L’attesa per la semestrale, in uscita il 5 agosto, genera sfiducia: Credem, nel pomeriggio del 1° agosto, cede a Piazza Affari il 2,6% a 9,85 euro per azione. Gli analisti di Banca Akros prevedono un utile netto di 152 milioni di euro, in calo del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La decrescita è dovuta ai circa 10 milioni di euro in rettifiche su crediti non ricorrenti nel 2023, che non dovrebbero essere replicate quest’anno.
I ricavi totali sono stimati in crescita del 2,3% su base annua, arrivando a 490 milioni. Un aumento sostenuto anche dall’incremento del Net interest income (Nii) e delle commissioni nette, mentre i ricavi da trading e assicurazioni sono previsti in calo, rispettivamente a 13 milioni e 20 milioni.
Sempre per gli esperti di Banca Akros, i costi operativi sono attesi in aumento del 5% su base annua, fino a 248 milioni, a causa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro e degli investimenti digitali. Questo porterà a un risultato operativo lordo (Gop) di 242 milioni, stabile rispetto all’anno precedente, con un rapporto costi/entrate del 51%.
Le rettifiche su crediti dovrebbero ammontare a 13 milioni, mantenendo un basso costo del rischio grazie alla qualità degli attivi della banca. Il rating sul titolo è stato abbassato da accumulare a neutrale, mantenendo il prezzo obiettivo a 10,6 euro. (riproduzione riservata)