Realizzi sul titolo Cnh Industrial stamani a Piazza Affari (-0,77% a 10,91 euro) dopo la volata della vigilia (+6,5%) in seguito all'annuncio che il gruppo ha ripreso le trattative con il gruppo cinese Faw per la cessione di Iveco (inclusi camion e autobus, esclusi i veicoli speciali per la Difesa, che per Fidentiis rappresentano circa il 5% delle vendite totali di Iveco) e una quota di minoranza di Fpt per un valore complessivo superiore a 3,5 miliardi di euro (secondo Il Messaggero potrebbe essere intorno a 4 miliardi di euro).
La cessione sarebbe positiva perché Iveco negli ultimi anni ha strutturalmente sottoperformato i concorrenti ed è meno diversificata geograficamente (Europa oltre 2/3 del fatturato), Cnh eliminerebbe la percezione di holding e si potrebbe accelerare il processo di separazione delle attività off-Highway (Case Ih, New Holland agriculture, Steyr, Case, New Holland Construction, Astra, Magirus, Iveco defence Vehicles) e della parte stradale on-Highway (Iveco, Iveco Bus, Heuliez bus e Fpt industrial). "La vendita di Iveco può imprimere un'accelerazione nel processo di separazione delle due anime di Cnh; per questo motivo, miglioriamo il nostro prezzo obiettivo sul titolo Cnh da 12,50 a 13,5 euro, in linea con la nostra valutazione della somma delle parti; manteniamo la nostra raccomandazione buy sull'azione", ha sottolineato Banca Akros.
Lo scorporo di Iveco e Fpt, infatti, era già incluso nell'ultimo piano industriale presentato a settembre 2019, inizialmente doveva attuarsi a gennaio di quest'anno, ma poi è stato rinviato a seguito del peggioramento delle condizioni del mercato di riferimento a causa del Covid-19. Comunque, le trattative con Faw sono in fase preliminare. Già in passato il gruppo cinese aveva fatto un'offerta preliminare per Iveco pari a 3 miliardi di euro. Offerta a suo tempo considerata troppo bassa da Cnh, che l'ha rifiutata. Secondo Reuters, anche Shandong Heavy Industry, un altro gruppo cinese, ha recentemente espresso interesse per la società, mettendo sul piatto almeno 3,5 miliardi di euro.
"Una potenziale cessione di Iveco rappresenterebbe un'alternativa e un'opzione probabilmente più semplice al piano di scissione e consentirebbe alla holding Exor di ridurre il proprio peso nel segmento automobilistico", ha commentato stamani Intesa Sanpaolo. Allo stesso tempo, però, ha aggiunto, la cessione di Iveco e di parte del business di Fpt a un gruppo cinese potrebbe sollevare alcune problematiche a livello competitivo e politico europeo. Fonti politiche italiane (non della maggioranza) hanno ipotizzato il ricorso alla golden share per evitare che una società italiana venga ceduta a una società cinese. Equita Sim non esclude che pressioni politiche possano portare a soluzioni intermedie rispetto alla cessione.
Invece, da un punto di vista prettamente valutativo, Intesa Sanpaolo ha evidenziato che, in base alle sue stime, l'offerta base di Faw corrisponderebbe a un multiplo ev/ebitda 2021 su Iveco di circa 5,3 volte, "superiore alla nostra attuale valutazione che incorpora per Iveco un multiplo ev/ebitda 2021 inferiore a 4 volte a circa 2,6 miliardi". Sebbene il prezzo del titolo Cnh Industrial abbia già scontato ieri la notizia "riteniamo che il potenziale interesse di Faw per Iveco possa continuare a sostenere l'azione". Infatti, ha spiegato Intesa Sanpaolo, "pur essendo più alti rispetto alla nostra attuale valutazione su Iveco, i multipli dell'offerta base di Faw sono ancora posizionati al di sotto della valutazione di Traton, scambiata a 7,5 volte il multiplo ev/ebitda 2021, fornendo così spazio per qualche miglioramento nel corso delle trattative con Cnh, a nostro avviso".
Nella sua somma delle parti Mediobanca Securities valuta 1,9 miliardi di euro il business di Iveco, 3,4 miliardi l'intera quota di Fpt e dà una valutazione negativa di 2,6 miliardi ai costi infragruppo, portando a una valutazione complessiva di circa 4 miliardi di euro delle attività on-way (ipotizzando una quota del 50% dei costi infragruppo). Quindi, "se Faw dovesse presentare un'offerta intorno a 4 miliardi, questo sarebbe un valore che accrescerebbe la nostra valutazione in quanto apparentemente la cessione includerebbe solo una quota di minoranza di Fpt ed escluderebbe il business dei veicoli speciali di Iveco", ha precisato Mediobanca.
Banca Akros ha valutazioni più alte nella sua somma delle parti per Iveco: 3,3 miliardi di euro in base a multipli dei peer (ev/vendite di 0,79 volte, ev/ebitda di 8, ev/ebit di 10,1) e valuta Fiat Powertrain Technologies 3,1 miliardi sempre sulla base dei multipli dei competitor (ev/vendite di 1 volte, ev/ebitda di 7,7, ev/ebit di 18). "Assumendo una valutazione di Iveco pari a 4,2-3,5 miliardi di dollari, una stima della divisione AG pari a 13 volte l'ebit 2021, e nessuno sconto holding, il nostro modello valutativo rifletterebbe un target price per azione pari a 10,6 euro", ha detto un altro esperto.
Mentre l'attuale somma delle parti di Equita non sconta scenari di M&A (Iveco 2,5 miliardi di dollari più 0,4 miliardi di Nikola ai prezzi di mercato). "In uno scenario di M&A, assumendo una valutazione a un ev/ebit 2022 di 10 volte, Iveco varrebbe circa 3,5 miliardi di euro con impatto positivo sulla somma delle parti di oltre 1 euro", ha valutato la Sim, inferiore alla valutazione di 4 miliardi riportata solo da Il Messaggero (implicherebbe 0,4 euro per azione in più).
Sicuramente, ha aggiunto Fidentiis, la vendita di Iveco potrebbe rappresentare un modo più efficace per separare una divisione con un livello relativamente basso di sinergie con il core business e per estrarre valore per gli azionisti: "dal punto di vista valutativo, stimiamo che la mossa possa portare a un potenziale creazione di valore fino al 16%, vendendo l'attività con un premio rispetto alla nostra attuale valutazione nella somma delle parti a 3,2 miliardi di euro (ev, ndr) e riducendo lo sconto holding attualmente applicato a Cnh come conglomerato industriale".
Oltre all'attrattiva speculativa su Iveco, Intesa Sanpaolo ritiene che il titolo continuerà a essere sostenuto dalle prospettive positive del gruppo nel segmento delle macchine agricole. Quindi, nonostante il rally dell'azione, "manteniamo il nostro rating add su Cnh Industrial, mentre mettiamo in revisione il nostro prezzo obiettivo", ha concluso Intesa Sanpaolo. Mentre Mediobanca ha confermato il rating outperform e il target price a 10,60 euro e Fidentiis buy con un target price tra 9,5 e 10,5 euro. Prezzo obiettivo che oggi Equita ha alzato del +30% a 10,5 euro di cui circa metà per incorporare l'appeal speculativo e il resto per l'aggiornamento dei multipli del business delle macchine agricole (11 volte l'ebitda). Ma non ci sono margini di apprezzamento in Borsa e il rating resta hold. (riproduzione riservata)