Euro sempre più attraente, dollaro visto calare
Euro sempre più attraente, dollaro visto calare
L'inizio della ripresa post-Covid e le misure forti delle Banche centrali potrebbero rafforzare la moneta unica contro la divisa americana. Pronosticato cambio a 1,17 entro fine anno. Sentiment positivo ma permane l'incertezza sulla crescita nel Vecchio continente

di Marco Capponi 02/07/2020 11:00

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L'inizio della ripresa economica in seguito all'emergenza pandemica globale potrebbe segnare dei cambiamenti sul mercato delle valute, in particolare per quanto riguarda la traiettoria dell'euro rispetto al dollaro. Uno scenario che ha portato gli analisti di Lombard Odier a rivedere al rialzo le previsioni per il cambio euro/dollaro entro fine anno a 1,17 (attualmente scambia a 1,12964, +0,41%).

Una situazione che potrebbe invertire il trend dell'anno in corso. "Nel primo semestre del 2020", spiega in un commento la Global Head of Resaerch di Amundi Monica Defend, "l'indiscusso vincitore sui mercati valutari è stato il dollaro". In una situazione di crescita mondiale in calo e visibilità bassa la divisa americana ha conquistato la natura di porto sicuro, sovraperformando rispetto alle altre valute. 

Con l'allentamento delle misure di lockdown e l'azione forte delle banche centrali, tuttavia, il rally del dollaro potrebbe subire una battuta d'arresto. A questa situazione si aggiungono altri fattori che dovrebbero aumentare l'interesse degli investitori per l'euro. Innanzi tutto, rilevano da Lombard Odier, i passi avanti fatti per quanto riguarda il Recovery fund europeo, il fondo garantito dal bilancio dell'Unione Europea da finalizzare all'emissione dei recovery bond per la ripresa economica post-Covid. La Banca centrale europea ha, inoltre, ampliato i programmi di stimolo per contrastare la pandemia. Infine, va segnalato il comportamento accomodante della Federal Reserve americana, che ha previsto tassi vicini allo zero anche nel 2022.

Uno scenario a cui Monica Defend di Amundi aggiunge il fondo Next Generation proposto dalla Commissione europea: 750 miliardi di euro finanziati con l'emissione di debito comune e costituiti da sussidi a fondo perduto e prestiti che stanno "riducendo il rischio di coda di un dissolvimento della zona Euro". L'analista si sente però di frenare l'entusiasmo eccessivo per la moneta unica, almeno nell'immediato: "Il sentiment è stato finora il solo elemento che ha trainato il rally euro/dollaro a inizio giugno". La zona Euro, infatti, resta una delle pochissime che nel prossimo anno dovrebbe crescere meno degli Usa. 

Gli esperti di Amundi segnalano al contempo come il sentiment verso l'euro potrebbe essere sfruttato bene non tanto contro il dollaro, ma contro la sterlina britannica, visto che il Regno Unito si sta preparando ad affrontare la duplice complicazione della crisi pandemica e di una Brexit senza accordo, il cui rischio sembra essere aumentato. Secondo il commento di Lombard Odier la sterlina ha buone prospettive nel medio termine, anche se nel breve periodo il mercato deve ancora incorporare del tutto i rischi di una cosiddetta "no deal Brexit". (riproduzione riservata)