Del Fante (Poste), valutiamo l'ipo di Sia
Del Fante (Poste), valutiamo l'ipo di Sia
L'ad e dg del gruppo, azionista della società attiva nelle carte di pagamento, ha dichiarato stamani che lo scenario della quotazione è quello al momento più accreditato

di Paola Valentini 13/11/2019 02:00

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Il futuro di Sia? Passa dalla quotazione in borsa. "Stiamo valutando questo scenario che è forse il più accreditato", ha affermato Matteo del Fante, ad e dg di Poste Italiane, intervenendo a margine di un convegno. Del Fante ha aggiunto: "Siamo contenti che Cdp abbia fatto questa operazione. Siamo azionisti anche noi, contenti di come sta andando l'azienda".

Il riferimento è al fatto che Cdp Equity e la controllata Fsia Investimenti hanno finalizzato l'acquisto delle quote azionarie di Sia possedute da F2i, Hat, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Cdp Equity ha così il 25,69% della società e Fsia, che è partecipata anche da Poste Italiane, è salita al 57,5%. La società di pagamento elettronici ha quindi la maggioranza in mano ad azionisti pubblici e ha come altri soci minori Banco Bpm (5,33%), Mediolanum (2,85%) e Deutsche Bank (2,58%).

Sia eroga servizi in 50 Paesi e opera anche attraverso controllate in Austria, Croazia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Sudafrica e Ungheria. La società ha inoltre filiali in Belgio e Olanda e uffici di rappresentanza in Inghilterra e Polonia.

Nel 2018 il gruppo Sia ha realizzato un fatturato di 614 milioni di euro, dai 567 milioni del 2017. Il margine operativo lordo (ebitda) è stato di 201 milioni, dai 179,8 milioni dell'anno precedente. L'ebit si è attestato a 122,3 milioni, da 108,5 milioni nel 2017 e il risultato netto di gruppo è stato di 79,5 milioni dagli 80,1 milioni del 2017.

Dal 2014 al 2018 il suo ebitda è salito da 122 a 200 milioni e i dipendenti sono passati da 1.500 a 3.400. In più, sono stati distribuiti 200 milioni di dividendi in quattro anni. E in un momento in cui il governo ha messo nel mirino il contante, il presidente di Sia, Giuliano Asperti, intervistato da MF Milano Finanza lo scorso settembre, aveva affermato che la sua società farebbe meglio a quotarsi piuttosto che convolare a nozze con il concorrente Nexi, uno scenario che piaceva al precedente governo giallo verde.

Asperti aveva anche dichiarato che Sia fatturerà nel 2019 più di 700 milioni e produrrà un ebitda attorno a 260 milioni. Quanto alla valutazione possibile di Sia, le operazioni di settore, a partire proprio dell'ipo di Nexi, arrivano a essere valutate tra 12 e 16 volte l’ebitda. (riproduzione riservata)