emergere in questa giornata è anche la questione riguardante la Rai. I rapporti tra il sindacato dei giornalisti, Usigrai, e la Rai hanno raggiunto un punto critico, come sottolineato dall'Esecutivo Usigrai, che spiega: «L'incontro di raffreddamento con l'azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d'agitazione. La decisione di scioperare il 6 maggio è stata annunciata per protestare contro il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico e le carenze di organico in tutte le redazioni».

Il segretario Usigrai, dal corteo di Milano per il 25 aprile, afferma: «Siamo qui per dire che la Rai deve trovare la forza di liberarsi dal controllo dei partiti che è asfissiante». Al contrario, il sindacato Unirai rifiuta di aderire allo sciopero, definendolo «politico». Dal suo canto, il consigliere d'amministrazione Rai, Davide Di Pietro, si rivolge ai lavoratori: «Buon 25 aprile a tutte le lavoratrici e i lavoratori della Rai, in particolare a tutti quelli che resistono alle mille difficoltà dell'azienda, perché credono ancora nella missione di servizio pubblico, perché vogliono tornare a poter dire io lavoro in Rai senza timori, perché sperano in una Rai libera dai partiti». (riproduzione riservata)