Hong Kong lancia offerta su Lse. Piazza Affari può diventare cinese
Hong Kong lancia offerta su Lse. Piazza Affari può diventare cinese
La proposta da 29,6 miliardi di sterline vede un premio del 22,9%. Il titolo Lse vola a Londra. I cinesi pongono un limite: chiudere l'acquisizione di Refinitiv. Ribatte Lse: offerta condizionante. Laura Cha (presidente di HK): possiamo creare il più importante centro finanziario in Asia ed Europa. Nascerebbe il secondo polo dopo Wall Street

di Elena Dal Maso 11/09/2019 11:45

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Hong Kong Exchanges & Clearing ha reso noto di aver offerto 29,6 miliardi di sterline (33,180 miliardi di euro, un premio del 22,9% sulla chiusura di ieri sera) per acquisire il London Stock Exchange, che a sua volta controlla Piazza Affari. Il mercato ha reagito facendo balzare il titolo Lse a Londra del 9,7% a 7.878 pence per azione. L'offerta è mista, considera il pagamento di 2.045 pence in contanti e 2.495 in azioni del listino di Hong Kong, ovvero 8.361 pence in azioni.

La proposta cinese deriva dal fatto che la combinazione fra i due listini rafforzerebbe il valore di entrambi i gruppi posizionandoli meglio in vista del lancio di progetti innovativi per mercati e aree geografiche e offrirebbe agli operatori e agli investitori una rete di connettività senza precedenti sul mercato globale.

Se andasse in porto, si tratterebbe della seconda acquisizione all'estero della borsa cinese dopo aver rilevato il London Metal Exchange nel 2012 per entrare nel settore delle materie prime. Attraverso la formula dello Stock Connect, Hong Kong è collegata ai maggiori listini della Cina continentale, Shanghai e Shenzhen, permettendo in questo modo agli investitori interni ed esteri di scambiare titoli su 3 mercati.

Una delle condizioni che ha posto Hong Kong all'operazione al gruppo con sede a Londra è la cancellazione dell'accordo di Lse per acquisire Refinitiv, un'operazione annunciata in estate che vede Londra impegnata in un'operazione da 27 miliardi di dollari per rilevare il gruppo specializzato nell'elaborazione di dati in campo finanziario da Blackstone e Thomson Reuters. Dopo un iniziale silenzio, la borsa di Londra ha risposto che prenderà in considerazione l'offerta fatta dai cinesi definedo la proposta "non richiesta, preliminare e altamente condizionante". Il gruppo Lse ha poi aggiunto che intende restare impegnato nel progetto di acquisizione di Refinitiv Holding.

Infatti agli inizi di agosto il London Stock Exchange ha siglato un accordo con alcuni fondi affiliati a Blackstone e Thomson Reuters per acquistare Refinitiv, provider di dati finanziari e gestore di piattaforme di trading. L’operazione, fatta con uno scambio azionario, valuta la società (debito incluso) circa 27 miliardi di dollari. Ai soci di Refinitiv andranno titoli pari al 37% del capitale dell'Lse e meno del 30% dei diritti di voto. L'operazione richiede l'approvazione degli azionisti a novembre, come ha ricordato oggi il gruppo Lse, e delle autorità di regolamentazione e dovrebbe essere finalizzata nella seconda metà del 2020.

Dal canto suo, Laura Cha, presidente del gruppo di Hong Kong, la manager dietro al progetto di acquisizione, ha detto, secondo quando riporta Marketwatch (Wsj) che la combinazione dei due listini "darebbe vita al maggior centro finanziario in Asia ed Europa", un'opportunità unica. Aggiungendo che "non vediamo l'ora di lavorare nello specifico con il consiglio di amministrazione d Lse per dimostrare che questa operazione rientra nell'interesse di tutte le parti coinvolte".

Secondo i dati del World Federation of Exchanges aggiornati a dicembre 2018, il primo listino mondiale resta senza dubbio il Nyse con 20.680 miliardi di dollari di capitalizzazione, cui aggiungere il Nasdaq che vale 9.760 miliardi. Hong Kong capitalizza 3.820 miliardi contro i 3.640 miliardi dell'Lse. Assieme fanno 7.460 miliardi di market cap, la seconda al mondo. Se si aggiungono anche Shanghai (3.920 miliardi) e Shenzhen (2.410 miliardi) emerge una potenziale realtà da 13.790 miliardi di dollari.

Cha, laureata all'università del Wisconsin e con un dottorato in giurisprudenza all'ateneo di Santa Clara, ricopre incarichi non esecutivi nei consigli di amministrazione di Hsbc (il titolo di maggior peso nel listino di Hong Kong) e nella multinazionale dei beni di consumo Unilever. (riproduzione riservata)