Credito Emiliano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, insieme con la sua controllata Holding Cr Cento, hanno sottoscritto un accordo quadro per incorporare Cassa di Risparmio di Cento. Le negoziazioni erano state avviate lo scorso aprile. Dopo la notizia, il titolo Credem sale dell'1,95% a 3,665 euro per azione e 1,1 miliardi di market cap. Questo pomeriggio alle 16:30 i due istituti comunicheranno maggiori dettagli nel corso di una conferenza stampa.
A regime, nel 2023, la banca di Reggio Emilia stima un contributo da parte di Cari Cento all'utile netto del nuovo gruppo per oltre 15 milioni di euro, grazie a ricavi in più per circa 9 milioni e a risparmi sui costi per 13 milioni. Il gruppo ferrarese ha alle spalle 160 anni di storia a sostegno del territorio. A fine 2019 serviva oltre 87 mila clienti attraverso 460 persone con una rete di 47 filiali e 3 centri Private e Wealth management, prevalentemente distribuite tra le provincie di Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna, con una raccolta complessiva da clientela per 3,7 miliardi di euro e impieghi per 2 miliardi. Grazie ad una raccolta gestita di oltre 1,5 miliardi di euro (pari ad oltre il 40% della raccolta complessiva da clientela), a fine 2019, il gruppo evidenziava una contribuzione delle commissioni nette sui ricavi totali del 42,5%.
L'accordo prevede una fusione per incorporazione di Cari Cento dopo l'approvazione dei rispettivi cda e delle assemblee, oltre che delle autorità di vigilanza. L'operazione prevede un concambio di 0,7 azioni di Credito Emiliano per ogni azione della Cassa di Risparmio di Cento. A seguito dell'aumento di capitale che dovrà essere eseguito da Credem a supporto dell'operazione, i soci attuali della Cassa arriveranno a detenere l'2,85% del Credem.
L’accordo prevede la cessione, contestuale alla fusione, di 1.000.000 di azioni Cari Cento al Credito Emiliano per un importo complessivo di 7 milioni di euro, da parte della Fondazione e della Holding. "Fermo il rispetto delle previsioni contenute nel Protocollo Acri/Mef, la Fondazione e la Holding, al momento della fusione, si impegneranno a non cedere, in tutto o in parte, la propria partecipazione in Credem, rinveniente dall'operazione, per un periodo di 12 mesi", riporta la nota del Credem.
Credem è stato affiancato da Vitale, in qualità di advisor finanziario, e dallo studio Lmcr, in qualità di advisor legale. La Fondazione e la Holding sono state seguite da Corradini & C. come advisor finanziario e dallo studio Tombari D’Angelo & Associati, in qualità di advisor legale, mentre Kpmg ha fornito la fairness opinion. (riproduzione riservata)