Eni, nel primo trimestre del 2024 sale la produzione ma il gas frena gli utili
Eni, nel primo trimestre del 2024 sale la produzione ma il gas frena gli utili
L’ebit si ferma a 4,1 miliardi di euro (-30%), in calo anche il risultato netto a 1,6 miliardi (-46%). In aumento, invece, i margini di Enilive e Plenitude. L’ad Descalzi: aumenteremo il buyback del 45%. Riviste al rialzo le stime di cassa per l’intero esercizio. Il cfo Gattei: slancio positivo per il resto dell’anno. Ma il titolo ha chiuso in ribasso dell’1,8%. Il Consiglio di Stato dà ragione al gruppo sul caso Diesel +

di Angela Zoppo 24/04/2024 18:00

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Eni ha chiuso il primo trimestre 2024 con produzione in crescita del 5% a 1,741 milioni di barili al giorno, ma indicatori finanziari in frenata a causa soprattutto del calo dei prezzi del gas, come previsto dagli analisti (qui le stime di Equita). L’utile operativo rettificato pro-forma si è fermato a 4,1 miliardi di euro, in diminuzione del 30% rispetto ai 5,8 miliardi di euro del primo trimestre 2023, ma è superiore alle stime del consenso. Fanno eccezione Enilive e Plenitude, con un balzo dell’ebit del 56% a 420 milioni di euro.

Quasi dimezzato, anno su anno l’utile netto rettificato consolidato a 1,58 miliardi di euro (-46%), in linea con le attese del consenso. Il mercato, nonostante i giudizi prevalentemente positivi degli analisti, ha reagito con un ribasso del titolo, che ha chiuso la seduta di mercoledì 24 aprile a 15,24 euro (-1,8%).

Il flusso di cassa operativo è stato di 3,9 miliardi di euro: sebbene inferiore rispetto al primo trimestre 2023 (- 26%), ha doppiato la spesa per investimenti organici, consentendo di mantenere il leverage di 0,23 e assorbendo l’esborso per l’acquisizione di Neptune Energy.

L’ad Descalzi: accelerazione sul nuovo portafoglio di asset

«Nel primo trimestre 2024 abbiamo accelerato il processo di trasformazione del nostro portafoglio facendo leva sulle diverse piattaforme di crescita del valore, sia nei business tradizionali che in quelli legati alla transizione energetica», ha commentato l’ad Claudio Descalzi. «Grazie al perfezionamento dell’acquisizione di Neptune Energy e all’annunciata operazione di fusione delle attività UK con Ithaca Energy, rafforzeremo l’Upstream con una maggiore presenza nei paesi Ocse e crescente incidenza della produzione gas; inoltre, l’investimento del fondo Eip in Plenitude, ad un valore implicito di oltre 10 miliardi di euro, conferma l’elevato potenziale del nostro segmento rinnovabili e retail».

«Sulla base del nostro scenario aggiornato, le nostre aspettative sono di un flusso di cassa operativo di oltre 14 miliardi di euro e, in linea con la nostra politica di distribuzione, prevediamo di incrementare il piano 2024 di buy-back del 45% a 1,6 miliardi di euro (rispetto a quanto comunicato nel Capital Market Update di marzo, ndr)», ha aggiunto il top manager. Il 5 marzo 2024, Eni ha concluso il precedente programma di buy-back con l'acquisto di 153,5 milioni di azioni proprie per un costo complessivo di 2,2 miliardi di euro.

«I risultati, insieme all’esecuzione efficiente dei nostri programmi di crescita nell’upstream e di sviluppo profittevole dei business legati alla transizione energetica, nonché alla cattura delle fasi favorevoli dello scenario, segnano una traiettoria di superamento delle previsioni economico-finanziarie di budget».

Le stime per l’intero 2024, flusso di cassa e Brent al rialzo

Nella call con gli analisti, il cfo Francesco Gattei ha detto che Eni ha raggiunto gli obiettivi chiave previsti per il primo trimestre 2024, e che si vede «uno slancio positivo continuo per il resto dell’anno». La revisione delle guidance «ha aumentato la fiducia nella produzione upstream», ha aggiunto, «il nostro obiettivo è catturare il rialzo disponibile dello scenario».

Per il 2024, la produzione annua di idrocarburi è confermata in un intervallo di 1,69 -1,71 milioni di barili al giorno, assumendo un prezzo del Brent rivisto al rialzo da 80 a 86 dollari. Confermata anche la previsione di ebit proforma rettificato di Global Gas & Lng Portfolio, a 800 milioni di euro. Per Enilive e Plenitude rimane valida confermata la stima di ebitda proforma rettificato di 1 miliardo di euro per ciascun business. La capacità installata di energia rinnovabile è prevista a 4 Gigawatt a fine 2024, più circa 2 Gw di progetti organici in costruzione.

Allo scenario aggiornato, le previsioni annuali di ebit proforma rettificato e di flusso di cassa rettificato prima della variazione del circolante sono riviste al rialzo a oltre 14 miliardi di euro. Gli investimenti organici sono attesi a circa 9 miliardi di euro, in linea con la previsione originaria. Includendo gli attesi sviluppi del piano di dismissioni, gli investimenti al netto degli incassi sono attesi nell’intervallo di 7 - 8 miliardi di euro, confermando la previsione originaria.

I numeri delle quotande Enilive e Plenitude

Numeri in crescita per le due società destinate alla borsa e attive nei business decarbonizzati. Enilive ha registrato un ebit proforma rettificato di 180 milioni di euro  (+30%) grazie alle maggiori lavorazioni delle bioraffinerie e alla positiva performance dell’attività di commercializzazione.

L’utile operativo di Plenitude ha raggiunto i 240 milioni di euro, l’80% in più rispetto all’anno precedente, trainato dai maggiori margini delle commodity che hanno beneficiato di un scenario prezzi più favorevole e dalla migliore performance del retail nei mercati internazionali. Ha contribuito anche l’entrata in esercizio di nuova capacità rinnovabile. Crescita a due cifre anche per l’ebitda: nel primo trimestre 2024, ammonta a 250 milioni per Enilive (+27%) e a 350 milioni per Plenitude (circa +50%), in linea con le previsioni del management.

Calo più marcato per raffinazione, chimica e portafoglio gas

Andando più nel dettaglio del risultato operativo, a marcare la frenata sono le aree di attività Global Gas & Lng Portfolio, che ha accusato un calo del 77% a 325 milioni di euro e Refining, Chimica e Power, al centro di un profondo processo di ristrutturazione, a 44 milioni di euro (-80%). Lo scenario del primo trimestre 2024 è stato caratterizzato dalla flessione dei prezzi del gas naturale (circa -50% rispetto al primo trimestre 2023) che ha condizionato i risultati della nostra catena del valore del gas», osservano da Eni,  «mentre il prezzo del greggio di riferimento Brent ha registrato una sostanziale stabilità a 83 dollari al barile in media nel trimestre. I margini di raffinazione hanno evidenziato una ripresa rispetto al quarto trimestre 2023, tuttavia sono diminuiti rispetto al primo trimestre 2023».

L’Exploration & Production si è fermata a 3,3 miliardi di euro (-13%). Il management di Eni considera i risultati «resilienti, nonostante l'indebolimento dei prezzi di realizzo del gas naturale».

Il Consiglio di Stato dà ragione a Eni sul caso Diesel +

Nel giorno dei conti trimestrali è arrivata anche la decisione del Consiglio di Stato, che dopo 4 anni ha respinto la tesi dell’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato secondo la quale Eni avrebbe messo in atto una pratica commerciale scorretta ai danni dei consumatori per la campagna pubblicitaria del carburante Eni Diesel+.

«Con la sentenza del Consiglio di Stato si chiude una vicenda che ha causato a Eni un rilevante danno economico nonché reputazionale, avvalorando ingiuste accuse di greenwashing che ora si rivelano totalmente infondate», è il commento di Eni, che «da sempre ha sostenuto la veridicità dei vanti ambientali del Diesel+ basandosi su prove scientifiche documentate, definendo green la componente di Hvo (carburante sintetico prodotto con materie prime sostenibili) in esso contenuta al 15% e specificando in termini relativi che il Diesel+, grazie a questa componente green, era meno inquinante degli altri carburanti venduti in quel momento sul mercato».(riproduzione riservata)