Generali raddoppia l'utile, quasi un miliardo per l'M&A. La corsa di Banca Generali e dei fondi
Generali raddoppia l'utile, quasi un miliardo per l'M&A. La corsa di Banca Generali e dei fondi
La compagnia ha registrato profitti netti per 1,54 miliardi di euro contro 774 milioni di un anno fa e circa 3 miliardi di utile operativo (+10,4%). Battute le attese di Intesa. Il board prepara la lista per il rinnovo del cda, nuovo piano a dicembre. Prese di beneficio sul titolo, che ha corso per oltre il 18% da inizio anno

di Elena Dal Maso 03/08/2021 11:55

Ftse Mib
34.249,77 23.51.16

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Dax 30
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Generali segna un primo semestre 2021 sopra le attese degli analisti. Il titolo apre in rosso a Piazza Affari (-0,7% a 16,72 euro per azione) con il Ftse Mib attorno alla parità, ma ha corso da inizio anno per oltre il 18%. La compagnia assicurativa triestina chiude i conti a giugno con 38,093 miliardi di premi lordi, sopra le attese di Intesa Sanpaolo per 37,472 miliardi e in rialzo suil 2020 (36,488 miliardi). Il risultato operativo per 2,996 miliardi è in rialzo del 10,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa e leggermente sopra le aspettative per 2,962 miliardi.

Così l'utile netto per 1,540 milardi, più che raddopiato rispetto al 2020 (erano 774 milioni) e ben oltre le attese per 1,392 miliardi. Il combined ratio si è attestato all'89,7% dall'89,5% e migliore dell'89,3% delle previsioni di Intesa. Il Solvency ratio, invece, si è portato al 231% dal 224%, mentre gli asset in gestione complessivi del gruppo si sono attestati a 672,359 miliardi di euro (+2,7%). 

Per il group ceo Philippe Donnet, "gli eccellenti risultati di oggi confermano che siamo pienamente in linea per raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell'attuale piano Generali 2021, anche in questo contesto molto sfidante. La crescita significativa realizzata nei primi sei mesi dell'anno rafforza la posizione di Generali come leader europeo".

Donnet ha poi aggiunto che il gruppo continerà ad andare avanti focalizzandosi "sulla nostra ambizione di essere Partner di Vita... aspettando l'Investor Day del prossimo 15 dicembre per presentare il nuovo piano". Il ceo, in conference call, non si è espresso riguardo alla propria riconferma o meno alla guida del Leone da parte degli azionisti, limitandosi a ribadire che sarà il cda di Generali del 27 settembre a prendere una decisione sulla procedura per la messa a punto della lista dello stesso board per la nomina del nuovo consiglio in programma all'assemblea della primavera 2022, di cui è stato annunciato oggi l'avvio delle attività preparatorie.

Alle insistenze dei giornalisti, che riportavano recenti indiscrezioni di stampa riguardo a presunti malumori da parte di alcuni grandi soci del Leone che punterebbero a sfiduciare l'ad bloccando il suo prossimo piano, Donnet ha replicato: "Io innanzitutto non commento voci. Confermo che sono focalizzato nel fare il mio lavoro nell'interesse di tutti gli investitori di questo gruppo e sull'Investor Day per presentare il piano strategico". Piano sulle cui novità rispetto all'attuale non ha fornito anticipazioni.

Intanto il cda di Generali ha deciso l'avvio di attività preparatorie della procedura per la definizione dell'eventuale lista di candidati da parte del consiglio stesso in vista del rinnovo del board in scadenza nel 2022, procedura che sarà sottoposta all'esame del consiglio nella riunione fissata del 27 settembre, in base a quanto scritto nei risultati del primo semestre. L'ultima lista è quella presentata nel 2019 da Mediobanca, socio di riferimento con il 13%. Ora il board, che oggi ha espresso apprezzamento per i conti del gruppo appena pubblicati, avrà la possibilità di redigere una propria lista di nomi che dovrà essere depositata entro un mese dalla scadenza dello stesso board.

Questa mattina, poi, il Group Cfo, Cristiano Borean, ha spiegato che "le acquisizioni non sono un obbligo, ma devono creare valore". Durante la conference call per la presentazione dei risultati di primo semestre del gruppo, Borean ha aggiunto che "abbiamo ancora 800-900 milioni di cassa per le acquisizioni. Continuiamo a valutare le opportunità sul mercato come sempre in maniera disciplinata e opportunistica". 

L'opzione dell'M&A in tal senso "rimane la nostra preferenza per l'uso della cassa nel piano strategico anche a seguito dei benefici di diversificazione che possiamo ottenere", ha proseguito il Cfo. Borean ha risposto a una domanda sulla possibilità di buyback o dividendo straordinario nel caso in cui gli 800/900 milioni non verranno spesi entro la fine dell'anno. 

ANALISTI. Oggi gli analisti di Intesa confermano il rating add e il target price di 19,5 euro sul titolo. Riconoscono un utile del 25% sopra alle stime e del 10,8% rispetto al consensus fornito dal gruppo. I punti chiave dei risultati sono stati, per gli specialisti, un risultato operativo Vita (657 milioni di euro), inferiore alle aspettative sia di Intesa che del consenso (rispettivamente -6,8% e -12,9%), un risultato operativo danni (566 milioni), pari al 4,5% in più rispetto alle stime dei broker "nonostante un combined ratio peggiore dell'89,7% rispetto all'89,3% previsto, ma in linea con il consenso, che incorporava un combined ratio del 90% nel primo semestre".

Altro punto importante è il "forte contributo all'utile operativo dal segmento Holding e altre attività" per 251 milioni nel primo semestre contro contro 38 milioni del 2020 dove una parte importante è giocata da Banca Generali per 214 milioni di euro  (117 milioni un anno fa) e dall'Asset management (170 milioni nel 2021 contro 136 milioni del 2020). Solvency II ratio al 231% a fine giugno risulta poi leggermente inferiore alle stime (234%) e al consenso fornito dal gruppo (235%).

La compagnia, ricorda Intesa, è "sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del piano industriale 2021, che puntano a una crescita annua composta dell'eps 2018-2021 del 6-8% 2018-21 e dividendi cumulati 2019-21 di 4,5-5 miliardi di euro". (riproduzione riservata)