Cnh, FdI e M5S chiedono il golden power sulla vendita di Iveco ai cinesi
Cnh, FdI e M5S chiedono il golden power sulla vendita di Iveco ai cinesi
La controllata di Cnh occupa 25mila persone in Italia e la sezione dedicata alla Difesa ha un ruolo strategico che deve essere protetto, tanto da chiedere l'intervento di Cdp se la cessione ai cinesi di Faw dovesse andare avanti

di Elena Dal Maso 27/01/2021 15:21

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La possibile cessione di Iveco da parte di Cnh al gruppo cinese Faw è al centro della discussone politica, sia in seno alla maggioranza che  all'opposizione. Fratelli d'Italia ha infatti depositato un'interpellanza che vede primo firmatario Adolfo Urso, vice presidente del Copasir, assieme ai senatori Maffoni e Rauti. Il documento è rivolto ai ministri dello Sviluppo economico e della Difesa.

Nel frattempo, Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S in commissione Difesa della Camera, è intervenuto sul tema spiegando che "non possiamo permetterci di svendere asset strategici" e che la trattativa è gia entrata nel radar del governo, in particolare del ministro Stefano Patuanelli, perché l'Italia non può privarsi del controllo di mezzi militari fondamentali per il comparto della Difesa".

Intanto i parlamentari di FI ricordano che Iveco è un "leader a livello internazionale nello sviluppo, nella produzione, nella vendita e nell'assistenza di una vasta gamma di veicoli industriali, leggeri, medi e pesanti, impiegando, in tale attività, circa 25.000 dipendenti, dislocati nei 24 stabilimenti presenti in 11 Paesi del mondo, compresa l'Italia".

Il 10 marzo 2020 è stata sottoscritta un'intesa tra Cnh Industrial e le organizzazioni sindacali per garantire la tenuta occupazionale e produttiva del ramo italiano, anche in riferimento alle società di Iveco e Fpt motori, "mentre, recentissimamente, si è appreso dell'esistenza di una trattativa preliminare tra il gruppo industriale e il cinese Faw Jiefang, proprio con riferimento ad un'ipotetica cessione di Iveco", spiega l'interpellanza, "che, ovviamente, preoccupa per la tenuta dei livelli occupazionali, con possibile conseguente impoverimento del sistema produttivo italiano".

La trattativa, aggiungono i senatori, con il gruppo cinese riguarderebbe gli autobus e i camion di Iveco, in particolare, sia quelli prodotti nello stabilimento di Suzzara (Mantova), vale a dire, il Daily, sia quelli prodotti nello stabilimento di Brescia, ovvero gli Eurocargo, con la  possibile acquisizione di una quota di Fpt Industrial, divisione motori, presente a Torino e a Foggia. I lavoratori impegnati in tali queste produzioni superano le 8mila unità.

L'interpellanza ricorda poi che Iveco Defence fornisce, da 80 anni, alle forze armate italiane "protezione, sicurezza e mobilità per tutti gli operatori impegnati quotidianamente in contesti complicati, nelle zone più inospitali e pericolose della Terra" e  in particolare la divisione della Difesa di Iveco occupa in Italia circa un migliaio di persone, altamente qualificate e specializzate, "investendo in tecnologia per la difesa tra il 6 e l'8 per cento dei ricavi annui, attività alla quale deve essere aggiunta quella degli oltre 350 fornitori presenti sul territorio italiano, i quali, gradualmente, negli anni, hanno adattato la loro produzione agli standard richiesti dalle esigenze militari".

Nella sede principale di Bolzano vengono prodotti i veicoli blindati 8x8, i Lince 4x4 e la maggior parte dei gruppi meccanici dei veicoli in dotazione alle forze armate, mentre nella sede di Vittorio Veneto (Treviso) si procede al taglio e alla saldatura dell'acciaio balistico e negli stabilimenti di Piacenza e Brescia vengono prodotti i camion militari, cabine blindate e non blindate.

Date queste premesse, i senatori di Fratelli d'Italia ritengono "necessario un immediato intervento per evitare la cessione di tali società a gruppi integralmente stranieri, anche in ragione dell'importanza strategica per il sistema della Difesa nazionale che, tra l'altro, non può certo essere sottoposto a condizionamenti o depotenziamenti, tantomeno derivanti da scelte di soggetti esteri".

E quindi chiedono al governo in che modo intenda tutelare la produzione di Iveco in Italia, e, in particolare, quella di Iveco Defence e se non voglia ricorrere "al golden power per proteggere un asset strategico così importante anche per la filiera industriale già messa a dura prova dalla vendita di Fca al gruppo Peugeot". In tal senso sarebbe forse "necessario predisporre l'intervento di Cassa depositi e prestiti se Cnh intendesse comunque procedere alla vendita del gruppo Iveco", chiude l'interpellanza.  (riproduzione riservata)