Il grande Fratello Fiscale che passa al vaglio i conti correnti degli italiani è pronto. Si tratta dello strumento ribattezzato evasometro, che incrocia spese e redditi lanciando l'allarme si i dati non sono coerenti. Ora toccherà al nuovo governo Conte-bis decidere quanto e come spingere su questa leva, potenzialmente dirompente, per dichiarare guerra a tutto campo all'evasione fiscale.
La fase sperimentale è già stata avviata dall’Agenzia delle Entrate subito dopo Ferragosto e ha coinvolto anche le persone fisiche. Come anticipato da ItaliaOggi questa prima prova si concluderà a fine anno per le persone fisiche con l'avvio della fase di controllo vera e propria prevista per ora nel 2020. Si tratta in particolare di un software messo a punto per incrociare i dati contenuti nei conti correnti, guardando ai saldi e ai movimenti, con quelli della dichiarazioni dei redditi.
L’allarme rosso scatta quando l’algoritmo rileva uno scostamento del 20-25% tra quanto risulta dal saldo del conto corrente di fine anno e quanto dichiarato al Fisco. Se vi è un’anomalia tra entrate e uscite e reddito denunciato dal contribuente , ricevuto l'alert, Amministrazione Finanziaria o Guardia di Finanza potranno intervenire.
Chi verrà segnalato alle autorità competenti, dovrà dare prova di non aver commesso nessuna azione fraudolenta e, documenti alla mano, dimostrare la provenienza lecita dei redditi non dichiarati al Fisco. Prima che scatti l'alert, comunque, altri dati dovranno essere valutati e incrociati con quelli rivelati dall'Evasometro. È possibile, per esempio, un aumento improvviso delle entrate sia dovuto ad un lascito ereditario o ad una donazione. L’onere della prova spetta sempre al contribuente in caso di avvio delle indagini. Spetterà ora al governo giallo rosso definire tempi e modalità di azione. (riproduzione riservata)