Generali, il presidente Andrea Sironi dice no ai disincentivi alla lista del cda. Il ceo Philippe Donnet: nuovo piano ambizioso
Generali, il presidente Andrea Sironi dice no ai disincentivi alla lista del cda. Il ceo Philippe Donnet: nuovo piano ambizioso
La norma, prevista dal ddl Capitali, sarebbe contraria alle best practice internazionali, sottolinea il presidente, aprendo l’assemblea 2024 della compagnia  assicurativa in corso a Trieste. Ok a bilancio, dividendo a 1,28 euro e modifiche statutarie che rendono facoltativo il vice presidente. Assenti la Delfin di Del Vecchio e Caltagirone

di Anna Messia 24/04/2024 09:47

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Nella riforma del mercato dei capitali disegnata da governo di Giorgia Meloni bisogna eliminare i disincentivi alla lista del board. A dichiararlo è stato il presidente di Generali, Andrea Sironi, aprendo l'assemblea di bilancio 2024 del Leone.  «L'Italia sta portando avanti importanti interventi normativi a sostegno della competitività del mercato dei capitali (ddl Capitali, ndr). Ci auguriamo che questi interventi, disegnati in modo coordinato e collaborativo da tutti i principali stakeholders nel corso degli ultimi cinque anni con lo scopo di accrescere l'attrattività del nostro Paese nei confronti degli investitori internazionali, possano guardare alle sfide di lungo periodo che l'Italia e l'Europa hanno di fronte», ha detto senza trascurare un passaggio sulla modifica prevista alla lista del cda da mesi al centro del dibattito perché potrebbe cambiare gli equilibri tra gli azionisti in grandi gruppi. A partire appunto da Generali che con l’assemblea dell’anno prossimo, quando il ddl Capitali sarà operativo, dovrà rinnovare il suo consiglio di amministrazione.

Lista cda, eliminare deviazioni da best practice internazionali

 Per accrescere la competitività dei mercati, ha sottolineato Sironi, occorre invece «superare quelle deviazioni dalle migliori pratiche internazionali - penso al sostanziale disincentivo alla possibilità per un consiglio uscente di formulare proposte all'assemblea degli azionisti per il consiglio futuro», ha aggiunto il manager, sottolineando che «tutti gli operatori guardano con favore ad evoluzioni che permettano alle società quotate di scegliere il proprio assetto di governance ideale, nello spirito del Listing Act attualmente in discussione a livello continentale, e senza vincoli estranei alle best practice internazionali, per di più di dubbia costituzionalità».

Via libera a bilancio e dividendo a 1,28 euro

L'assemblea di Generali ha poi approvato tutti i punti all'ordine del giorno, tra cui il bilancio 2023, la distribuzione di un dividendo di 1,28 euro per azione e un piano di acquisto di azioni proprie per 500 milioni. Ma anche una serie di ritocchi alla governance che rendono tra l’altro facoltativa la figura del vice presidente con voti favorevoli che hanno superato il 95% del capitale presente, per arrivare a punte del 99%.

Assenti il gruppo Del Vecchio (9,93%) e Caltagirone (6,19%)

All'assise, che si è riunita a Trieste tramite rappresentante designato ha presenziato però solo il 49,790% del capitale sociale (781.282.884 milioni di azioni e 3.164 azionisti presenti). Con le quote aggiornate al libro soci con oltre il 3% che vedono al primo posato Mediobanca (con il 13,11% del capitale), seguita dal gruppo Del Vecchio, attraverso Delfin (9,93%), dal gruppo Caltagirone (6,19%) e da Benetton, attraverso Schema Delta (4,83%). Ma l’imprenditore capitolino, e Delfin non avrebbero depositato le loro azioni e i conti tornano considerando che all’ultima assemblea, dove i due azionisti erano stati presenti, a votare era stato il 63,22% del capitale, mentre questa volta la quota si è fermata appunto al 49,7% del capitale. La Fondazione Crt viene invece accreditata per una quota salita all'1,92%

Il group ceo Donnet: il nuovo piano sarà ambizioso

L'assemblea è stata anche l’occasione per parlare del nuovo piano industriale cui sta lavorando il management che sarà pronto il 30 gennaio. «Posso già dirvi che sarà ancora una volta molto ambizioso, fondato sulla sostenibilità e sull'innovazione, e orientato al lungo termine, ha dichiarato il group ceo  Philippe Donnet, ricordando che dal suo insediamento, a marzo 2006, la crescita del dividendo è stata costante e nel 2023 Generali ha chiuso con un risultato operativo e utile netto record, rispettivamente a 6,9 miliardi e 3,6 miliardi, nonostante il complicato contesto di mercato. Donnet ha ribadito che il gruppo è in linea per raggiungere i target del piano che si chiude quest’anno, mentre riguardo al futuro ha detto che l’obiettivo sarà l’equilibrio tra m&a e buyback.

Più equilibrio tra m&a e buyback

«Siamo davvero orgogliosi delle acquisizioni di Liberty Seguros e di Conning (entrambe realizzate nel 2023, ndr), che sono pienamente in linea con gli obiettivi strategici e finanziari del nostro attuale piano e che dimostrano la nostra assoluta volontà e prontezza nel cogliere opportunità interessanti nel momento in cui si presentano. Da qui in avanti, come già accennato al mercato, cercheremo l'equilibrio più vantaggioso tra M&A e riacquisto di azioni, anche su base annuale», ha detto Donnet sottolineando il fatto che  «Quella di Liberty Seguros rappresenta l'acquisizione più rilevante, a livello di investimento, completata da Generali negli ultimi dieci anni e ci permetterà di sviluppare ulteriormente il nostro business Danni e di continuare a crescere in Europa». Generali, in particolare, sarà la quarta compagnia Danni in Spagna e consoliderà la seconda posizione in Portogallo. «Inoltre, entreremo nell'attrattivo e profittevole mercato irlandese con una posizione tra i primi dieci operatori, ha detto aggiungendo che l'altra acquisizione, quella di Conning e dei suoi affiliati, insieme alla partnership di lungo periodo con Cathay Life, «è invece fondamentale per quanto riguarda la costruzione della nostra piattaforma globale di asset management» ha aggiunto ricordando la nuova struttura organizzativa del gruppo che prevede la focalizzazione sui due business, quello assicurativo da una parte e l’asset management dall’altra. 

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