Gregori (Credem): avanti con la crescita per linee interne. Porta aperta all'M&A
Gregori (Credem): avanti con la crescita per linee interne. Porta aperta all'M&A
I risultati 2020 confermano l'efficacia della strategia della banca, secondo il dg. La crescita del total business è stata del 58% in 7 anni, superando i 100 mld, simile all'acquisizione di una banca di media grandezza. Il Credem continuerà a valutare eventuali opportunità di crescita esterna. Per gli analisti è tra le poche banche in Italia a offrire una combinazione di alta profittabilità (Rote dell'8%), un'eccellente asset quality e una solida posizione di capitale. Titolo in spolvero

di Francesca Gerosa 09/02/2021 10:25

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"Il 2020 ci ha posto davanti una sfida epocale. Abbiamo saputo dare un'eccellente prova di resilienza, ottenendo risultati economici che hanno battuto ogni più azzardata aspettativa positiva", ha sottolineato il direttore generale del gruppo Credem, Nazzareno Gregori, durante la conference call di presentazione dei risultati preliminari 2020, consapevole che "dobbiamo proseguire in questa direzione anche nel corso del 2021 caratterizzato da incertezze, sfide e da ulteriori cambiamenti".

Comunque, "i risultati conseguiti confermano l'efficacia della nostra strategia e del modo di fare banca", ha proseguito Gregori, spiegando, per quanto riguarda il tema del consolidamento, che la crescita del total business è stata del 58% in 7 anni, superando i 100 miliardi. "Questa è la testimonianza che si può crescere anche per linee interne. Dal punto di vista dimensionale è simile all'acquisizione di una banca di media grandezza senza costi integrazione e senza aumenti di capitale".

In ogni caso, ha aggiunto, "se si genereranno opportunità esterne, che continueremo a esplorare attivamente e a valutare attentamente, saremo ben lieti di poterle cogliere, ma nel frattempo rimaniamo concentrati su un modo di fare banca che ha dimostrato di essere estremamente efficace per assicurarci una crescita sostenibile anche nei prossimi anni". In quest'ottica, il top manager ritiene corretto avere due strategie: una "dipende solo da noi, dalla nostra volontà, ed è quella della crescita interna; i dati finora dimostrano la nostra volontá di crescere indipendentemente dalle operazioni straordinarie".

Tuttavia, ha aggiunto, "crediamo molto che la dimensione sia un fattore competitivo, ed è ancora più vero con il nostro modello di business. Crediamo quindi nell'M&A e saremo attivi nel cercare queste soluzioni e nel valutarle", ha ribadito. "La crescita dimensionale è un fattore importante, ma quella esterna non dipende solo da noi, quindi dobbiamo avere anche un'altra strategia, la crescita interna, che perseguiamo indipendentemente dall'altra".

Dunque, la porta resta aperta all'M&A con Credem che vanta una posizione di capitale forte anche per un'eventuale acquisizione. "Siamo estremamente soddisfatti della posizione di capitale, con un buffer elevatissimo su un requisito minimo, che ci consente di affrontare con serenità potenziali aumenti di volatilità e di continuare a finanziare la crescita degli impieghi", ha precisato Gregori. M&A senza sacrificare i dividendi. Premesso che "la decisione spetta al cda, abbiamo rispettato i limiti imposti per l'erogazione del dividendo, ma non escludo che ci possano essere nei prossimi mesi altri ragionamenti da fare", ha affermato in merito il banchiere. Tuttavia, "se ci poniamo in un'ottica di acquisizioni", ha puntualizzato, "dobbiamo tenerne conto nei prossimi mesi. Ci sarà, quindi, una prudenza inevitabile e la decisione di distribuire altro dividendo verrá presa in esame se manterremo dati di questa natura senza però avere in prospettiva operazioni di M&A".

Al contempo, nonostante gli accantonamenti non ricorrenti, il costo del rischio della banca è risultato su livelli "ampiamente inferiori alla media del sistema ante-Covid, e se lo normalizzassimo si confermerebbe ai nostri minimi storici", ha detto il direttore generale, ammettendo che quest'anno il gruppo non resterà immune agli effetti della pandemia, "ma siamo entrati in questo periodo di crisi innescato dal Covid con la miglior asset quality di sempre. Sono sicuro che la qualità del profilo creditizio dei nostri clienti ci permetterà di gestire al meglio un potenziale incremento di Npl e di poter restare su un livello del costo del credito in linea con quello del 2020, se non inferiore". 

Grazie a un'efficace gestione interna degli Npl, anche al netto delle cessioni, i flussi netti sono stati negativi. Questo ha permesso alla banca di ridurre l'incidenza dei crediti deteriorati lordi al 2,9%, contro una media europea del 2,8%. "L'attuale posizione consente di affrontare serenamente la seconda parte del 2021, quando la scadenza delle moratorie porterà a un atteso deterioramento del credito", ha assicurato Gregori.

In effetti, il quarto trimestre 2020 superiore alle attese degli analisti (net interest income pari a 129 milioni di euro, -5% trimestre su trimestre/+13% anno su anno, un total income di 307 milioni, -3,4% trimestre su trimestre/-3% anno su anno, accantonamenti per perdite su crediti pari a 33 milioni, 45bps, e un utile netto di 62,4 milioni contro i 29 milioni attesi) e un dividendo di 0,2 euro per azione (yield del 4%) rispetto a 0,1 euro attesi dagli analisti da pagare a maggio, sostengono oggi il titolo Credem in Borsa, in rialzo del 2,68% a quota 4,985 euro.

Equita Sim, in una nota di oggi, ha osservato che anche la raccolta totale è stata "decisamente" superiore alle attese (+2,47 miliardi nel quarto trimestre o +51% trimestre su trimestre contro i +1,12 miliardi attesi, di cui +542 milioni nell'asset under management rispetto ai +450 milioni attesi), chiudendo il 2020 con una raccolta record di 7,1 miliardi nel 2020 (di cui 1,47 miliardi nell'asset under management) dai 5,7 miliardi attesi. Costi operativi, invece, in linea con le attese (+4% anno su anno), con un cost/income al 61% (62% atteso) e nel 2020 al 58,7% dal 59,7% nel 2019.

L'utile netto è stato significativamente sopra le attese grazie a un beneficio fiscale derivante principalmente dal riallineamento tra valore fiscale e contabile degli edifici, ha spiegato ancora la Sim, citando poi un cost del rischio migliore (45bps vs 58bps), con un aumento della copertura sulle espoiszioni non performanti (Npe) trimestre su trimestre di 110bps al 52% (con Npl al 72%, Uto al 33%) tra i più alti del sistema. Il ratio Npe è sceso di -50bps trimestre su trimestre al 2,9%.

Non solo. In coerenza con le attese di un peggioramento nella qualità del credito a causa del Covid-19, Credem ha già accantonato nel quarto trimestre 2020 11 milioni addizionali di rettifiche (52 milioni nell'intero esercizio), che hanno influito sul costo del rischio (38bps nel 2020, ma 19bps al netto degli extra, in linea con i minimi storici). Il coefficiente Cet1 fully loaded +10bps trimestre su trimestre al 14% ha poi confermato la solidità patrimoniale del Credem, con 644bps di margine sullo Srep.

Quanto all'outlook 2021 è previsto un andamento lineare per la componente stabile dei ricavi (Equita stima -1,3% anno su anno like for like, ex Caricento), con una maggior incidenza delle commissioni rispetto al net interest income che rimarrà sotto pressione anche per la contrazione dei tassi. Il costo del rischio è atteso sostanzialmente stabile (35-40bps, 42bps la stima di Equita). "Il Credem è tra le poche banche in Italia a offrire una combinazione di alta profittabilità con un Rote dell'8%, un'eccellente asset quality e una solida posizione di capitale", ha detto Equita, motivo per cui ha ribadito il rating buy e il target price a 5,5 euro sul titolo.

E' buy (target price a 6,1 euro) anche per Intesa Sanpaolo: "Credem si conferma una banca solida e di elevata qualità. Il tema principale è l'evoluzione dei ricavi che nel 2021 potrebbero essere penalizzati dalla significativa contrazione del margine di interesse registrata nel quarto trimestre 2020. Consideriamo positiva l'evoluzione dell'attività di asset management". Si associano Banca Akros (rating accumulate e target price a 5 euro), Bestinver Securities (target price tra 7 e 7,2 euro) e Mediobanca Securities (outperform e target price a 6,10 euro). (riproduzione riservata)