Il percorso di integrazione con Walterscheid è stato portato a termine in meno di due anni. Un cammino concluso virtualmente con il passaggio dall’Euronext Growth Milan al listino principale di Piazza Affari a luglio. Un’unione delle forze che sta già portando i suoi frutti a Comer Industries, gruppo attivo da oltre 50 anni nella progettazione e produzione di sistemi ingegneristici e soluzioni meccatroniche per la trasmissione di potenza. Basti pensare che a dicembre 2021, il momento dell’acquisizione, si parlava di una realtà combinata con un giro d’affari complessivo intorno agli 800 milioni di euro, mentre nel primo semestre 2023 il fatturato di Comer Industries è stato di 676,9 milioni, con la possibilità di toccare 1,5 miliardi di euro di ricavi che sta diventando concreta.
Domanda. Matteo Storchi, presidente e ceo di Comer Industries, che significato ha avuto il passaggio di listino per voi?
Risposta. Ha ufficializzato la conclusione della prima fase di percorso fatto insieme a Walterscheid e speriamo diventi un trampolino per un’ulteriore crescita. In un anno e mezzo non abbiamo solo portato a termine l’integrazione con il gruppo tedesco, ma siamo riusciti a incrementare ancora redditività e fatturato in un contesto più complicato del previsto.
D. Dobbiamo aspettarci altre operazioni dopo l’acquisizione di Benevelli e Sitem, diventate oggi e-comer?
R. Continuiamo a valutare opportunità di crescita per linee esterne. Stiamo ancora completando l’integrazione delle ultime acquisizioni, ma la nostra situazione finanziaria è solida e se si presenta la giusta situazione sul mercato non escludo nuove mosse. Siamo interessati a realtà che ci consentano di seguire almeno una di queste tre direttrici: allargare il nostro mercato; ampliare il know-how tecnologico, implementando un settore come, per esempio, la sensoristica elettronica; potenziare la capacità produttiva in una determinata zona geografica, come può essere il Sud America.
D. Si aspettava che la Germania potesse andare in difficoltà in così breve tempo quando ha scelto di rilevare Walterscheid?
R. Penso che fosse imprevedibile. Nessuno si aspettava un conflitto e l’esposizione tedesca nei confronti della Russia ha dato via a una spirale impattante per Berlino. Tuttavia, ritengo che la situazione del bilancio dello Stato tedesco, libero da debiti eccessivi, gli consentirà di rilanciare l’economia: penso che la Germania tornerà presto la locomotiva d’Europa e lo rimarrà per tanto tempo.
D. Avete una diffusione globale: che prospettive vede per l’economia?
R. Assistiamo a un cambio di prospettiva di clienti e stakeholder, un po’ di timore sta subentrando. Essere un’azienda globale ci mette di fronte a situazioni e sfide differenti. Essere presenti localmente nei diversi mercati, anche dal punto di vista della produzione, ci sta dando e ci darà soddisfazioni, oltre a mitigare il rischio finanziario. I tassi d’interesse alti? Quello che fa male alle aziende sono i cambi repentini. Ma con una strategia di lungo termine, la capacità di adattarsi alle situazioni e un impegno costante per l’innovazione i tassi alti possono anche trasformarsi in un’opportunità per guadagnare quote di mercato.
D. Tornando alla crescita che ha vissuto Comer Industries, quale settore ha trainato di più?
R. La parte agricola è stata molto importante e continuerà a presentare opportunità di investimento. La popolazione mondiale è in continua crescita e ci sarà sempre più bisogno di una produzione di livello per sfamarla. All’appuntamento di quest’anno Agritechnica (la fiera dedicata alla meccanizzazione dell’agricoltura in programma a novembre, ndr) per la prima volta ci presenteremo con la gamma integrale dei nostri prodotti, compresi quelli di e-comer, la nuova divisione per i veicoli elettrici.
D. Con il delisting di Cnh rimarrete l’unica realtà impegnata nel comparto agricolo quotata alla Borsa di Milano.
R. È una cosa che mi piace sottolineare, non tanto perché siamo gli unici, quanto perché operare in settori essenziali, primari, come quello dell’agricoltura e dell’industria credo sia un elemento di differenziazione. La nostra volontà è di rimanere italiani: un punto di forza.
D. Il trend dell’elettrificazione si sta diffondendo anche nel vostro mercato?
R. È un processo inevitabile. Pur senza obblighi normativi, non essendo nel settore dell’automotive, è una tendenza che sta coinvolgendo anche altri settori di mercato. Credo che sia un qualcosa che possa andare a integrare bene la tecnologia esistente, con applicazioni specifiche in cui si possono trarre dei vantaggi per tutti.
D. Che risultati dobbiamo aspettarci da Comer Industries alla fine dell’anno?
R. Pensiamo di poter mantenere il ritmo di crescita avuto finora, con una redditività di alto livello. Risultati frutto di una strategia fatta di integrazione, investimenti ed efficientamento che continuerà nel tempo. (riproduzione riservata)