Citi: le banche italiane sono in uno scenario perfetto. Ecco quale sorprenderà di più
Citi: le banche italiane sono in uno scenario perfetto. Ecco quale sorprenderà di più
L’investment bank: gli istituti di credito tricolore stanno vivendo il miglior scenario degli ultimi 15 anni. E la redditività media è del 12%

di Paola Valentini 30/01/2023 10:31

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Le banche italiane stanno attualmente godendo di uno scenario di dinamica degli utili e rendimento del capitale più positivo degli ultimi 15 anni. Parola di Citi che afferma senza mezzi termini: «Le vediamo operare in una fase d’oro con tre principali aspetti favorevoli: i tassi più elevati possono guidare un ulteriore aumento dell'utile per azione, i progressi della qualità degli asset degli ultimi 10 anni mitigano il deterioramento macroeconomico e una forte riserva di capitale rappresenta opportunità di ritorno». A breve arriveranno i dati di bilancio del 2022 e del quarto trimestre, ma il mercato già inizia a posizionarsi in vista dei risultati dell’esercizio appena trascorso. «Riteniamo che i rischi principali siano gli ostacoli normativi superiori alle attese, i tassi, il peggioramento della situazione macroeconomica e le potenziali tasse sulle banche. Intesa è la nostra prima scelta», dice Citi.

Consenso al rialzo grazie all'aumento dei tassi

«Siamo in media dell'8% circa al di sopra del consenso, principalmente grazie a un migliore utile da interessi atteso. Prevediamo che le banche forniscano guidance più elevate dato il contesto di tassi più alti e un beta dei depositi inferiore, ben al di sotto dei precedenti cicli di rialzo dei tassi, probabilmente legato al mix di depositi e alla solida posizione di liquidità. Mediobanca è la banca dove vediamo minor rialzo del consenso». Secondo l’investment bank l’aumento medio dell’utile da interessi nel 2023 sarà del 15%. 

Qualità degli asset resiliente

Citi prevede un costo del rischio piatto nel 2023 rispetto al 2022 nonostante il rallentamento macroeconomico. «Rispetto alle recessioni precedenti, le banche possono beneficiare di ratio di Npl significativamente più bassi, copertura più elevata, garanzia del governo su parte del portafoglio prestiti, nonché una crescita dei finanziamenti limitata e criteri di erogazione più rigorosi», spiega Citi che allo stesso tempo prevede che il 4° trimestre mostri un livello di accantonamenti più elevato rispetto alla media dei nove mesi, a causa dell'aggiornamento delle ipotesi macro.

Opportunità di rendimento del capitale

«Le banche italiane hanno solide posizioni patrimoniali con un Cet1 medio al 13,5%, in media oltre 400 punti base in più rispetto ai requisiti Serp, e prevediamo un rendimento totale del 12% circa, tra dividendi in contanti e riacquisti, nel 2023. Siamo più costruttivi rispetto al mercato sulla redditività di Intesa Sanpaolo con l’atteso buy-back di 1,7 miliardi di euro da confermare. Continuiamo a vedere Unicredit ben posizionata per un elevato rendimento del capitale e vediamo la possibilità che Bper annunci un rendimento più elevato, dato il basso payout e la guidance vista al rialzo», afferma Citi. Quanto ai possibili limiti delle autorità, Citi minimizza i rischi: «Prevediamo che i piani approvati non dovrebbero essere toccati, poiché la revisione normativa si basa non solo sulla riserva di capitale e sul rischio potenziale, ma anche sulla generazione di capitale nel tempo». I target price fissati sono: Intesa Sanpaolo 2,7 euro, Unicredit 16,4 euro, Mediobanca 12 euro, Bper 2,6 euro. «Le quotazioni restano sempre sensibili all’andamento dei titoli di Stato italiani, ma le banche hanno diminuito la sensibilità del capitale a meno di 15 punti base ogni 100 punti base di ampliamento dello spread». (riproduzione riservata)